Omelia del 1° agosto 2021

18^ Domenica del Tempo Ordinario/B – LA FATICA DELLA FEDE – Il Vangelo di domenica scorsa si concludeva con l’affermazione, dopo la cosiddetta “moltiplicazione dei pani”: VOLEVANO FARLO RE e GESU’ che si sottrae, DA SOLO, SUL MONTE, quasi preso da un pentimento, o per lo meno consapevole che non è la strada giusta, quella che il PADRE gli indica. Ha bisogno di STARE SOLO per riflettere e capire.
Nel frattempo i DISCEPOLI, forse sconcertati da questo suo comportamento, mentre tornano con le BARCHE A CAFARNAO col MARE AGITATO, fanno l’esperienza del suo arrivo CAMMINANDO SULLE ACQUE, quasi a rassicurarli.
Per ultime si muovono le FOLLE, quelle che lui aveva sfamato ed entriamo così nell’episodio che abbiamo appena ascoltato. Anche loro confuse. Avevano trovato la soluzione dei loro problemi, ma gli era come sfuggita, scomparsa. E allora ecco che si mettono a cercarlo: LA FOLLA VIDE CHE GESU’ NON ERA PIU’ LA’ E NEMMENO I SUOI DISCEPOLI, SALI’ SULLE BARCHE E SI DIRESSE ALLA VOLTA DI CAFARNAO ALLA RICERCA DI GESU’!

Quanto è attuale questa tentazione, in realtà, come si vede, sempre esistita. Una soluzione facile ai problemi difficili della vita.
Allora uno che magicamente ti regala il pane… senza fare fatica…
Oggi invece dove la vediamo?
– Quelli che promettono felicità senza fatica… soldi facili, medicine miracolose, libertà senza responsabilità…
– Oppure quelli che ti dicono che il virus non esiste, che è tutta una montatura e non devi vaccinarti (vedi invece gli appelli del Papa e di Mattarella)…
E noi a chi stiamo correndo dietro?
A volte anche noi corriamo dietro a GESU’ solo perché vogliamo la vita facile. Una preghierina e via, tutti i problemi passano…
Non è che GESU’ sta scappando anche da noi?
Non è che dice anche a noi: VOI MI CERCATE PERCHE’ AVETE MANGIATO DI QUEI PANI E VI SIETE SAZIATI…?
Oggi per noi vale lo stesso invito!
Fare il “salto”, andare oltre. Quale è questo oltre?DATEVI DA FARE PER IL CIBO CHE RIMANE PER LA VITA ETERNA E CHE IL FIGLIO DELL’UOMO VI DARA’. Quale è questo cibo? CHE CREDIATE IN COLUI CHE IL PADRE HA MANDATO.
Tradotto significa: Credere in GESU, senza miracoli, senza pane assicurato, anzi con tribolazioni e persecuzioni, al massimo dei SEGNI.
Fare la fatica della fede!
Questo ci chiede GESU’! La fatica della fede significa credere che nella sua umanità, che è esattamente come la nostra, vista da fuori, anche se in essa si nasconde DIO! Ma appunto, Dio è nascosto, devi crederci. Il SEGNO ci sarà solo come indizio, non come prova. Indizio che invita alla fede, non obbliga. Ti propone un’alternativa che certamente senti presente come un desiderio dentro di te, ma che attende il tuo SI, per svelarsi un poco di più, per darti un altro SEGNO e farti fare un altro passo, ma quello che serve e che resta è soprattutto la FEDE, unico filo rosso, con la sua fatica, capace di tenere insieme tutti i pezzettini della nostra vita e capace poi di traghettarci oltre.
E tra tutti i SEGNI: quale è quello più grande? I nostri PADRI HANNO MANGIATO LA MANNA NEL DESERTO, dicono a GESU’, ed è vero, vedi la prima lettura! Ma GESU’ risponde: IO SONO IL PANE DELLA VITA; CHI VIENE A ME NON AVRA’ FAME E CHI CREDE IN ME NON AVRA’ SETE, MAI!
Ecco il SEGNO: GESU’!
Un segno che volutamente resta e vuole restare debole. Un segno che invoca la nostra fatica, un segno che invoca la nostra fede.
Tutti i Sacramenti sono SEGNI così.
Tutta la Parola di Dio è un SEGNO così.
Ogni Prossimo che incontro e aiuto è un SEGNO così.
Li c’è GESU’ che mi attira, mi aspetta e mi invita a dire: SI.
L’UOMO VECCHIO che non si fida, deve ogni giorno lasciare il posto all’UOMO NUOVO che crede e si fida di GESU’, per essere come Lui NUOVO davvero (cf seconda lettura, Efesini).
E tu a chi credi? Cosa cerchi? Noi a chi crediamo? Cosa cerchiamo?
Tu solo Gesù, hai parole di vita eterna, Tu solo sei Pane di vita eterna. Io credo a Te, noi crediamo a Te, ma Tu aiutami e aiutaci a credere!