Omelia 17 luglio 2016

XVI TO/C (Marta e Maria)                                           17/7/2016

OSPITALITA’ E AMICIZIA

Due temi, almeno, possiamo intrecciare a partire soprattutto dal Vangelo di oggi e la prima letturaGenesi: l’OSPITALITA’ e l’AMICIZIA. Temi sempre attuali, belli, ma sono anche temi difficili.

Come non ammettere che l’OSPITALITA’ oggi è questione che divide. Con questo termine infatti si usa identificare quell’atteggiamento di accoglienza positiva e disponibile verso le persone straniere che arrivano in Italia, ovviamente significa anche molto altro. Cero è però che, a poche ore e pochi giorni, da attentanti drammatici come quello di Nizza e prima di Dacca dove sono stati coinvolti anche italiani, che sembrano opera proprio di persone che possiamo facilmente accostare a quelle che siamo invitati ad ospitare. L’onda emotiva, tutta comprensibile (e giustificabile) non deve però essere l’unico criterio che ci muove! E se è vero, come è vero, che temi di questo tipo comportano soluzioni complicate e difficili (nonostante che in Tv spesso ci siano persone molto intelligenti che in  4 parole saprebbero risolverli!), e ci sono ragioni plausibili in tante sfumature del problema; resta altrettanto vero che come cristiani, il nostro compito è quello di restare il più aderenti possibile al Vangelo, nel nostro giudizio e nei nostri criteri di scelta! La Parola di Dio ci dà uno stile (non la soluzione dei problemi), un orizzonte che è l’unico che ci può permettere di trovare soluzioni vere. E se non posso pretendere che il politico applichi il Vangelo, posso pensare che il politico cristiano però si lasci ispirare dal Vangelo. E come il politico, anche l’uomo della strada (noi!), nei nostri giudizi e nelle nostre opinioni e nelle nostre piccole e grandi scelte non possiamo non lasciarci ispirare dal Vangelo (lo facciamo?). E la Parola di oggi ci dice innanzitutto: OSPITA, senza ombra di dubbio!

Ma per ospitare occorre anche OSSERVARE e  ASCOLTARE.

Come ABRAMO ALZO’ GLI OCCHI E VIDE I TRE UOMINI e senza saperlo ospitò Dio nella sua casa. Così un cristiano non può non provare sempre ad “alzare lo sguardo” sulle persone che incontra, vicine o lontane, italiane o straniere, oltre giudizi o pregiudizi, oltre anche il senso e il buon senso, e tentare, almeno tentare, di ospitare o creare le condizioni di ospitalità: con la mentalità almeno, e poi per quello che può e quello che riesce, con i suoi mezzi. Se farai così ospiterai Dio stesso che attraverso quella persona viene a visitarti. E se lo fai, ci dice la Parola di Dio, la tua vita diventerà feconda, così come è accaduto ad ABRAMO E SARA.

Cosi pure con l’ASCOLTO. MARIA con MARTA OSPITANO Gesù nella loro casa. Ospitano ma non basta. Occorre anche “ascoltare” e così il beneficio sarà doppio. Nell’ospite infatti Dio ti parla, e nel raccontare la sua storia, tu ascolti la “parola” che Dio ha scritto dentro la storia di ogni uomo e ogni donna, soprattutto nei poveri, in chi ha bisogno, in chi è più sfortunato. “Non di solo pane vive l’uomo” dice altrove Gesù e a MARTA dice TU TI AFFANNI E TI AGITI PER MOLTE COSE, MA DI UNA COSA SOLA C’E’ BISOGNO.

Credo che possiamo e dobbiamo tutti fare un continuo esame di coscienza per capire se tutto quello che facciamo, anche se non è male, non sia “affanno” e “agitazione” che ci distolgono dal porre attenzione a Dio che si avvicina a noi, viene a casa nostra e ci parla.

L’ospitalità è fatta certo di cose materiali, una casa, vestiti, cibo, ma è fatta anche di molto altro, di ascolto appunto, sguardi appunto, attenzioni, vicinanza, fraternità… Solo così l’altro non resta un estraneo per finire poi con il diventare un nemico, ma diventa ciò che deve essere, un fratello con il quale facciamo migliore il mondo.

L’altro diventa così un AMICO, con il quale sto bene, con il quale diventa migliore e più bella la mia vita. E attraverso l’altro è Dio stesso, in Gesù, che mi diventa amico, che viene volentieri a casa mia come andava da MARTA, MARIA e LAZZARO, come andava da ABRAMO e SARA. E la mia casa, la mia vita, se visitate da Dio non restano come prima, diventano più ricche. Abramo e Sara avranno un figlio e una discendenza, Lazzaro avrà una vita terrena risorta e prolungata almeno per un po’, Marta sarà aiutata a rendere le faccende quotidiane non più assillanti e soffocanti, Maria continuerà ad indicarci la priorità giusta.

Quanto abbiamo bisogno di fecondità, il mondo da solo è sterile.

Quanto abbiamo bisogno di vita, il mondo spesso dà morte.

Quanto abbiamo bisogno di respiro in un mondo soffoca.

Quanto abbiamo bisogno di Te o Dio in un mondo che troppo spesso ti nasconde: aiutaci a vederti, aiutaci ad ascoltarti, aiutaci a incontrarti.