Omelia del 30 maggio 2021

Domenica della Trinità/B – TRE, IL NUMERO DELLA VITA E DELL’AMORE – La festa della TRINITA’ ci è familiare, sappiamo anche, più o meno, di cosa si tratta, ma come spesso accade tra il “sapere e il fare c’è di mezzo il mare”, parafrasando un noto proverbio.
Ci sono però 2 considerazioni previe da fare, per smontare due pregiudizi che a volte abbiamo pensando a questa festa.
La prima considerazione è che questa verità ci viene dalla BIBBIA e dal VANGELO in particolare! Questo è importante perché siamo forse tutti un po’ portati a pensare questa festa come qualcosa di teorico, di artificiale, mentre invece è profondamente presente nella Scrittura e quindi fa parte di quei doni di Dio per noi, per il nostro bene, per la nostra felicità. Certo non c’è la parola esatta, ma il concetto viene da lì. Lo troviamo a partire dalla Genesi, fino ai versetti del Vangelo di Matteo, la sua finale, che abbiamo letto proprio adesso.
La seconda considerazione è che questa verità ha conseguenze pratiche molto concrete, rispetto a quello che siamo portati a pensare. Le possiamo intuire a partire da quel numero, il 3, che la identifica e che dice in modo molto plastico il “noi” costitutivo della fede e della vita cristiana: nessuno esiste da solo, e nemmeno la coppia è sufficiente per dire di Dio e del suo progetto per noi. La coppia, il 2, deve necessariamente aprirsi al 3, al terzo, perché solo questo è il “numero” dell’amore. Il terzo che è il figlio, che è il prossimo, che è la comunità…

Fatte queste premesse, vengo a 3 azioni di Dio-TRINITA’ pensate e realizzate per noi, che emergono dai 3 brani letti. Possono essere per noi uno spunto di riflessione, di verifica, di orientamento…
Le 3 azioni di Dio sono queste: CREATI, ADOTTATI e BATTEZZATI.
Esse ci dicono qualcosa di DIO e qualcosa di NOI: chi è DIO e chi siamo NOI, solo così possiamo dirci ed essere cristiani, portatori di quel fuoco che la Pentecoste e la Pasqua ci hanno consegnato e sempre ci consegnano che dovrebbe infiammare, riscaldare, illuminare il nostro cuore e quello di chi ci incontra, come singoli e come comunità.
DIO CREO’ L’UOMO ci dice la prima lettura (Deuteronomio). La prima azione della TRINITA’ è la CREAZIONE. Noi siamo CREATURE. È la nostra condizione, che rischiamo di pensare come un limite e invece essa è un dono. Un bellissimo dono. Creature di Dio. Tutti lo siamo, tutti gli uomini e le donne lo sono. Purtroppo capita sempre più spesso che ce ne dimentichiamo e quando accade succedono i disastri.
Se siamo creature non siamo padroni di nulla e tutto è dono di Dio per il bene di tutti. Se siamo creature dobbiamo rispettarci, sempre. Quante volte invece succede il contrario. E succede quando ci dimentichiamo di questa verità semplice e importante. Così accade che… si abbandonano in mare a morire le persone, …accade che per guadagno si disattivano i freni di sicurezza nella cabina di una funivia, …che si risparmia sulla sicurezza nella fabbrica, …che si corre oltre il limite di velocità in auto…
Siamo CREATURE, limitate, fragili. Solo nella TRINITA’ possiamo trovare forza e durata, oltre i limiti anche quelli del tempo…
LO SPIRITO RENDE FIGLI ADOTTIVI, nella seconda lettura (Romani) Ecco la seconda azione di Dio-TRINITA’ per noi. Siamo CREATURE tra le altre creature, parte del grande Creato, ma a noi è dato un dono speciale, unico, quello dell’essere FIGLI. ADOTTIVI perché non nasciamo tali, ma lo diventiamo continuamente per un dono che DIO ha voluto e realizzato per noi. Qui c’è tutta la nostra dignità. Qui c’è tutta la nostra preziosità. Qui si fonda il fatto che, se FIGLI, siamo anche FRATELLI TUTTI come bene ci ha ricordato il Papa. Siamo fratelli, anche quando gli altri non lo riconoscono. Lo siamo per volere di Dio, non possiamo sottrarci. È un dono e un compito.
Quanto sarebbe diverso il mondo se questa comune dignità fosse accettata e vissuta: I vaccini sarebbero già arrivati in tutte le destinazioni, non ci sarebbero armi, eserciti, enormi risorse sottratte al bene delle persone, ma anche tra di noi, nessuno sarebbe solo e abbandonato, come purtroppo ci capita di vedere, di scoprire, di accettare e a volte anche di causare…
In fine: ANDATE DUNQUE E FATE DISCEPOLI TUTTI I POPOLI, BATTEZZANDOLI NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO (Vangelo di Matteo). È l’ultima frase di GESU’ per i discepoli e per noi. È un movimento, è un compito. Da CREATURE diventiamo FIGLI ADOTTIVI e col BATTESIMO, diventiamo “membra del Corpo di Cristo”, entriamo a far parte a pieno titolo della TRINITA’. Quanto vorrei riuscire a convincere e a far scoprire questa verità preziosa, oro puro, diamante incredibile che ognuno di noi porta dentro, che i giovani genitori, spesso totalmente inconsapevoli, ma non insensibili, continuano a chiedere per i loro figli. Quanto dovremo ognuno di noi, qui presenti in chiesa, essere consapevoli ed entusiasti annunciatori di questo dono.
O TRINITA’ che tutto sei e tutto puoi, donaci di essere convinti e convincenti: In te creature, figli adottivi, battezzati, dono infinito per tutti.