Riflessione Preghiera Comunitaria 2017-18

Preghiera Comunitaria 2017-2018

LA FONTE DELLA VITA

AGAR – “…da dove vieni e dove vai?”

(Gn 16,1-16)

 

La vicenda di ABRAMO, per ora è ancora ABRAM (possiamo dire incompleto, non ancora maturo), sembra trascinarsi. Le promesse si susseguono, ma la loro realizzazione tarda, e gli anni suoi e soprattutto di SARAI (anche lei non ancora SARA), passano in modo ormai irrimediabile.

Al capitolo precedente, il 15, c’è la famosa scena dell’alleanza unilaterale di Dio con ABRAM, la torcia fumante che passa attraverso gli animali divisi, tipico modo orientale e nomade di siglare dei patti, dei contratti, ma ABRAM è preso da torpore, a dire che solo Dio può promettere, l’uomo non ha nulla da dare, da aggiungere.

Subito dopo, al capitolo 17 l’Alleanza viene ribadita, il nome cambiato, il corpo inciso, avviando la pratica della circoncisione in uso ancora sia tra ebrei che tra musulmani, a ribadire l’irreversibilità e la concretezza dell’agire di Dio nell’uomo che si fida. Solo allora ABRAMO sarà pronto e al capitolo 18 ecco la visione a MAMRE che detta un termine: TRA UN ANNO A QUESTA DATA, ALLORA SARA, TUA MOGLIE AVRA’ UN FIGLIO.

In mezzo c’è lei, AGAR, la SCHIAVA che diventa moglie e madre, che anticipa la promessa, anche se in un modo che potremo definire “ripiego”. Eppure è una figura e una vicenda che ci parlano e molto.

Ci dicono dell’abbondanza e della generosità di Dio che ad Abramo consegnerà non una ma due discendenze…e diventa così un invito ad avere una fede ferma, certa sui doni sovrabbondanti di un Dio che sa aprire molte strade dove l’uomo non ne vede nemmeno una…

Ci dicono della pedagogia di Dio, che prepara Abramo, lo fa crescere, purificare passo passo, per essere pronto e pieno di desiderio ardente, per apprezzare fino in fondo ciò che si desidera da tanto tempo (sappiamo bene quale fine fanno i regali troppo poco desiderati e attesi)…

Ci dicono che dobbiamo mettere in atto tutte le possibilità umane, non solo attendere interventi soprannaturali e miracolistici, pur senza rinunciare a chiederli e a desiderarli. E’ un elogio all’ingegno e alla fantasia umane.

Ci dicono che la vita è sempre fonte di benedizione, voluta e amata da Dio tanto che non abbandona nessuno e apre strade in continuazione. Possiamo dire che dove c’è vita c’è Dio.

Ci dicono come l’umanità è sempre meschina, anche nelle sue figure più alte, e Abramo e Sara lo sono. Lei perché cede alla gelosia e alla vendetta e lui perché si lascia coinvolgere in questi sentimenti e allontana Agar per ben due volte.

Ci dicono però anche la ricuperabilità dell’umanità, perché sia Abramo che Sara si pentono e riaccolgono Agar e Agar stessa, ritorna sui suoi passi e non lascia che l’orgoglio le impedisca di ascoltare il Signore.

Ci dicono la provvidenza di Dio, che non abbandona mai Agar e la salva non una, ma due volte, prima ritrovandola alla sorgente, e poi di fronte al cespuglio dove aveva abbandonato Ismaele.

 

A questo grande inno alla vita, alla provvidenza, alla fiducia in Dio, possiamo aggiungere una riflessione su quella bellissima domanda con la quale l’angelo trova la prima volta Agar nel deserto e che fa da titolo a questa nostra serata: DA DOVE VIENI E DOVE VAI?

E’ una delle domande fondamentali di ogni uomo e donna. Quelle domande che chiedono di non ignorare il mistero che siamo, perché da un lato non ne conosciamo la risposta. E però il solo fatto di porci queste domande, ci aiuta ad uscire dalla vita anonima e autocentrata, oggi diremo individualista ed egoistica di chi pensa di essersi fatto da sé.

Siamo un cammino. Abbiamo un’origine, anche se non la conosciamo e abbiamo un destino anche se ci è in parte oscuro.

In realtà, la Rivelazione nel suo insieme e Gesù Cristo nel suo vertice, altro non sono che la risposta. Una risposta che ha bisogno di fede per essere formulata. Da Dio Padre, in Cristo e nello Spirito, veniamo e verso Dio Padre, in Cristo e nello Spirito, noi andiamo.

Solo credendo, questa domanda conosce una risposta piena e questa risposta contiene tutte quelle sfumature di vita che Agar ci ha mostrato.

Grazie Signore.

Lo crediamo (ma tu aiutaci a crederlo): da Te veniamo e a Te siamo destinati e noi con tutte le nostre forze, per quanto piccole, è a Te che vogliamo andare.