Omelia del 4 giugno 2023

Domenica della Santissima Trinità/A – DIO SOVRABBONDANTE – Il BUIO nel quale si trova NICODEMO, protagonista del Vangelo, è la premessa per entrare nel fascino della LUCE di Dio che nella festa di oggi, la TRINITA’, rifulge, come un sole che illumina tutto e tutti.
Il BUIO di NICODEMO ci ricorda il nostro BUIO, la durezza della nostra realtà, fatta di poca luce, di poche certezze, di tante paure e di tanti interrogativi, con i quali tutti, tutti i giorni facciamo più o meno i conti.
La FESTA DELLA TRINITA’ ci propone una delle sintesi della nostra FEDE, quella fede che abbiamo appena finito di celebrare con il lungo cammino di PASQUA fatto di preparazione quaresimale, celebrazione pasquale, concentrata nel santo Triduo e distesa nel cammino pasquale di 50 giorni e culminata a Pentecoste. Un cammino di LUCE IN LUCE che ci parla di un DIO sovrabbondante che oggi celebriamo, luminoso per tutti.
GESU’ rispondendo a NICODEMO ce lo fa intuire: DIO HA TANTO AMATO IL MONDO… Quel “TANTO” è molto importante. DIO non ha amato il minimo, nemmeno il giusto, ma TANTO. E quel TANTO poi si concretizza:
– DA DARE IL FIGLIO UNIGENITO: tutto se stesso…
– PERCHE’ CHIUNQUE CREDE… NON VADA PERDUTO, e anche qui il CHIUNQUE fa la differenza…
– ABBIA LA VITA ETERNA, una vita totale, per sempre.
Un DIO sovrabbondante.
Oggi, festa della TRINITA’ è festa della sovrabbondanza di DIO che si fa in tre, che si mostra con tre volti per dire l’abbondanza del Suo amore per noi. Proprio per questa sovrabbondanza, non c’è spazio per la CONDANNA: NON HA MANDATO IL FIGLIO NEL MONDO PER CONDANNARE IL MONDO, non facciamolo noi però.
Certo CHI CREDE NON E’ CONDANNATO… mentre CHI NON CREDE E’ GIA’ STATO CONDANNATO, ma non da DIO, ma da se stesso, dal suo autoescludersi…
Ma chi può dire che un cuore si è autoescluso davvero da Dio?
Noi fermiamoci nella sovrabbondanza.
Un DIO che ci è PADRE, ci ama come un genitore, padre e madre insieme.
Un DIO che si presenta in GESU come FIGLIO e così ci dice che siamo FRATELLI suoi e quindi fratelli tra di noi. Una fratellanza universale.
Un DIO che si dona come SPIRITO di vita, autore e sostenitore della vita ovunque sia.
E questa sovrabbondanza viene da lontano. Leggendo le righe dell’Esodo, la prima lettura, non possiamo non restare stupiti di come DIO si autopresenti a MOSE’: DIO MISERICORDIOSO E PIETOSO, LENTO ALL’IRA E RICCO DI AMORE E FEDELTA’. Quale sovrabbondanza.
Può sembrare una festa strana, oggi quella della TRINITA’, ma se pensiamo all’immagine che più vi si avvicina, ebbene essa è estremamente semplice e vicina: quella di una mamma e un papà davanti al loro figlio appena nato! Un amore sovrabbondante fatto di tre persone dove l’amore è come una luce che tutti avvolge e lega.
Eppure, ci ricorda MOSE’, SIAMO UN POPOLO DALLA DURA CERVICE, ma non esita a dire anche: MA TU PERDONA LA NOSTRA COLPA E IL NOSTRO PECCATO e ancora di più osa dire: FA DI NOI LA TUA EREDITA’.
Ecco dunque la nostra certezza… e quindi il nostro compito…
DIO ci perdona e a noi è chiesto di chiedere con coraggio, ogni giorno, il perdono per noi e per tutti i nostri fratelli e sorelle.
Compito del cristiano, compito della Chiesa, lo abbiamo visto anche domenica scorsa col dono dello SPIRITO.
Tutto è legato, tutto porta il segno della sovrabbondanza d’amore e di perdono, tutto parla di un DIO COSI’.

San Paolo parlando ai Corinzi esprime benissimo, come lui sa fare, questa certezza con quel saluto che è diventato per noi una formula liturgica: LA GRAZIA DEL SIGNORE GESU’ CRISTO, L’AMORE DI DIO E LA COMUNIONE DELLO SPIRITO SANTO SIANO CON TUTTI VOI.
Ecco la nostra fede.
Ecco la certezza dell’abbondanza di Dio.
Ecco la nostra speranza.
Se DIO è così. Se quello che Dio ci offre e ci dona è così. Se questa è la nostra fede. Se questo è ciò che veniamo a celebrare ogni domenica. Se questo è ciò che insegniamo ai nostri figli. Se questo è lo stile che cerchiamo di vivere giorno dopo giorno…
Allora davvero non possiamo che dire: si, vale la pena.
Un DIO così vale la pena. Una vita così vale la pena. Una fede così vale la pena. Anche quando il peso della vita si fa sentire, anche quando le croci si accumulano, anche quando sembriamo circondati dal buoi. Sempre vale la pena. Non so dove, non so come, non so quando, ma so, credo profondamente e so che la sovrabbondanza dell’amore di Dio c’è, per me e per tutti.