Omelia del 29 giugno 2018

Santi Pietro e Paolo, apostoli – IN PIETRO E PAOLO: LE SORPRESE DI DIO! –
Domenica nel foglietto ho citato l’Esortazione di papa Francesco Gaudete et esultate che a sua volta citava papa Benedetto nell’Omelia di inizio del ministero petrino, con la frase: “La schiera dei santi di Dio mi protegge, mi sostiene e mi porta”.
Questa sera siamo qui a chiedere a SAN PIETRO E SAN PAOLO che ci proteggano, ci sostengano e ci portino. Sia come singoli, sia come comunità parrocchiale, sia come società.
CI PROTEGGANO nel cammino della vita e le sue difficoltà. Abbiamo bisogno di tante protezioni, perché sono tanti i mali attorno.
CI SOSTENGANO nel cammino della vita e le sue fragilità. Abbiamo bisogno di sostegno perché tante sono le debolezze dentro di noi.
CI PORTINO nel cammino della vita e i suoi scoraggiamenti. Abbiamo bisogno di esser portati perché tante sono le tentazioni.
Cari SAN PIETRO E SAN PAOLO proteggeteci, sosteneteci e portateci in questo tempo che ci sta davanti. Proteggete, sostenete e portate la nostra parrocchia e il suo cammino cristiano, le nostre famiglie, soprattutto quelle deboli, il nostro paese di Camposampiero perché tutti abbiano dignità, la nostra nazione perché vinca la crisi e le ingiustizie senza chiusure, l’Europa perché sia più solidale e il mondo perché sia più giusto.

Mettiamoci allora vicini ai nostri Santi e proviamo ad ascoltarli, per capire meglio da dove veniamo e verso dove il Signore ci sta portando. Avendo davanti agli occhi le 4 priorità che il nostro Consiglio Pastorale ha intuito nel lavoro di discernimento fatto in questi due anni: abbiamo bisogno di crescere come cristiani, senza darlo per scontato (IDENTITÀ CRISTIANA); abbiamo bisogno di conoscerci di più tra gruppi e ambiti diversi per sentirsi unica comunità (CONDIVISIONE); abbiamo bisogno di ascoltare di più i nostri GIOVANI perché non smarriscano il tesoro più grande, la fede e abbiamo bisogno di accogliere e sostenere le FAMIGLIE, in particolare le più giovani, nelle quali sta crescendo il futuro che Dio sempre ci dona.

Ascoltando SAN PAOLO cerchiamo anche noi di COMBATTERE LA BUONA BATTAGLIA E TERMINARE LA CORSA CONSERVANDO LA FEDE, e ancora di ATTENDERE CON AMORE LA SUA MANIFESTAZIONE, sapendo che IL SIGNORE CI E’ VICINO E CI DA FORZA PER PORTARE A COMPIMENTO L’ANNUNCIO DEL VANGELO. Abbiamo una buona notizia per noi e per tanti fratelli, piccoli, giovani, adulti e anziani, che aspettano qualcuno che gliela ricordi, gliela racconti, gliela testimoni.

SAN PIETRO e l’ANGELO ci danno alcuni suggerimenti interessanti. L’ANGELO nel carcere invita PIETRO a mettere 3 cose: la CINTURA, i SANDALI e il MANTELLO. Cosa possono rappresentare? Cosa rappresentano? Cosa ci dicono?
Intanto tutti e 3 hanno a che fare con il VIAGGIO. Servivano un tempo per muoversi, camminare e viaggiare. La cintura teneva stretta la tunica e ti rendeva più agile, i sandali permettevano di affrontare le strade polverose e sassose, il mantello ti dava riparo dal freddo della notte.
La CINTURA mi ricorda la fede, mi fa pensare all’essenziale, allo stretto necessario (quando c’è fame si stringe la cinghia): penso alla Parola di Dio come l’essenziale da cui la fede deve partire e quindi penso alla necessità di ridurre, di dimagrire, nelle cose da fare, per aumentare il senso delle cose che si fanno, come singoli, come famiglie, come parrocchia. Quali sono le mie? Quali le tue? Quali le nostre?
I SANDALI mi ricordano la speranza, perché hanno il sapore della strada, del cammino, della meta da raggiungere. Penso ai Sacramenti e alla Preghiera come ai due sandali della vita cristiana e penso a quanto poco li stiamo sfruttando. I sacramenti sono 7, ognuno ha un dono importante per il cammino della nostra vita, eppure alcuni li dimentichiamo: la confessione (quante volte ci confessiamo?), il matrimonio (sappiamo cos’è e cosa ci dona? Come giovani e come adulti in che modo lo pensiamo?), l’ordine sacro (il crollo delle vocazioni ci interroga: ai nostri figli cosa diciamo?), l’unzione degli infermi (per affrontare le fragilità della vita o siamo ancora alla paura), altri li banalizziamo (battesimo, Eucaristia, Cresima). E la preghiera (che posto ha nella nostra vita?).
Il MANTELLO mi ricorda la carità e con essa la vita, il prossimo, ma anche la verità, l’onestà, la giustizia, la dignità: come li penso? Come li vivo? Come li propongo?

Quanta strada abbiamo ancora da fare. Il CAMMINO SINODALE ci dà però una preziosa indicazione: intanto cominciamo, intanto facciamo il passo (magari uno, piccolo, povero, insignificante) possibile oggi. Intanto incamminiamoci, il Signore ci sorprenderà.
Come ha sorpreso SAN PAOLO sulla via di Damasco, come ha sorpreso tante volte SAN PIETRO, a Cesarea oppure nella prigione di Erode. SAN PAOLO e SAN PIETRO aiutateci a lasciarci sorprendere.