Omelia del 19 aprile
|Ottava di Pasqua – Anno A – IL SIGNORE C’È! – Forse un po’ ci assomiglia questo nostro tempo di epidemia e di chiese a porte chiuse, a quel CENACOLO, pure A PORTE CHIUSE, circondato da silenzio, indifferenza, lontananza. I discepoli impauriti sono chiusi li dentro e si sentono perduti. Non sappiamo bene la cronologia dei fatti, forse già l’annuncio pasquale li aveva raggiunti ma l’incredulità era ancora tanta.
La prima buona notizia, lo è sempre, ogni anno, ma quest’anno ha un sapore tutto suo, è che, nonostante quelle PORTE CHIUSE, le nostre porte chiuse, il SIGNORE C’E’, il Signore entra, il SIGNORE STETTE IN MEZZO, abita in noi, nelle nostre case, nella nostra chiesa, nonostante tutti i limiti, le restrizioni, quelle fisiche, quelle sanitarie o quelle morali, legate cioè ai nostri peccati. Lui STA IN MEZZO a noi, esattamente al centro, nel cuore, non è mai lontano e poi, DONA LA PACE. Potremo dire: “riempie il cuore di tutti i doni possibili”. La “pace” biblica è questo infatti.
Cari fratelli e sorelle che state ascoltando tramite lo streaming, ma anche a tutti coloro che semplicemente vorrebbero essere qui, e siete tanti, GESU’ RISORTO non è comunque lontano da voi, non è da un’altra parte, ma è esattamente IN MEZZO A VOI, a casa vostra, nei vostri cuori e li riempie di PACE di quella pace che è frutto del suo SPIRITO SANTO che ci lega molto di più di quello che noi riusciamo a immaginare.
Certo abbiamo anche bisogno di vedere, di sentire, di toccare e prima o poi lo faremo! I nostri Vescovi stanno seguendo, insieme con il Governo, molto attentamente questa situazione, per valutare COME e QUANDO poter anche noi aprire le chiese, anche se gradualmente e ovviamente con tante attenzioni. Come del resto stanno facendo tutte le realtà, anche religiose (a proposito: un augurio di Buona Pasqua ai fratelli rumeni e ortodossi in genere che festeggiano oggi la Pasqua, anche loro a porte chiuse).
La seconda buona notizia sono i DONI DEL RISORTO.
Il primo è la GIOIA: I DISCEPOLI GIOIRONO AL VEDERE IL SIGNORE. La gioia abiti nei vostri cuori, cari fratelli e sorelle, perché allora significa che “vedete” il Signore.
Poi il testo prosegue elencando gli altri doni del RISORTO: oltre alla PACE, il MANDATO, “IO MANDO VOI” è l’andate (come abbiamo scritto nel cero pasquale), il compito di essere missionari. E poi lo SPIRITO SANTO, la sua forza, la sua vita, il suo essere-per-noi, il suo amore. E in fine il PERDONO, l’amore che diventa misericordia quando tocca il nostro peccato…
Ma, c’è un ma! C’è una terza notizia: non sembra buona, ma vedremo che lo è! Manca qualcuno, manca TOMMASO! UNO DEI DODICI ricorda Giovanni, e questo numero ti fa pensare, include ancora GIUDA, e include anche TOMMASO, quasi a dire e a dirci che anche se peccatori, anche se tanto peccatori e tanto lontani (lo era Giuda, Tommaso, ma anche tutti gli altri!), noi siamo sempre parte della famiglia del Signore, non siamo considerati mai estranei, proprio per quell’inevitabile dono di misericordia che Lui è venuto a portare. E ci aspetta. Come aspetta TOMMASO (e certamente avrà aspettato anche GIUDA…), aspetta NOI. Presi dai nostri dubbi, come prima del coronavirus forse eravamo presi dai nostri impegni e affanni. C’è sempre qualcosa che ci “prende” e, come TOMMASO, ci allontana dal CENACOLO, dai fratelli, dall’incontro con il SIGNORE.
Ma il SIGNORE, c’è, viene, aspetta, torna, fa di tutto per dare a tutti la possibilità di incontrarlo. E qui TOMMASO, occorre dirlo, dimostra la sua grandezza, facciamolo anche noi. Non è troppo lontano da non tornare, non è troppo ottuso e chiuso, da non VEDERE e in fine per esclamare quella bellissima professione di fede: MIO SIGNORE E MIO DIO!
Facciamolo anche noi. Ripetiamolo oggi: MIO SIGNORE E MIO DIO, diciamolo quando il sacerdote proclama la Parola, quando eleva l’Eucaristia, quando dice le parole del Perdono, quando un fratello povero bussa alla nostra porta: MIO SIGNORE E MIO DIO.
E comincerà la fede. Quella fede che animava la prima comunità (cf Atti), quella fede che sosteneva Pietro quando da traditore divenne trasmettitore della fede (seconda lettura).
CRISTO E’ RISORTO, E’ QUI, STA IN MEZZO A NOI, ci aspetta sempre e sempre vuole donarci: pace, gioia, vita, fede, misericordia, tutto.