Omelia 22 maggio 2016

Trinità/Anno C                                                                    22/05/2016

IL BIG BANG DELL’AMORE

Terminato il tempo pasquale, la liturgia ci propone nelle due domeniche successive i due pilastri della nostra fede, quella fede che la Pasqua genera e alimenta: la TRINITA’ e l’EUCARISTIA. Sono due facce di un’unica medaglia, sono il cuore di Dio, l’amore, visto così come’è e visto nel suo donarsi a noi.

E giusto ieri 21 maggio ho partecipato alla celebrazione di due sacramenti, il MATRIMONIO di due ragazzi e l’ORDINE SACRO di don Samuele, che si intrecciano molto strettamente con queste due perle preziose che sono la Trinità e l’Eucaristia.

Il Matrimonio è l’immagine più bella e più vicina che abbiamo alla Trinità. E l’Ordine sacro è quel sacramento attraverso il quale l’amore di Dio ci raggiunge nel pane consacrato.

 

Vedete, non ci pensiamo spesso, ma noi esistiamo e viviamo grazie alla Trinità. E’ lei il cuore, il centro, il Big bang da cui tutto ha preso origine e da cui tutto trae vita. Per questo siamo immagine di Dio ed essendo Lui amore, anche noi siamo fatti d’amore e per l’amore. E dove vediamo Dio se non dove c’è l’amore. Nella coppia innanzitutto e in tutti i gesti d’amore che ognuno di noi riesci a mettere in atto ogni giorno.

C’è in ognuno di noi come un “sigillo” che il Battesimo rende visibile, ma che è impresso nelle nostre cellule dal momento in cui iniziamo ad esistere il giorno del nostro concepimento. Siamo frutto di un bacio della Trinità alla materia che mamma e papà mettono a disposizione. E’ la Trinità a generare quella scintilla che accende la vita nella materia e ci fa essere ciò che siamo: un desiderio infinito d’amore.

Siamo nati dall’amore e l’amore continuamente desideriamo e cerchiamo. A volte nei modi più maldestri e sbagliati, a volte nella bellezza infinita dell’innamoramento che tutti ci prende.

Un fidanzato e una fidanzata che si abbracciano…

Una mamma con un bambino in braccio…

Un papà con il figlio che corrono su un prato…

Un prete che celebra la Messa o che confessa i peccati…

Una suora che soccorre una persona bisognosa…

Un uomo o una donna che si dedicano con passione onesta e professionale nel lavoro, nel sociale o nella politica…

Tutti riflessi della Trinità sulla terra. Un arcobaleno dell’amore, questo vero perché possiede davvero tutte le sfumature, cioè l’amore di Dio venuto sulla terra con Gesù, e grazie al suo Spirito presente per sempre nella Chiesa e nell’umanità fino alla fine del mondo.

 

Cosa facciamo quando iniziamo la giornata con il Segno della Croce (lo facciamo?) o quando la chiudiamo con lo stesso segno? Noi avvolgiamo la nostra vita dell’abbraccio d’amore di Dio, perché viviamo di Lui, per Lui e con Lui come recitiamo sempre nella Messa noi sacerdoti con il calice e l’ostia santa in mano.

Cos’è la vita delle nostre famiglie, a cui il Papa ha dedicato due Sinodi e una lettera speciale, l’Amoris laetitia, se non riflesso dell’amore di Dio che riempie la vita e genera la vita in ognuno di noi. Tutti infatti siamo figli, frutti di un atto d’amore più o meno grande, ma generato dall’amore trinitario.

Cos’è la parrocchia se non quella famiglia di famiglie che cammina nel tempo per l’amore di Dio Trinità possa continuare ad essere visibile in questo mondo e accessibile a tutti?

Cos’è l’umanità tutta, sempre in cammino, se non una grande sete d’amore, una grande nostalgia di Trinità, tanto che a volte per paura di perderlo aggredisce, o respinge, da una parte, oppure per trovarlo attraversa il mare, le montagne e infiniti pericoli dall’altro.

 

Quale grande dono e quale grande mistero è la realtà di Dio Trinità. Ci parla di vita, della nostra vita e ci parla di eternità, quella che tutti desideriamo e speriamo.

Per questo Gesù ci ha inviato lo Spirito Santo e, come ci ha detto nel Vangelo, QUANDO VERRA’ VI GUIDERA’ A TUTTA LA VERITA’ E ANNUNCERA’ LE COSE FUTURE.

 

Ti aspettiamo o Signore. Ti desideriamo o Signore. Vieni, vieni sempre, Tu che sei “porta aperta”, realtà accogliente, braccia tese all’aiuto, fai di noi altrettante porte aperte, realtà accoglienti, braccia tese all’aiuto. Così diventeremo ciò che dobbiamo essere, immagine tua, amore vero, amore evangelico, amore trinitario, per noi e per tutti.