Omelia 3 gennaio 2016

2^ Domenica del Tempo di Natale                                     03/01/2016

NATALE: CHE DONO GRANDE!!

Questa domenica è sempre una specie di “pausa” tra la festività di MARIA MADRE DI DIO e l’EPIFANIA. Siamo immersi nel tempo del NATALE e queste due feste lo ribadiscono. Ma questa domenica ci aiuta a guardare oltre. Il Natale, infatti, siamo abituati a pensarlo in modo dolce e familiare, certamente facilitati dal contesto ben rappresentato dal PRESEPIO, che ci è molto caro e molto vicino. Una mamma, un papà e un bambino, un contesto di semplicità, povertà e di “nascita” che lo rendono vicino a tutti, familiare davvero per tutti.

Eppure siamo di fronte ad un “abisso vertiginoso” sul mistero di Dio. Possiamo immaginare una specie di seconda faccia del Natale, quella più nascosta. Non so se vi è mai capitato di affacciarvi a un dirupo che ti fa girare la testa: direi che questa domenica con le sue letture molto impegnative ci porta ad affacciarci a questo lato del Natale.

Nonostante non ci sia familiare esso ci è fondamentale.

Proviamo a vederne alcuni aspetti che ci possono aiutare a gustare di più il NATALE oltre, certo quello del presepio, ma anche oltre ogni retorica e ogni romanticismo.

Sono verità che ci vengono da San Paolo agli Efesini che abbiamo letto come seconda lettura. Ne sottolineo 2 di fondamentali…

 

La prima verità: SCELTI PRIMA DELLA CREAZIONE…

Questo concetto è forte e fondamentale. Non siamo un frutto di un caso, semplice miscuglio diatomi ed energia, che in un casuale scontro, in un “brodo primordiale” di qualche tipo, sonodiventati corpo e coscienza, sono diventati NOI. Oggi ci sono molti che la pensano così e vivono anche così, senza gusto e senza responsabilità, senza futuro e senza speranza, ma solo appiattiti sull’oggi, su ciò che posso fare oggi e soprattutto su ciò che posso fare io perché basto a me stesso, penso a me stesso e mi disinteresso degli altri e del resto. Al cristiano questo non va bene: Il Natale ce lo impedisce.

Siamo frutto di un pensiero d’amore che diventa atto d’amore. Un Dio che viene prima di noi e prima di ogni cosa, PRIMA DELLA CREAZIONE DEL MONDO appunto, e da li ci pensa, ci ama, ci vuole e ci crea. Quale possibilità è bellissima e affascinante e fonda la nostra preziosità. Il mondo e noi con lui non è frutto del caso ma dell’amore! E questo nulla togliere alle ricerche scientifiche che fanno il loro mestiere, anch’esse frutto proprio di quel desiderio di amore che ci ha fatti intelligenti e liberi. COME tutto sia accaduto non è compito del credente e della Bibbia indagarlo, ma della scienza, ormai lo abbiamo capito. Il NATALE mi aiuta a scoprire il PERCHE’ tutto esista e soprattutto il PERCHE’ io e gli altri esistiamo. E questo ci basta per credere e amare.

La seconda verità: SIAMO PREDESTIANTI AD ESSERE PER LUI FIGLI ADOTTIVI MEDIANTE GESU’. C’è un legame e una separazione tra noi e Dio, tra noi e Gesù.

La PREDESTINAZIONE dice legame, dice che il nostro destino, quello che Dio ha pensato per noi e che il NATALE ci ha mostrato, è questo: essere figli, essere amati, essere accolti, esserci, esistere per il bene, per lodare, ringraziare, crescere, agire, operare il bene, restituire il bene ricevuto, essere bene perché dal bene veniamo. Non ci sono alternative nel progetto di Dio, non ci sono altre possibilità. Veniamo dal bene e siamo destinati al bene: tutto il resto, tutto il male viene da noi è opera nostra o da noi è lasciato agire ed operare.

L’essere FIGLI ADOTTIVI, dice però separazione, che non è la faccia negativa del legame, ma è lacondizione di possibilità di una figliolanza piena, cioè liberà. La separazione parla di libertà (quanto è difficile per un genitore separarsi dal figlio, eppure deve accadere). L’amore esige la libertà, l’amore esige la differenza, l’amore esige il distacco perché poi avvenga l’unione perché l’amore è unione. In questo senso siamo tutti figli adottivi non per essere meno figli, ma per essere più figli! Si, la vera figliolanza si vede meglio nell’adozione, penso proprio di si, perché il figlio è veramente figlio quando accetta di esserlo. Dio ci ha fatto un regalo infinito in questo modo e il NATALE ce lo mostra ogni anno.

Siamo pensiero di Dio, siamo figli di Dio e così siamo famiglia con Dio. Che grande verità, che grande dono, che grande libertà, che grande amore. Quanto è grande il NATALE. Eppure è tutto li, tutto nel presepio. Grazie Signore.