Omelia dell’8 luglio 2018

14^ domenica del Tempo Ordinario/B – SPECIALE! – Questa pagina del Vangelo è una di quelle che mettono in imbarazzo. In un piccolo paese come NAZARET, probabilmente 100/200 anime, dove tutti si conoscono da sempre, improvvisamente, questo GESU’ che per 30 anni era cresciuto insieme a tutti, senza niente di speciale, improvvisamente si presenta come un RABBI-MAESTRO, come un SAPIENTE, come un GUARITORE.
Eppure era il figlio di Maria e Giuseppe. Brave persone, certo, molto devote: casa, sinagoga e bottega. Lui lavorava con il padre, nulla di più. Si, buono, intelligente, ma nulla che facesse pensare a tutto questo.
Si, i più anziani si ricordano che la sua nascita aveva portato qualche trambusto. Non si sapeva bene come era andata. Poi c’era stato il Censimento e come tanti anche la sua famiglia ha dovuto mettersi in viaggio e mancava poco al parto. A Gerusalemme era successo qualcosa, Erode ne aveva combinata una delle sue, ma nemmeno si sapeva bene cosa. Erano tornati dopo qualche anno, sembra fossero andati in Egitto. Ma poi niente di speciale.

Niente di speciale. Possiamo dire che la fede ci mette davanti una lavagna tutta da scrivere, con “niente di speciale” dentro. E’ sempre stato così e sempre sarà così.
O meglio, ciò che è speciale ce lo metti LUI se tu ci credi. Se tu ti fidi. Se ti fidi, la sua PAROLA diventa speciale. Se ti fidi, la sua VITA diventa speciale. Se ti fidi, i suoi MIRACOLI diventano speciali. Non perché eccezionali: Ci sono stati e ci saranno persone che hanno parole speciali, vite speciali, miracoli speciali. Ma in quella vita, in quella parola, in quella umanità di GESU’ – per niente speciale, molto normale, come i 30 anni vissuti a NAZARET – Si nasconde Dio. Dio visita il suo popolo. Dio porta la sua Salvezza.

Lo aveva detto con i PROFETI ai loro PADRI, ma non avevano creduto (prima lettura).
Lo ha detto a SAN PAOLO e lui ha creduto (seconda lettura), nonostante quella SPINA NELLA CARNE. Nonostante un Dio che non ti risolve i problemi, non ti guarisce, non ti fa andare bene gli affari. Ma la tua vita te la cambia dentro e te la cambia in modo tale che non hai più paura – o troppa paura – dei problemi, delle malattie, delle crisi, o di qualsiasi altra cosa: La rende SPECIALE dentro.
E noi da che parte stiamo?
Stiamo con i NAZZARENI, i PARENTI DI GESU’ e l’ANTICO POPOLO che non crede oppure stiamo dalla parte di SAN PAOLO e dei DISCEPOLI del NUOVO POPOLO che invece credono, si fidano, si affidano?
Noi da che parte stiamo? Chi è il nostro Dio?
E’ il DIO di Gesù, quello che si nasconde nella vita ordinaria di tutti i giorni, nel volto del fratello, nella Parola del Vangelo
Oppure ne aspettiamo un altro, quello dei grandi eventi, dei grandi profeti, delle grandi parole?
Siamo tra quelli che fanno a fette il Vangelo e tengono solo quello che gli piace? Oppure abbiamo il coraggio di una fede che ci dice: TI BASTA LA MIA GRAZIA! MI VANTO DELLE MIE DEBOLEZZE PURCHE’ DIMORI IN ME LA POTENZA DI CRISTO.
Certe parole le cerco a partire dal Vangelo o a partire da altro?
Ad esempio: Accoglienza, fraternità, solidarietà, carità, condivisione, uguaglianza, pace, giustizia, legalità…
E ancora: vita, famiglia, matrimonio, maschile e femminile, dignità, moralità, etica…
Su quale vocabolario le cerco? Il Vangelo o un altro?
Quali colori uso? Un arcobaleno generico oppure i colori di Gesù?
Le prendo tutte oppure le seleziono a seconda di quelle che mi sento, che mi piacciono o che mi fanno comodo?
Spesso ci facciamo la domanda: Dove va questo mondo? Ma la vera domanda mi pare dovrebbe essere un’altra: Dove sto andando io? E dove voglio andare?
A me pare che come cristiani la risposta debba essere una sola: andiamo a NAZARET, dove nulla è speciale, perché tutto, grazie a GESU’ diventa speciale. Con GESÙ la vita, la mia vita, quella di ogni uomo è speciale. Senza GESU’ ogni vita diventa grigia e anonima.
Solo TU vali. Solo TU conti. SOLO TU BASTI, CON LA TUA GRAZIA. Aiutaci a crederlo, a viverlo, a sperarlo. Sempre.