Omelia del 13 maggio 2018

Ascensione/Anno B – GESU’ SI FIDA – Se volessimo dare un titolo a questa festa, potrebbe essere questo: GESU’ SI FIDA.
Gesù si fida dei DISCEPOLI, quando dice loro ANDATE IN TUTTO IL MONDO E PROCLAMATE IL VANGELO AD OGNI CREATURA. E questa fiducia appare ancora più evidente se andassimo a vedere nel Vangelo di Marco il versetto immediatamente precedente, il 14: “Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto”. Proprio a costoro affida il compito di raccontare al MONDO il suo VANGELO.
Gesù si fida di NOI, allo stesso modo. Noi come CHIESA, e suoi componenti, BATTEZZATI laici e consacrati, sposi e celibi, ministri ordinati e volontari di qualsiasi genere. In una parola “cristiani”, non particolarmente santi. Lascia che noi siamo suoi ambasciatori!
Gesù che SALE AL CIELO ci lascia spazio, campo libero. Certo lo fa assicurandoci una Presenza che domenica prossima, Pentecoste, celebreremo in modo adeguato, lo SPIRITO SANTO, che ci accompagna e accompagna da sempre la Chiesa e sempre la accompagnerà. Di questo e per questo noi siamo certi che la FIDUCIA di Gesù non è mal riposta. Come pure la nostra libertà, così debole e fragile resta pure una “libertà liberata”, capace di “sentire” e di “seguire” lo Spirito.
Per questo noi continuiamo quel CAMMINO che iniziò 2000 anni fa: PARTIRONO, si conclude così il Vangelo di MARCO. PARTIRONO e PREDICARONO. I discepoli innanzitutto rispondono alla fiducia di Gesù con altrettanta FEDE, si fidano del Maestro che li ha “responsabilizzati”. Quanto è difficile dare responsabilità ai figli, ai giovani. Dio con noi, suoi figli, lo fa. I discepoli ci mostrano che quella di Gesù non è stata una scommessa inutile o persa. Anzi.
PARTIRO E PREDICARONO, e raccontarono il Vangelo. Non in forza di abilità oratorie o di miracoli, verranno anche quelli a confermare, ma saranno doni. IL SIGNORE infatti AGIVA INSIEME CON LORO E CONFERMAVA LA PAROLA CON I SEGNI CHE LA ACCOMPAGNAVANO. Prima deve esserci la Parola, il racconto, solo dopo potremo riconoscere i SEGNI che la confermano.
E’ la legge del credente. Prima credere poi fare, poi insegnare, poi battezzare (solo Gesù può fare il contrario. Cf Atti, 1,1).
E’ quello che l’ASCENSIONE DI GESU’ rende possibile. La sua presenza, è stata il grande SEGNO, ma il segno deve essere limitato, deve finire, altrimenti non c’è più spazio per fidarsi, per credere.
Per questo GESU’ FU ELEVATO IN CIELO. E quali sono i SEGNI:
– SCACCIARE DEMONI: quelli della prepotenza, dell’invidia, della brama di potere, della superbia. Quanti i demoni che possono attaccare il nostro cuore. Scacciamoli, diciamo no.
– PARLARE LINGUE NUOVE: a partire dalla lingua universale che è la lingua dell’amore. Farsi capire, a partire dalla capacità, volontà, fiducia, verso tutti gli altri, visti e sentiti come fratelli. Dire si.
– PRENDERE IN MANO SERPENTI E BERE VELENO: quanti veleni spargiamo nel mondo con le mani (discariche, inquinamento, sfruttamento), e quanti veleni spargiamo nel mondo con la bocca (calunnie, maldicenze, bugie, false promesse, pregiudizi…). Ebbene essi non avranno effetto sui nostri cuori. Ogni volta che sapremo dire no, è lo Spirito che ha agito su noi e ci mostra la strada.
– GUARIRE I MALATI. Certo i miracoli, ma prima e più di certi miracoli straordinari, sono i miracoli del prendersi cura, dello stare accanto, del non abbandonare. Un figlio disabile, un genitore anziano, un coniuge malato, ecc… con umiltà, con pazienza, soprattutto quando sai che non c’è guarigione. Diciamo si.
La strada del cielo, la strada di Gesù, è possibile, è aperta. FIDIAMOCI. AFFIDIAMOCI. Ci accorgeremo, noi per primi con stupore, che all’inizio sembrerà impossibile, difficilissima, ma subito dopo esserci fidati, si rivelerà dolce, praticabile e desiderabile.
A cosa serve guadagnare tutto il tempo libero che vuoi, fare tante esperienze la domenica, vivere viaggi esotici, se poi non sai prenderti cura di una persona che ha bisogno in famiglia, accanto a te, vicino a te. Le SENTINELLE DELLA FRAGILITA’ che stiamo lanciando, vogliono essere un “segno”. Un segno che dalla fede in Gesù, grazie alla fiducia che Lui ha per noi, può nascere un modo nuovo di stare insieme e, mentre attendiamo di entrare nell’altro mondo, quello vero che Lui ci ha promesso, scoprire che possiamo stare in questo un po’ meglio. Lui si fida di noi. Noi fidiamoci di Lui, ne guadagneremo