Meditazione della Veglia natalizia

Meditazione Veglia – 22/23 dicembre 2021

Siamo qui stasera, come fossimo presi per mano, per entrare nella Santa Notte e per incontrare la Santa Luce.
Ma prima di incontrare la Luce occorre abitare la Notte. La Notte non è la Tenebra se con questa parola intendiamo il Male. La Notte è il luogo dove Tenebra e Luce si nascondono, la prima per sopraffare, la seconda per salvare. La Notte possiamo pensarla come luogo della vita degli uomini e delle donne, ma anche il luogo della manifestazione di Dio-Luce.
Ma perché la vita non scivoli nelle Tenebre, ma resti nella Luce, è necessario che Tenebre e Luce, Male e Bene restino come mescolati, sembrando equivalenti, equidistanti, ma noi sappiamo che non è così! La Scrittura ce lo conferma con tanti “lampi” di luce, come ad esempio:
– Abramo e i patriarchi,
– Mosé e la liberazione dall’Egitto,
– Davide e i profeti.
Ultima dell’AT e prima del NT è certamente l’annuncio a Maria, tra l’altro segnata dalla semplicità e dall’umiltà per darci subito un indizio del definitivo stile di Dio, che ci fa campire perché preferisce restare nascosto per evitare che la sua Luce diventi accecante, mentre il Male resta nascosto per evitare di essere smascherato.
Ecco una differenza, ecco l’eccedenza del Bene, che comincia a vincere le Tenebre, passo dopo passo, da dentro, da dietro le quinte. Con gli umili e per gli umili, il Male viene sconfitto.
Quella GIOVANE DONNA, PROMESSA SPOSA DI GIUSEPPE, UOMO DELLA CASA DI DAVIDE, ci ricorda quella lunga storia di Bene che Dio non ha mai smesso di scrivere e mai smette di scrivere.
E ci ricorda che ognuno di noi non sarà mai abbandonato da Dio, non sarà mai privo del suo ANGELO, perché il Bene possa nascere e rinascere, sorgere e risorgere nei nostri cuori.
Il NATALE è questo innanzitutto: nascita e rinascita, morte e risurrezione (certo anche questo) del Bene per noi. Possibilità di cominciare e sempre ricominciare un cammino. Accendere e riaccendere una lampada nel nostro cuore.
Questa sera veniamo presi per mano e preparati per vivere e attraversare ancora una volta quella NOTTE. Notte non di buio tenebroso, ma notte di buio carico di promessa, notte luminosa.
Per questo è anche, stasera, TEMPO PENITENZIALE e c’è la possibilità la più ampia possibile di accedere alla RICONCILIAZIONE in 3 forme, proprio perché noi da soli non possiamo uscire dalla NOTTE, non possiamo liberarci dalle TENEBRE.
Esse ci inseguono, esse ci avvolgono, esse ci dominano.
Se non fosse che un SI, un “fiat”, quella NOTTE DI NAZARET, è stato pronunciato, anche per noi, anche per me.
Per questo possiamo anche noi RALLEGRARCI. Fare l’esperienza della SPERANZA, ridare speranza ai nostri cuori.
Si, la PAROLA che stiamo ascoltando e che nei prossimi giorni ascolteremo è il fondamento della speranza, che ci permette di tornare dal PADRE MISERICORDIOSO, noi FIGLI PRODIGHI di peccato, di lontananza, di buio. Perché il nostro peccato è soprattutto rifiuto di un abbraccio, cammino altrove, luce spenta, buio avvolgente.
Non vogliamo rassegnarci al buio.
Possiamo, se vogliamo, farlo. Chiedendo perdono. Chiedendo perdono sempre, giorno e notte. Chiedendolo personalmente, chiedendolo tramite la Chiesa e i ministri della Chiesa.
Si perché sono tante le vie che portano alla CASA DEL PADRE. Tante le vie del perdono. Esse ci parlano del cuore grande di un Dio che non rinuncia mai, fino alla fine a nessuno di noi.
NON TEMERE dice l’ANGELO A MARIA, e lo ripete a noi. Non temere di chiedere perdono. Non temere di ritornare al Padre. Non temere di confessare il tuo peccato che è sempre rifiuto del Bene, della Luce, rinuncia o anche solo mancanza di desiderio o di ricerca, pigrizia o ignavia, o accidia.
C’è un FIGLIO CHE NASCE PER NOI. Nasce e rinasce. Lasciamolo nascere continuamente nel nostro cuore.
C’è un NATALE liturgico che ogni anno possiamo celebrare.
C’è un NATALE esistenziale ogni giorno, quando rinnoviamo il nostro si a Dio, torniamo a vivere.
C’è un NATALE penitenziale, quello personale che ognuno può chiedere, quello sacramentale che stasera può essere ricevuto sia nella forma di “assoluzione generale” che in quella “individuale”, nel segreto del confessionale che resta la forma ordinaria (quella che ci costa di più, per questo resta la più preziosa, da non rinunciare, abbandonare o dimenticare).
Solo percorrendo tutti i sentieri, anche quelli penitenziali più impegnativi, solo lasciandoci il diritto di vivere tutti i NATALI, possiamo attraversare la NOTTE e giungere alla LUCE.