Omelia del 4 febbraio 2018

5^ del Tempo Ordinario/B – PREGARE E GUARIRE –

Siamo ancora nel 1° capitolo del Vangelo di Marco, e con pochi versetti l’evangelista ci descrive una giornata di Gesù. Certamente è una giornata piena, assomiglia alle nostre. Dalla SINAGOGA, Gesù passa SUBITO alla CASA di SIMONE-PIETRO e qui incontra la SUOCERA A LETTO CON LA FEBBRE. SUBITO GLI PARLARONO DI LEI… SI AVVICINO’… LA FECE ALZARE PERENDENDOLA PER MANO: LA FEBBRE LA LASCIO’ ED ELLA LI SERVIVA. Poche densissime parole che ci dicono tantissimo di Gesù e del suo cuore. Ci dicono cose di cui abbiamo bisogno, ma anche ci spronano a fare la nostra parte.

  • dalla SINAGOGA alla CASA: nessun luogo è privo di Dio e della sua presenza. Nessun luogo è profano.
  • SUBITO ANDO’ e SUBITO GLI PARLARONO: Il bene non ammette pigrizie, ritardi, tentennamenti. Né in Gesù per noi, né in noi per chiedere il suo aiuto per noi o per altri.
  • SIMONE E ANDREA, GIACOMO E GIOVANNI. Gesù entra in relazione con le persone concrete, con ognuno di noi.
  • GLI PARLARONO DI LEI. Ecco il nostro compito: portare i fratelli da Gesù o Gesù ai fratelli.
  • SI AVVICINO’, LA PRESE PER MANO, LA FECE ALZARE, LA FEBBRE LA LASCIO’: verbi che dicono delicatezza, vicinanza, relazione e in fine guarigione. Il miracolo inizia quando abbiamo il coraggio di entrare in relazione con le persone.
  • SI MISE A SERVIRLI. Chi incontra Gesù, diventa come Lui, servo, dimentica se stesso e si dedica agli altri. E’ il segno distintivo della vita cristiana autentica.

 

E’ la radiografia del miracolo di Gesù. E con sorpresa scopriamo che sono quasi tutte cose alla nostra portata: Vincere la pigrizia, non separare sacro e profano, avvicinarci, prendersi cura. Sono tutti atteggiamenti che non “sanno” di miracolo. Gesù non ci chiede una vita da supereroi, ma la capacità di far diventare grandi i piccoli gesti quotidiani a partire dalla persone che sono a casa nostra. Ecco i santi.

 

Solo così possiamo superare il pessimismo di Giobbe visto nella prima lettura: A ME SONO TOCCATI MESI D’ILLUSIONE E NOTTI DI AFFANNO… LA NOTTE SI FA LUNGA E SONO STANCO… I MIEI GIORNI SVANISCONO SENZA UN FILO DI SPERANZA. Gesù dice a GIOBBE e a noi: vivi, muoviti, avvicinati, prenditi cura di qualcuno, in lui e in te, scoprirai Dio.

 

Questo è quel VANGELO ANNUNCIATO da San Paolo, nella seconda lettura. Un annuncio che per lui è una NECESSITA’, come per Gesù lo era entrare nelle case e guarire. TUTTO IO FACCIO PER IL VANGELO PER DIVENTARNE PARTECIPE.

 

Da questo incontro, da questo stile nasce la stessa forza e lo stesso coraggio che aveva GESU’, che dopo una giornata così intensa non prendeva paura nemmeno se DOPO IL TRAMONTO DEL SOLE GLI PORTAVANO TUTTI I MALATI E GLI INDEMONIATI.

 

Ma quale è il segreto di Gesù? Perché e come fa tutto questo? Ce lo dice alla fine del brano San MARCO stesso: AL MATTINO PRESTO SI ALZO’ QUANDO ANCORA ERA BUIO E, USCITO, SI RITIRO’ IN UN LUOGO DESERTO E LA’ PREGAVA. La preghiera è il segreto di Gesù. Il suo cercare di stare con il Padre. E così lo insegna anche a noi. Dare tempo alla preghiera e riempire di preghiera il tempo. Sacrificando qualcosa, certo, ma con la certezza che non è tempo perso.

Custodiamo la nostra PREGHIERA. Cerchiamo sempre di dare tempo alla PREGHIERA. Rinnoviamo sempre il nostro stare con Dio in PREGHIERA. Ogni giorno. Come Gesù e per Gesù. E la preghiera custodirà noi!

 

Questo ci renderà capaci di assomigliare a Lui. Ci guarirà dai nostri egoismi che ci rendono persone pigre o peggio ammalate. Questo ci libererà dal male che ci possiede.

E soprattutto ci renderà annunciatori, PREDICATORI forti e credibili del VANGELO di Gesù, come Gesù e per Gesù: ANDIAMO ALTROVE A PREDICARE ANCHE LA’. Gesù è venuto per annunciare il Vangelo che è Vangelo della VITA e per la VITA (oggi lo ricordiamo!). E così saremo capaci di vedere i miracoli di Gesù per noi e di fare anche noi i miracoli di Gesù per gli altri.