Omelia del 26 maggio 2019

6^ domenica del Tempo di Pasqua/C – SENZA PAURA – Affascina questa immagine fantastica che ci propone SAN GIOVANNI nella seconda lettura, ennesimo brano del difficile libro dell’Apocalisse: questa CITTA’ SANTA CHE SCENDE DAL CIELO, CON MURA E 12 PORTE, A RICORDARE LE TRIBU’ D’ISRAELE E GLI APOSTOLI DI GESU’, E L’ASSENZA DEL TEMPIO perché C’E’ L’ONNIPOTENTE, L’AGNELLO.
Dobbiamo giocare non tanto con la fantasia, ma con la fede. Poche righe che ci dicono già molto. Dio tiene insieme piuttosto che separare. Sono immagini che ci parlano. In un mondo dove vorremo cose semplici e chiare, dove vorremo tutto e tutti al loro posto senza complicazioni, capire tutto e subito, Dio percorre strade diverse e ci invita a seguirlo per entrare in una dimensione diversa, che in realtà è l’unica possibile, per tutti!
• Una CITTA’, realtà molto terrena, ma viene dal CIELO, immagine molto divina.
• MURA che separano, ma anche PORTE che collegano.
• 12 TRIBU’ che parlano dell’Antica Alleanza e 12 APOSTOLI che invece ci raccontano della Nuova Alleanza.
• L’immensità di DIO presente in quella città, ma anche la piccolezza dell’AGNELLO.
Poche immagini ma che ci dicono tanto. Immagini semplici, ma che ci aprono alla grandezza di Dio che si fa piccolo come noi e alla piccolezza dell’uomo chiamato a partecipare alla grandezza di Dio.

Possiamo già concludere con un messaggio: in mezzo a tutto questo ci siamo noi, destinatari di questo messaggio siamo noi e la nostra vita. Noi con le nostre fatiche e tribolazioni quotidiane, continuamente sull’orlo della disperazione o almeno della rassegnazione e dall’altra però chiamati, trascinati, verso la speranza e la possibilità vera che una salvezza ci sia e sia a nostra disposizione!
• Si. Il cielo è sceso sulla terra e si è messo a nostra disposizione.
• Si. Ci sono muri, ma anche tante porte.
• Si. La storia è contorta, ma abitata, proprio questa storia, da Dio che fa strada con noi come ha fatto strada con le 12 tribù di Israele e i 12 discepoli di Gesù.
• Si. Dio è grande ma si è fatto piccolo e sta in mezzo a noi come un agnello mansueto e alla portata di tutti.

E allora possiamo capire anche le fatiche della primitiva Chiesa, le troviamo accennate nella prima lettura, che ci racconta di quanto sia stato difficile accettare la NOVITA’ DI GESU’, venuto per tutti, senza che tutti debbano FARSI CIRCONCIDERE alla modalità ebraica, farsi cioè uguali gli uni agli altri, “fotocopie” ci ha ricordato in uno dei suoi discorsi Papa Francesco. No, Dio non ci vuole fotocopie. Ci sono tante PORTE, per entrare nella città di Dio, non dobbiamo avere paura di questa diversità che è ricchezza. Nell’umanità come nella nostra parrocchia. Ci sono troppe paure in questo senso. Il Vangelo di Gesù, non ci vuole pieni di paura, non ci vuole tutti uguali. Camminiamo!
E la salvezza di GESU’ passa attraverso APOSTOLI e ANZIANI, uomini come noi e testimoni inviati ad altri fratelli, PAOLO BARNABA, pure loro uomini come noi, chiamati NON A IMPORRE OBBLIGHI, ma a parlare MOSSI DALLO SPIRITO. Nello SPIRITO GESU’ continua ad agire attraverso noi e in noi e ci chiede, insieme di trovare la strada. E’ il Cammino sinodale – camminare insieme – che ci viene chiesto per essere Chiesa, che ci fa Chiesa, la Chiesa di Gesù.

E tutto questo, ci ricorda il Vangelo, lo possiamo capire OSSERVANDO LA SUA PAROLA e ha come unico scopo l’AMORE. Amare Lui, possibile ci diceva domenica scorsa, amando i fratelli. E siccome siamo deboli, piccoli, fragili, incapaci di amare davvero, ecco che IL PADRE MANDERA’ LO SPIRITO SANTO, IL PARACLITO, il difensore, Colui che spiega, illumina, guida la nostra vita come GESU’, al posto di GESU’, insieme a GESU’.
E quindi davvero, davvero: NON SIA TURBATO IL NOSTRO CUORE, NON ABBIAMO TIMORE, non abbiamo paura!
VE L’HO DETTO PERCHE’ CREDIATE! Crediamoci!
Oggi, ogni domenica, siamo qui per questo!
Veniamo in Chiesa, ma anche fuori la Chiesa, per questo. Lui è ovunque e ovunque, ci attira, ci chiama, ci vuole con questo spirito e questa certezza: senza paura, da credenti, colmi d’amore!
Si. Ci crediamo. E per questo CAMMINIAMO. Oggi, fino alla fine, senza paura!