Omelia del Corpus Domini

Domenica del Corpus Domini – Anno A – 11/06/2023 – NON POSSIAMO VIVERE SENZA – Ultima grande solennità che da una parte possiamo dire completa il cammino pasquale e dall’altro segna definitivamente la ripartenza del tempo ordinario della liturgia, cioè della nostra vita cristiana.
Le feste cristiane nel passare del tempo segnato dalla liturgia sono come il ritmo del respiro, del cuore che batte. Sono vita che pulsa, che avanza verso quel compimento promesso, dove, arrivati alla meta, non avremo più bisogno di questi segni, perché saremo pienamente dentro la visione, la partecipazione, la inclusione nella vita di Dio.
Finché siamo in questo mondo noi possiamo solo partecipare in modo parziale, limitato. I sacramenti, la Parola, la carità sono tasselli di un puzzle, passi di un cammino, tessere di un mosaico, che non è ancora completo. Ne abbiamo bisogno per costruire e arricchire la nostra vita, altrimenti destinata all’appiattimento, limitata solo al qui e ora, ai bisogni fisici, soddisfatti i quali ci resta un retrogusto amaro, la sensazione di qualcosa che manca.
Così oggi, CORPUS DOMINI, contempliamo, gustiamo, camminiamo dietro all’EUCARISTIA, il PANE VIVO, come lo chiama GESU’, il pane che ci dà vita, la MANNA NEL DESERTO come per gli EBREI, quel segno di UNITA’ come lo definisce PAOLO.
Negli strumenti della vita materiali (acqua, olio, pane, parola, amore) GESU’ ha come nascosto un tesoro, se stesso, per continuare, generazione dopo generazione, ad alimentare, sostenere, incoraggiare, arricchire, la nostra vita e mantenerla così tesa verso di Lui, capace di salire l’alto monte della vita cristiana, verso quella pienezza che solo dopo la morte ci sarà data definitivamente, ma che in questo tempo, ci viene un poco anticipata.
Non possiamo vivere senza acqua.
Non possiamo vivere senza cibo.
Non possiamo vivere senza la parola.
Non possiamo vivere senza l’amore.
Ed ecco i SACRAMENTI, ecco la SCRITTURA, ecco la CARITA’ che sono modi e strumenti riempire di CRISTO la vita e renderla così buona, preziosa, soprattutto capace di andare e arrivare verso quell’Oltre che è presente come un desiderio insopprimibile e profondo.
Non possiamo vivere senza EUCARISTIA.
Il CORPUS DOMINI riassume tutto questo e la PROCESSIONE diventa un poco come il segno grande, visibile, anche se sempre piccolo e misterioso, con la quale dire a noi stessi innanzitutto, ma anche a chi ci incontra: noi viviamo così, noi viviamo seguendo in quel PANE il nostro CRISTO, noi viviamo mangiando quel PANE e in esso il nostro SIGNORE, noi crediamo e per questo viviamo di Lui, con Lui e per Lui.
Come MANNA in un DESERTO.
Come segno e strumento di UNITA’, che ci fa UNICO CORPO.
Come PANE VIVO DISCESO DAL CIELO che ci permette così di desiderare, ma non solo, di andare davvero anche noi verso il CIELO e di arrivarci.
Ogni volta che mangiamo l’Eucaristia noi tocchiamo il cielo, noi tocchiamo Dio, noi viviamo di Dio e così al cielo, a Dio ci avviciniamo sempre di più, passo dopo passo.
Noi vogliamo avvicinarci al Cielo, noi vogliamo entrare nel Cielo di Dio, noi vogliamo vivere con Dio e di Dio, perché senza ci sentiamo perduti, smarriti, come pane senza sale, come arcobaleno senza colori, come corpo senza anima, come vita senza vita.
Grazie dell’EUCARISTIA Signore.
Grazie di questo dono che ci dona vita, ci dona Te stesso.
Grazie e aiutaci.
Aiutaci a non dimenticarlo. Aiutaci a non banalizzarlo. Aiutaci a non trascurarlo. Aiutaci a non rimanere senza ora che abbiamo sempre meno preti che ce lo possono donare. Aiutaci a non abituarci senza. Aiutaci a non rassegnarci a vivere senza.
Non possiamo vivere senza di Te, non possiamo vivere senza Eucaristia. Non possiamo e non vogliamo.
Certo non è facile vedere e credere che in quel piccolo pezzo di pane il cielo è presente, tutto. Non è facile vedere e credere che solo con Lui c’è una “autostrada per il cielo” come diceva il Beato Carlo Acutis. Non è facile riconoscere in quel piccolo pezzo di pane la fonte di una comune fraternità che ci invita, anzi invoca e realizza una comune origine e destino per cui siamo davvero tutti fratelli e tutte sorelle.
Non è facile la vita cristiana e il suo culmine, l’Eucaristia: ma essa è la possibilità grande di senso per questa vita e di pienezza dell’altra.
Grazie Signore per questo dono, aiutaci a crederlo.