Omelia del Giovedì Santo – 18 aprile 2019

Messa in “Coena Domini” – FATE QUESTO! – Entriamo come in punta di piedi nel mistero grande del Triduo Pasquale. Sono i tre giorni che hanno cambiato la storia per noi cristiani. Noi crediamo profondamente che a partire da quella notte, prima nel Cenacolo, poi nell’orto degli ulivi, poi nei palazzi del potere a Gerusalemme, poi nel Calvario, per finire nel sepolcro che il mattino di Pasqua scopriremo vuoto… noi crediamo profondamente che si compie il mistero della Vita.
Il Papa scrivendo ai giovani e a tutto il popolo di Dio una specie di lettera la intitola proprio cosi CHRISTUS VIVIT, cioè: CRISTO VIVE e aggiunge: e CI VUOLE VIVI.
Si, la Pasqua è la festa della Vita e in questo giorno la Vita di Dio che ci viene messa a disposizione.
Oggi con i due sacramenti dell’Ordine e dell’Eucaristia, la Vita di Dio entra in noi. Ogni volta che FACCIAMO QUESTO NEL SUO NOME – è la Messa – noi riceviamo la sua Vita e quella promessa si compie: CRISTO VIVE E NOI VIVIAMO!

Certo è una Vita grande, ma ancora incompleta. È come una semina. Qui inizia, ma si compirà “dopo”. Ci doni il Signore di crederlo, di sperarlo, di attendere con fiducia e speranza.
Intanto però ci chiede di non restare con le mani in mano. Se è un seme seminato, questa Vita speciale, va coltivata, alimentata, curata. Ed ecco il gesto della Lavanda dei piedi, il gesto del GREMBIULE che Cristo si mette e non si toglie (come faceva notare mons. Tonino Bello, un grande vescovo italiano).
Perché l’Eucaristia non sia un pane insipido, senza sapore e senza sostanza occorre riempirlo d’amore concreto, di carità vera. Ecco perché Gesù lava i piedi. FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME. Anche noi dobbiamo lavarci i piedi gli uni gli altri: SE IO IL SIGNORE HO LAVATO I PIEDI A VOI, ANCHE VOI DOVETE LAVARE I PIEDI GLI UNI AGLI ALTRI.
Il primo luogo dove l’Eucaristia diventa vera è la Famiglia (non a caso il terzo sacramento della Vita è il MATRIMONIO). Li i genitori lavano i piedi ai figli piccoli e i figli una volta diventati grandi e i genitori anziani, restituiranno il gesto profondamente eucaristico. E così Gesù e la Vita di Dio continueranno a restare in mezzo a noi.

È proprio dalla famiglia e dall’accoglienza delle famiglie soprattutto quelle nuove, che il Vescovo con il Cammino sinodale, ma anche il nostro Consiglio pastorale, continuano ad invitare la Chiesa ad occuparsi. Così lo siamo dunque noi. Per questo la Lavanda di stasera è dedicata a una serie di famiglie rappresentate da alcune persone:
– alcune nuove, perché venute ad abitare tra noi o appena sposate;
– alcune rinnovate perché è appena nato e hanno battezzato un figlio;
– alcune profondamente cambiate perché segnate da malattie o lutti;
– alcune rafforzate dalla preghiera de Il Vangelo nelle case.
Potremo aggiungerne tante altre, probabilmente potremo aggiungere per un motivo o un altro tutti voi. Queste persone che abbiamo invitato esprimono un intreccio di cura, di situazioni, di attenzioni che ci rappresentano.
Siamo come i discepoli nel Cenacolo. Anche noi con i piedi sporcati dalle fatiche della vita e dai tanti compromessi che non vorremo fare, ma che facciamo. Anche noi con i cuori intorpiditi da pensieri, preoccupazioni, invidie ed egoismi che non vorremo avere, ma che abbiamo. Anche noi con i muscoli affaticati, dal tanto correre quotidiano a volte confuso, senza ordine, senza discernimento o peggio dettato solo da motivi banali, che non vorremo ci fossero, ma ci sono. Anche noi con le nostre relazioni ferite dentro casa o con le famiglie vicine di casa, o con gli “altri” pensati come nemici, specie se hanno una pelle diversa, una lingua diversa, dei vestiti diversi o degli odori diversi, che non vorremo giudicare e invece giudichiamo.
Si, stasera GESU’ lava i piedi a tutti. Ne abbiamo tutti bisogno, quanto ne abbiamo bisogno.
A volte davvero, come l’incendio di NOTRE DAME a Parigi, abbiamo bisogno del dramma, per scoprire quanto bisogno abbiamo di Dio. Molto più di quello che siamo disposti spesso ad ammettere.
Stasera vogliamo ammetterlo tutti insieme: abbiamo bisogno di Dio, abbiamo bisogno di Te Gesù, abbiamo bisogno di Eucaristia, di perdono, di purificazione. Gesù ce li offre. Ognuno a suo modo, li accolga.
Domani con la Croce dubiteremo.
Domenica con la Pasqua, gioiremo.