Omelia del 22 novembre 2020

34^ del Tempo Ordinario/A – Festa di Cristo Re – RESTA L’AMORE – Alla fine resta l’amore! Potremo intitolare così questa pagina di VANGELO e forse ci fa meno paura  dell’altro titolo a cui siamo, purtroppo più abituati: GIUDIZIO UNIVERSALE.

Eppure lo anticipava bene la prima lettura, il profeta Ezechiele con immagini sempre di PASTORI e PASTORIZIA, inevitabili per l’epoca, dove ai GIORNI NUVOLOSI E DI CALIGINE che tanto assomigliano ai nostri, contrappone un PASTORE fin da subito esplicitamente dichiarato essere DIO STESSO, che a sua volta dichiara, senza mezzi termini:

  • IO STESSO CERCHERO’ LE MIE PECORE…
  • IO STESSO LE PASSERO’ IN RASSEGNA…
  • IO STESSO LE RADUNERO’…
  • IO STESSO LE CONDURRO’ AL PASCOLO
  • IO STESSO LE FARO’ RIPOSARE…
  • IO STESSO ANDRO’ IN CERCA DI QUELLA PERDUTA..
  • IO STESSO RICONDURRO’ QUELLA SMARRITA…
  • IO STESSO FASCERO’ E CURERO’ (quella ferita e malata)
  • IO STESSO AVRO’ CURA DELLA GRASSA E FORTE…
  • IO STESSO LE PASCERO’ CON GIUSTIZIA…

E solo alla fine aggiunge: IO GIUDICHERO’ FRA PECORA E PECORA, FRA MONTONI E CAPRI.

Ci sono 10 azioni benevole e tenerissime, di grande amore di Dio verso di noi. E solo alla fine si menziona un GIUDIZIO.

1 a 10 potremo dire è il rapporto tra quello che Dio fa per noi e quello che Dio ci chiede!

Questo è VANGELO, la buona notizia, che durante tutto un ANNO LITURGICO – oggi infatti lo chiudiamo con questa festa, la REGALITA’ DI GESU’ – altro non è che il tempo per scoprire, sentire, riscoprire e risentire, anno dopo anno, la bontà di Dio per noi, il suo amore, la sua misericordia che hanno il sopravvento su tutto e su tutti.

E l’ultimo passaggio, quel GIUDIZIO che poi GESU’ riprende non ci sembri il prezzo da pagare, il sacrificio finale per meritare almeno qualcosa. Anzi, tutto il contrario.

Potremo dire che è la sintesi dell’AMORE DI DIO. Se Dio ci ama davvero, come ci ama, se ci ama così tanto da fare tutto questo, come può non arrivare alla fine e lasciare a noi la decisione ultima!?

Si perché il GIUDIZIO di Dio non esprime tanto ciò che Lui farà alla fine, perché Lui ciò che aveva da fare lo ha fatto all’inizio: CI HA AMATO. E con la PASQUA DI GESU’ ce lo fa definitivamente mostrato e totalmente donato!

Il GIUDIZIO FINALE esprime la sintesi, la sommatoria, il riassunto di ciò che abbiamo fatto noi.

Dio non ha da scegliere più o meno arbitrariamente tra i buoni e i cattivi, i bravi e gli incapaci. Dio non sceglie: AMA. Come una mamma e un papà non scelgono tra un figlio e l’altro: li amano.

Dio AMA, ci AMA!

Siamo noi che scegliamo da che parte stare. E lo facciamo ogni giorno. Ogni volta che DIAMO DA MANGIARE, ogni volta che DIAMO DA BERE, ogni volta che ACCOGLIAMO UNO STRANIERO,  ogni volta che VESTIAMO UN NUDO, ogni volta che VISITIAMO UN MALATO, ogni volta che ANDIAMO A TROVARE UN CARCERATO.

Ogni volta che un uomo e una donna amano un fratello bisognoso, allora AMIAMO DIO. Rispondiamo all’amore di Dio con il nostro amore. Realizziamo ciò per cui Lui ci ha creati. Mostriamo la sua immagine riflessa sulla nostra vita: lui che ci ha amato, noi che amiamo. E non tanto Lui, non ne ha proprio bisogno, ma un fratello.

Che cos’è un PRETE se non uno che mette la sua vita, fragile vita, a servizio degli altri per amore? L’amore che Dio gli ha dato?

Che cos’è una COPPIA se non due persone che si mettono l’uno nelle fragili mani dell’altro per amore? L’amore che Dio ha dato loro?

Che cos’è una MAMMA e un PAPA’ se non due persone che donano la loro vita a dei figli? L’amore che Dio ha dato loro?

Che cos’è ogni PERSONA che vive la sua vita onestamente, che lavora con intensità, che cerca di lasciare questo mondo un po’ migliore, se non uno che ama? L’amore che Dio le ha dato?

Saremo giudicati sull’amore. Alla fine resterà solo l’amore.

CRISTO E’ MORTO PER AMORE, possiamo parafrasare San Paolo nella seconda lettura, ai Corinzi. PERCHE’ ANCHE NOI POSSIAMO AMARE. Amiamo, e saremo dalla parte giusta!