Omelia del 3 giugno 2018

Corpus Domini – Anno B – BELLEZZA PER IL MONDO –

Torniamo al racconto della PASQUA, per l’ennesima volta. Ma non sentiamolo ripetitivo e inutile. E’ la nostra sorgente. Da lì viene tutto e tutto va. E cosa è la festa di oggi, se non la bellissima consapevolezza che la PASQUA è qui, adesso, è con noi, è accessibile, è ogni domenica. E non è forse bellissimo sapere che il nostro Dio di questo si occupa: della nostra vita da rendere sempre PASQUALE, cioè piena di vita, piena di speranza, piena di eternità.
Adesso. Non domani. Adesso, ora, qui.
Il CORPUS DOMINI, il CORPO E SANGUE DI GESU’ è la PASQUA adesso, ora e qui.
E’ la vita eterna per me, per noi, adesso, ora e qui.
Ci crediamo fratelli e sorelle? Ci crediamo davvero o stiamo compiendo una rappresentazione teatrale? Che non sia mai. Ma non perché poi “Dio si arrabbia”, ma perché perdiamo il tesoro, perdiamo la perla preziosa, il buio della vita resta buio, la fame della vita resta fame e se non trovi pane per te e per i tuoi figli impazzisci o fai pazzie. Lo sanno i fratelli migranti per il pane materiale…
Vale per noi, a cui non manca il pane materiale, vale lo stesso principio per il pane spirituale del senso della vita: Se non lo trovi, impazzisci, fai pazzie, ti consegni alla morte certa. E quanto poco di questo pane c’è in giro, quanta morte ci circonda.

Eppure il PANE c’è, e noi lo sappiamo. Ma lo crediamo?
Eppure il PANE c’è e a noi è dato. Ma lo condividiamo?
Eppure il PANE c’è e noi lo crediamo. Ma lo raccontiamo?

Credere, condividere, raccontare il PANE che è GESU’. Quel pane donato a noi da quella STANZA AL PIANO SUPERIORE che Gesù fece preparare: QUESTO E’ IL MIO CORPO… QUESTO E’ IL MIO SANGUE. E sono per tutti. Lo ha pagato caro quel pane e quel vino GESU’, ma da quella stanza è uscito un tesoro che ancora ci dona vita e speranza. Quel tesoro che noi ritroviamo ogni domenica sull’altare, grazie alla CHIESA, che radunata con il ministro, celebra e rientra in quella stanza, si ritrova e partecipare a quel mistero, a quel banchetto, a quella PASQUA.
I segni che mettiamo in atto in questa festa ci aiutano a coglierne alcuni contorni e a sentirne il dono e la ricchezza.
Del PANE abbiamo già parlato.

Poi c’è il CAMMINO. Il cammino della processione che in realtà riproduciamo ad ogni domenica quando ci mettiamo in cammino per andare a ricevere la Comunione. E’ un simbolo potente il cammino, parla di vita, vita non scontata, vita che va, che cambia, che deve andare e deve cambiare. Sa di libertà, sa di responsabilità. Sa di polvere e di fango, sa di pioggia e temporali, ma anche di bel tempo, di sole, di campi in fiore, di messi mature. La vita appunto. Gioie e dolori, fatiche e speranze. Una vita che però ha una meta. Ha una meta e una strada per raggiungerla e sia l’una che l’altra per noi è GESU’, che un giorno disse: IO SONO LA VIA LA VERITA’ E LA VITA. Camminare con il CORPUS DOMINI, camminare per andare a ricevere il CORPO DI CRISTO, camminare poi quando, fatta la Comunione, noi siamo CORPO DI CRISTO è un grandissimo dono e una grandissima responsabilità.
Aiutaci Signore a non dimenticarla. Aiutaci Signore un poco a meritarla. Aiutaci Signore a gustarla. E’ la vita che ci dai, la libertà che ci doni, la responsabilità che ci chiedi nel cammino della vita, in tutti i cammini della vita dove non siamo per fortuna mai soli (come sapeva bene MOSE’ e il POPOLO D’ISRAELE nell’ESODO di cui abbiamo ascoltato qualche riga nella prima lettura).

E poi ci sono i FIORI. O si, i petali sparsi dai bambini della Prima Comunione oppure quelli artisticamente disposti nelle INFIORATE, come dai nostri amici di Spello. Sono segno della bellezza sparsa nel mondo dal Creatore prima, e da Gesù Redentore poi. Quel PANE arriva da un SEME che diventa FIORE e dopo FRUTTO. Quante cose sono nascoste nei FIORI. La bellezza della vita che i fiori ci testimoniano è immagine della promessa di GESU’ per noi e che nel CORPUS DOMINI viene come sparsa nel mondo attraverso ognuno di noi, ogni battezzato. Facendo la Comunione noi spargiamo bellezza nel mondo. Dio attraverso di noi sparge bellezza nel mondo. Che grande compito, che grande dono. Grazie Signore.