Omelia del 25 ottobre 2020

30^ Domenica del Tempo Ordinario – Anno A – AMERAI! – Il comandamento dell’AMORE esprime il cuore morale della nostra fede. La CROCE è il luogo dove GESU’ lo rivela concretamente, dopo averlo annunciato e confermato (era già presente nell’AT infatti). Un simbolo reale e forte, fortissimo, la CROCE.

  • Lì DIO, perché noi crediamo che GESU’ è figlio di DIO, mostra il suo amore per noi
  • Lì GESU’, da vero uomo quale è, ci mostra anche fino a quanto si deve spingere l’amore per essere tale.
  • Lì “vediamo”, in fine, il massimo esempio dell’AMORE A DIO e dell’AMORE AI FRATELLI che lui ci chiede.

Nella CROCE dunque vediamo simboleggiati entrambi questi amori:

  • Nel braccio VERTICALE, l’amore verso DIO.
  • Nel braccio ORIZZONTALE, l’amore verso gli uomini.

E quando guardiamo un crocifisso, vediamo insieme le tragedie umane dell’amore mancato, ma anche il fascino grande dell’amore divino fedele e infinito.

  • Nelle BRACCIA APERTE sentiamo risuonare parole di perdono: PADRE PERDONALI PERCHE’ NON SANNO QUELLO CHE FANNO.
  • Nel CAPO RECLINATO sentiamo il grido che sembra disperazione, ma invece è l’inizio della speranza: DIO MIO DIO MIO PERCHE’ MI HAI ABBANDONATO… PADRE NELLE TUE MANI AFFIDO IL MIO SPIRITO.

È così che possiamo capire come questi due amori possano esistere: solo insieme!

  • Non possiamo amare il PROSSIMO se non abbiamo una sorgente d’amore potentissima che è l’amore di DIO.
  • Non possiamo dire di amare davvero DIO se non mostriamo concretamente che amiamo il PROSSIMO.

Qui ci giochiamo la nostra credibilità di credenti: preti e laici, sposi e religiosi, giovani, adulti, anziani, tutti!

Ce lo ricorda San Paolo, nella seconda lettura quando dice: AVETE SEGUITO IL NOSTRO ESEMPIO E QUELLO DEL SIGNORE. L’amore ha bisogno di concretezza prima che di teoria.

E oggi, in tempo di pandemia che torna a far sentire il suo peso e il suo dramma è tempo di amare davvero, amare di più:

  • È segno d’amore il di stanziamento reciproco.
  • È segno d’amore il rinunciare a uscire la sera.
  • È segno d’amore il rispettare le regole.

Forse ci siamo illusi che fosse passata, che saremo tornati come prima. Non è così. Non sia così! Ogni tempo, ogni situazione è terreno buono dove Dio semina il suo amore.

Dove lo sta seminando oggi per me? Per noi? Per questo mondo?

 

Non sprechiamo questa crisi. Sarebbe il peccato peggiore.

Viviamola come occasione per migliorare noi stessi, la vita di chi ci sta intorno e il nostro mondo. Cosa posso fare, ci potremo chiedere. La riposta oggi è semplice e difficile insieme: AMA!

Anzi, il SIGNORE dice, alla fine, a quel DOTTORE DELLA LEGGE: AMERAI! È bello questo verbo!

  • Non è ne indicativo, quasi che fosse facile.
  • Non è ne imperativo, quasi che fosse difficile.
  • È un invito, una proposta, un auspicio, una supplica.

 

Pensiamo in fine al fatto che anche questa pagina di VANGELO, scaturisce dall’ennesimo tentativo di METTERE ALLA PROVA GESU’, di tendere un tranello. E GESU’ non solo non allontana quel male intenzionato, ma sfrutta l’occasione per proporre/riproporre un doppio grande insegnamento. Davvero DIO sa scrivere sulle nostre righe storte. Anzi lo fa continuamente, perché se c’è una cosa di cui possiamo essere certi è che le righe della nostra vita sono sempre storte. Ma ancora più certi dobbiamo essere del fatto che DIO sa scrivere e scrive diritto, fa cose belle e grandi, sempre.

A volte molto visibili, pensiamo ai SANTI (che domenica prossima celebreremo), a volte invisibili (I “santi della porta accanto”).

Si perché l’AMORE è sempre capace di generare il bene, anche quando nasce da un male. Il Signore semina sempre il bene. E il bene nasce sempre nel terreno del nostro cuore dove un pezzettino di terreno buono ce lo abbiamo sempre tutti!

Chi ama, ha nel cuore TUTTA LA LEGGE E I PROFETI, tutta la  BIBBIA, tutto DIO! Signore aiutaci sempre ad amare.