Omelia del Battesimo di Gesù

BATTESIMO DI GESU’/Anno B 07/01/2018

– PIU’ IN ALTO E OLTRE: LA GIOIA VERA! –

Dice San Giovanni nella sua lettera che abbiamo ascoltato come seconda lettura che 3 sono i TESTIMONI di GESU’ il CRISTO: LO SPIRITO, L’ACQUA E IL SANGUE.
I primi due, lo SPIRITO e l’ACQUA li troviamo esplicitamente sulla scena evangelica che oggi celebriamo e che abbiamo ascoltato nella versione del Vangelo di San Marco. Il terzo, il SANGUE, lo troviamo solo indirettamente, attraverso la citazione dell’AMORE che la VOCE DAL CIELO fa: TU SEI IL FIGLIO MIO, L’AMATO: IN TE HO POSTO IL MIO COMPIACIMENTO. Sappiamo bene infatti che l’amore ha a che fare con il dono della vita, e Gesù amerà esattamente così, fino all’estremo limite, il dono del sangue, appunto: sia simbolicamente, nell’Eucaristia, sia realmente, nella croce.
Ma questo cenno non diminuisce, anzi, possiamo dire che aumenta, il senso di GIOIA che ci accompagna sempre durante il tempo del NATALE e che, come un crescendo arriva fino all’ultimo giorno dedicato a questo tempo liturgico: la troviamo in MARIA, la troviamo in ELISABETTA, nei PASTORI, nei MAGI e oggi la troviamo anche in DIO PADRE che in quel figlio SI E’ COMPIACIUTO.
Ed è questa GIOIA che dobbiamo portare con noi dal Natale (ogni N).
E’ questa GIOIA che Dio è venuto a portarci e ci rinnova ad ogni N.
Noi, dobbiamo dirlo, a volte ci crediamo poco e andiamo alla ricerca di GIOIE altrove (cf le stelle cadenti del Papa, ieri). Trovando al massimo un po’ di distensione. Le ferie, o le settimane bianche, chi può permettersele, i saldi in questa stagione, e così via. Le cose materiali, tutto ciò che appartiene a questo mondo, al massimo ci danno un po’ di svago, qualche piccola soddisfazione, non Gioia nel senso evangelico. Per avere una Gioia con la “G” maiuscola dobbiamo guardare più in alto o più lontano.
GESU’ stesso con quel gesto bello e misterioso, mettersi in fila con i peccatori e scendere nel Giordano per ricevere il battesimo del Battista, un battesimo di cui on aveva bisogno (tanto che Giovanni Battista stesso cercherà di resistere), in realtà ci aiuta ad alzare lo sguardo e guardare oltre.
USCENDO DALL’ACQUA VIDE SQUARCIARSI I CIELI scrive MARCO, e il movimento è chiaramente un invito a guardare in alto, appunto. E’ oltre questo mondo che sta la sorgente della vera Gioia, ed è li che Gesù ci invita a guardare, ad ascoltare, ad andare!
I CIELI APERTI, LO SPIRITO SCENDERE COME COLOMBA, la VOCE che lo riconosce come FIGLIO AMATO di cui si COMPIACE.
Questa forza di guardare in alto, questo sguardo e questo udito “speciale” per vedere lo SPIRITO DI DIO, e sentire la sua VOCE e, come i Magi, metterci in cammino, ci sono stati donati il giorno del nostro BATTESIMO.
Quel giorno è accaduto qualcosa di speciale che assomiglia solo esternamente al battesimo del Battista. Attraverso il sacerdote, solitamente, la Chiesa ha potuto donare a ciascuno di noi, grazie anche ai nostro genitori, un legame nuovo, una forza diversa, un’energia che ci aiuta a guardare oltre, a sentire più in profondità, che ci apre le porte per una GIOIA diversa.
Questa è la sfida della fede, di cui parlavo anche ieri. E’ il grande dono della vita cristiana, del Vangelo fatto cuore della vita, dello stile di Gesù che gradualmente, dopo il dono iniziale, è stato assimilato e un poco alla volta vissuto.
Quello che abbiamo ricevuto il giorno del Battesimo, la Vita di Gesù, la Forza del suo Spirito, l’Amore del Padre, dobbiamo, come seme e come compito (cf ieri), farli fruttificare, trasformarli in stile di vita.
E’ questa la SETE che Lui è venuto a placare. E’ questo il dono assolutamente gratuito (SENZA DENARO E SENZA PAGARE) che Lui è venuto a farci. Noi spesso ci ostiniamo a SPENDERE DENARO PER CIO’ CHE NON E’ PANE, non è essenziale e non è speciale. Lasciamo che il miracolo del Battesimo fruttifichi. Facciamolo diventare vocazione, chiamata-risposta, scelta di vita, non per un po’ ma per sempre, come sta per fare FRANCESCA (domenica prossima Cooperatrice pastorale diocesana), come fanno gli sposi che non si illudono di bastare da soli, e si dicono si davanti a Dio, come ogni mamma e papà che accolgono una vita nuova o addirittura la adottano.
Anche per noi DIO vuole con tutto se stesso poter dire: SEI FIGLIO MIO, L’AMATO e COMPIACERSI, ora, qui, domani per sempre.