Omelia dell’8 novembre 2020

32^ domenica del Tempo Ordinario/A – ATTESA – Oggi protagonista è l’ATTESA. E subito dobbiamo aggiungere che non siamo più abituati ad attendere.

Lo vediamo tutti i giorni.

Lo vediamo nella vita quotidiana. Vogliamo tutto e subito: *Il riscaldamento delle nostre abitazioni, *il microonde nelle nostre cucine, *il computer di ultima generazione oppure *il telefonino più performante, *l’auto più veloce. Tutto per non attendere.

Lo vediamo in questo tempo di pandemia. Dopo la mazzata di primavera ci siamo allegramente rilassati, tutti (anche se la colpa è sempre di qualcun altro), ma è evidente che eravamo stanchi di attendere: *E ora la spasmodica attesa del vaccino e *l’ira di tutte le categorie più colpite dalle chiusure, *le liti governo-regioni, ecc…

Non sappiamo più attendere.

Eppure per incontrare DIO, ci dice oggi GESU’, occorre ATTENDERE.

Dio ama le cose lente. Per questo la fede è più facile negli anziani che nei giovani, perché sono più lenti.

  • E quando un giovane lo capisce ecco il miracolo di CARLO ACUTIS, santo a 15 anni e potremo fare altri esempi anche vicini.
  • E quando un anziano se lo dimentica ecco certi esempi poco edificanti fatti attaccamento al potere (vedi Trump), di rincorse estetiche ridicole (vedi certe chirurgie plastiche nei volti di tanti attori e personaggi pubblici), o peggio desideri di eutanasia.

La vita, quando non si sa attendere, diventa insopportabile.

Perché non siamo fatti per vivere di corsa. Eppure corriamo!

ATTENDERE è invece il segreto. Attivamente, non passivamente!

 

La parabola delle 10 VERGINI è una delle pagine del Vangelo più interessanti e provocanti circa l’ATTESA.

Non a caso ha una duplice collocazione:

  • Nel Vangelo: vicino alla Passione/Pasqua (Attesa del Risorto)
  • Nell’anno liturgico: vicino all’Avvento/Natale (Attesa del Salvatore)

Citando la prima lettura, Libro della Sapienza, possiamo dire che SAPER ATTENDERE è vera SAPIENZA, significa possedere quella qualità con la quale l’autore identifica DIO stesso! Bella quella immagine della sapienza SEDUTA ALLA PORTA, per chi SI ALZA DI BUON MATTINO PER CERCARLA, a dire che se cerchiamo Dio con un minimo di sforzo, ci sarà dato di trovarlo molto vicino a noi… e molto rispettoso di noi, anzi scoprendo con stupore: *NON SARA’ FATICOSO CERCARLA, *SAREMO SENZA AFFANNI, *scopriremo che LEI STESSA VIENE A CERCARCI in ogni situazione, PER STRADA e in OGNI PROGETTO.

 

Citando invece San Paolo ai Tessalonicesi, scopriamo che un altro motivo molto cristiano che esprime SAPIENZA e ATTESA insieme: SE INFATTI CREDIAMO CHE GESU’ E MORTO E RISORTO, DIO, PER MEZZO DI GESU’ RADUNERA’ CON LUI COLORO CHE SONO MORTI… E’ il cuore della nostra fede, che però chiede, appunto, sapienza e attesa!

 

Tornando alle 10 vergini che ATTENDONO lo sposo. Scopriamo varie cose circa l’ATTESA che ci viene chiesa, come credenti:

  • E’ ATTESA di una FESTA DI NOZZE ed è già una buona e bella notizia. A questo stiamo, tutti, andando incontro. Questa è la volontà/desiderio di Dio per noi.
  • E’ ATTESA che chiede certo un minimo di impegno. ANDARE INCONTRO ALLO SPOSO, ATTENDERE LO SPOSO. La fede certo è un dono, ma esige impegno, passi da fare, movimento.
  • E’ ATTESA, che chiede anche preparazione. Ecco l’OLIO da prendere con sé, almeno un PICCOLO VASO. E’ richiesta minima, ma ancora una volta dice il nostro contributo.
  • E’ ATTESA, che avrà una conclusione. Non è senza esito, senza traguardo. La PORTA SARA’ CHIUSA. C’è una responsabilità irrinunciabile e anche drammatica. Possiamo restare fuori!

Chiediamoci dunque:

  • Sono convinto che la fede è “attesa” buona e bella? Il Vangelo è davvero buona notizia per me, per gli altri, da vivere/annunciare?
  • Mi sto impegnando abbastanza nella fede? Come? Dove? Amare Dio e i fratelli sono il doppio metro di misura. Da 1 a 10?
  • La mia preparazione/olio, come è stata? Come è? Come sarà? Le proposte formative, di catechesi, di approfondimento biblico della parrocchia o di altre realtà le vivo? Partecipo o non ho tempo?

Per Dio mettiamoci in ATTESA, vale la pena!