Omelia della Notte di Natale

NOTTE DI NATALE 2022 – IL PRESEPIO SULLA PORTA – Il PRESEPIO sulla porta. È questo l’augurio che faccio a ciascuno di noi. A volte mi è capitato di trovare dei sassi colorati, usati come fermaporta in qualche casa o appartamento, oggi non si usano più. Servivano a tenere aperta la porta. Vi auguro, mi auguro, che il NATALE possa essere un PRESEPIO SULLA PORTA. Un presepio un po’ scomodo e messo su un posto strano. Perché?
Intanto non è una porta qualsiasi. È la porta del nostro cuore.
Esprime il senso del NATALE, quello profondo e più vero.
Rispetto a casa nostra il nostro CUORE una dinamica termica inversa. È più facile che il buio e il freddo siano dentro piuttosto che fuori, mentre fuori siamo sicuri che c’è LUCE e c’è CALORE.
È la stessa dinamica che troviamo nel MONDO: È più facile che sia freddo e buio piuttosto che luminoso e caldo.
>>>Ma IL POPOLO CHE CAMMINAVA NELLE TENEBRE HA VISTO UNA GRANDE LUCE. Ci ricorda Isaia|
Il NATALE ci ricorda con insistenza che DIO è LUCE, è CALORE, è VITA, è AMORE, è MISERICORDIA, è FORZA, è GIOIA, è TUTTO ed è innanzitutto la fuori che aspetta!
>>>È VENUTO NEL MONDO, UN BAMBINO E’ NATO PER NOI recita ancora Isaia, LA GLORIA DEL SIGNORE LI AVVOSLE DI LUCE dice il Vangelo di Luca dei PASTORI CHE VEGLIAVANO NELLA NOTTE.
È VENUTO NEL MONDO, ma aspetta!!!
– Aspetta che il mondo gli apra la porta.
– Aspetta che ognuno di noi gli apra il cuore.
Per questo vi auguro che il PRESEPIO sia sulla porta. Vuol dire che la porta l’abbiamo aperta o almeno socchiusa e Lui farà il resto!
Solo così può capitare – e capita, se vogliamo – che la LUCE e il CALORE di DIO entrino e il FREDDO e il BUIO che ci sono dentro escano.
Quanto è il BUIO e quanto è il FREDDO che, spesso senza accorgerci, facciamo crescere dentro il nostro cuore e dentro il nostro mondo…
Sempre Isaia ce ne ricorda alcuni, ognuno poi può tradurli nelle cose che lo riguardano di più: IL GIOGO CHE OPPRIME, LA SBARRA che pesa SULLE SPALLE, il BASTONE DEL SUO AGUZINO… le CALZATURE DI SOLDATO CHE MARCIA RIMBOMBANDO, il MANTELLO INTRISO DI SANGUE… qui risentiamo e rivediamo le immagini di guerra che mai ci abbandonano. Invece San Paolo a Tito ricorda il FREDDO e il BUIO dei nostri cuori quando parla degli UOMINI e delle loro EMPIETA’, DESIDERI MONDANI. E anche qui possiamo dare i nostri nomi: le nostre tante insoddisfazioni, le nostre continue lamentazione, le costanti accuse agli errori degli altri, i nostri egoismi e cattiverie, quelli verso i lontani e quelli verso i vicini e a volte anche contro di noi…
Lasciamo o rimettiamo il PRESEPIO SULLA PORTA così che resti socchiusa la porta del nostro mondo, dei nostri cuori. La LUCE e il CALORE di CRISTO, anche se piccoli sono entrati, entrano ed entreranno sempre, ma proprio sempre. Senza esaurirsi mai.
Basta poco, basta niente. E Lui entra.
Lo ha fatto a BETLEMME. E cos’era BETLEMME, piccola città, si di DAVIDE. Chi se lo ricordava più?
Lo ha fatto 2000 anni fa. Che tempo lontano e insignificante, durante l’occupazione Romana e il loro CENSIMENTO. E cosa conta quel tempo per noi oggi?
Lo ha fatto con MARIA e GIUSEPPE, una umile e insignificante coppia di genitori, strani genitori, di uno strano bambino. Storia tanto ordinaria quanto improbabile. Cosa può dirci a noi oggi?
È questa inconsistenza, è questa piccolezza, è questa improbabilità, il SASSO D’INCIAMPO, il PRESEPIO SULLA PORTA, nessuno lo vede, ma salva il mondo.
>>>SIGNORE, che ti sei fatto PICCOLO, BAMBINO, inconsistente, improbabile, continua a farci INCIAMPARE, continua a TENERE APERTA LA PORTA. Vedi, ne abbiamo tanto bisogno.
Ne abbiamo bisogno noi, nel nostro intimo più profondo sempre insoddisfatti e alla ricerca di altro.
Ne hanno bisogno le nostre famiglie, che faticano sempre di più a sentirsi e a restare i luoghi dell’amore tra le generazioni come dovrebbero essere.
Ne hanno bisogno le nostre parrocchie sempre in ricerca di dire Dio amore, comunione, oggi impegnate nella sinodalità, e sempre divise, frantumate…
Ne hanno bisogno le nazioni del mondo che non smettono di farsi guerre più o meno guerreggiate, e a volte quelle senza cannoni sono peggio…
Ne ha bisogno il mondo intero sempre affannato e affamato, di senso, di pane, di ecologia, e sempre in corsa sul baratro dei tanti disastri evitabili…
Continua a venire, continua a farci INCIAMPARE, continua a TENERE APERTE LE PORTE dei nostri cuori, delle nostre case, dei nostri paesi, del mondo intero… Noi da soli non siamo capaci. Abbiamo bisogno di Te. Sappiamo che ci sei e ci sarai. Ma tu ricordacelo sempre.