Omelia del 30 settembre 2018

26^ TO/B – IN CAMMINO VERSO CASA – Domenica della Parola, come ci chiede Papa Francesco e domenica di Avvio dell’Anno pastorale in parrocchia, come ci chiede il nostro Vescovo.
Queste due richieste sono un invito a “svegliare” la nostra fede dal sonno, dalla tiepidezza, dal tran tran quotidiano, per aumentare il passo o rimettersi in cammino dopo il tempo estivo, certo, dopo anche le inevitabili tentazioni che tutti ci prendono di dare le cose per scontate, di ripetere le stesse cose, di dimenticanza circa ciò che vale ed è importante.
Il segno della “intronizzazione” della Parola che abbiamo vissuto è un modo per risvegliare la nostra attenzione su quel libro, la BIBBIA, che è per noi sacro, in quanto “contiene” la Parola di Dio. Ogni domenica lo apriamo e lo ascoltiamo, oggi, su suggerimento del Papa, ce ne rendiamo conto un po’ di più (alla fine della Messa inviterò tutti al gesto del “bacio” del libro, come si fa con le persone amate).
Al termine della Messa altro segno sarà la consegna a tutti gli operatori pastorali presenti, che però lo faranno a nome di tutti i presenti, dell’agendina diocesana e della Preghiera diocesana per l’anno pastorale. Anche questo segno è per “svegliare” la nostra fede, chiamata a camminare verso il suo Signore con coraggio e disponibilità.
Coraggio e disponibilità che GESU’ chiede a GIOVANNI e a tutti i discepoli nell’accettare chi fa il bene a suo nome – NON GLIELO IMPEDITE, PERCHE’ NON C’E’ NESSUNO CHE FACCIA UN MIRACOLO NEL MIO NOME E SUBITO PSSA PARLAE MALE DI ME: CHI NON E’ CONTRO DI NOI E’ PER NOI.
Questo ci ammonisce subito a non creare troppo facilmente steccati. Eppure quanto facilmente lo facciamo. Quelli che in parrocchia fanno qualcosa e quelli che non fanno niente. Quelli che vengono a Messa e quelli che non ci vengono. Quelli di quà e quelli di là, …
NON SCANDALIZZIAMO I PICCOLI dice GESU’, non facciamo inciampare gli altri, con le nostre parole e i nostri gesti non ispirati dal Vangelo ma dal Tentatore.
Piuttosto, anche se piccolo come un BICCHIERE, ricordiamo che saremo tutti giudicati sulla “carità”, sull’ESSERE DI CRISTO. E cosa significa “essere di Cristo” se non: essere capaci di donare la vita o desiderare di donare la vita come Lui l’ha donata? Cioè gratuitamente, senza prezzo, senza costo, senza contropartita, solo perché l’altro è fratello, mio fratello, siamo tutti fratelli.
CIO’ CHE SCANDALIZZA TAGLIALO dice Gesù. Toglilo dalla tua vita prima che rovini tutta la tua vita. MANO, PIEDE, OCCHIO sono parti importanti del nostro corpo, sono quelle parti che ci permettono di entrare in contatto, in relazione, con gli altri. Ma se li usiamo per allontanarci dagli altri allora sarebbe meglio tagliarli.
Se non c’è relazione con le altre persone, tutte, non c’è relazione con Dio. Ma se non c’è relazione con Dio, non c’è amore, non c’e vita, non c’è gioia, non c’è luce, non c’è paradiso, ma c’è egoismo, morte, tristezza, buoi, inferno-GEENNA.
Cosa vogliamo dunque noi dalla vita?
Non cerchiamo le RICCHEZZE ci ricorda GIACOMO, nella seconda lettura, esse MARCISCONO, si CONSUMANO, ARRUGGINISCONO e rifiutiamo le INGIUSTIZIE, verso il prossimo, che diventeranno accuse contro di noi nel giorno del giudizio. Si, perché per ognuno un giudizio ci sarà e sarà frutto del VANGELO. Quanto Vangelo abbiamo seminato nella nostra vita. Solo questo ci aprirà le porte del Regno definitivo.
Ben venga dunque la DOMENICA DELLA PAROLA, che ci ricorda come al centro della nostra vita ci deve essere la Parola di Dio, di Gesù, non la nostra parola o quella di qualsiasi altra persona. Quante parole noi invece mettiamo prima della Parola di Dio. Nel 2000 ogni famiglia ebbe a ricevere questo libero. Ma quanti si sono messi a scavarlo. Non basta il libro per raggiungere la Parola. Non basta leggerlo per ascoltare la Parola. Occorre arrivare ad assimilarlo, farlo preghiera e farlo vita. Preghiera per chiedere la carità di Gesù da vivere nella nostra vita verso tutti.
Solo così l’AVVIO DI UN ANNO PASTORALE avrà senso e non sarà una bella cerimonia, parole vuote, ripetute e ripetitive. Sarà invece ripartenza per continuare il cammino verso casa, il cammino verso Dio, il cammino verso il prossimo. E sarà gioia vera e per tutti.