Omelia della Veglia pasquale

VEGLIA PASQUALE Notte tra il 11/4 e 12/4/2020 – Anno A – NOI RISORGEREMO! – CI FU UN GRAN TERREMOTO. Non è la prima volta che questa immagine, questo segno viene usato dai Vangeli. Lo abbiamo già incontrato nel momento della morte.
Ed è una delle immagini con cui possiamo ben descrivere quello che stiamo vivendo in questo tempo di pandemia.
Quando la terra trema vengono a mancare i riferimenti, le sicurezze. Quando le case crollano, con la distruzione arriva la morte e la disperazione. Il futuro sembra improvvisamente cancellato.
E un poco ci sentiamo così in questo tempo di pandemia, di reclusione in casa forzata, di Messe a chiese vuote, di oratori chiusi, di attività sospese, solo per restare in ambito ecclesiastico e non elencare le tante chiusure in quello civile e il terremoto sanitario ed economico che si è abbattuto su tanta parte dell’umanità e in fine quello degli affetti spezzati da morti inattese, premature, sempre drammatiche.

E c’è un TERREMOTO anche in quella notte. Si perché la natura partecipa in qualche modo di quello sconvolgimento che in questa notte celebriamo. Ed è davvero uno sconvolgimento. E’ davvero un passare da un mondo ad un altro, un passaggio, una Pasqua, appunto.
Un passaggio aperto, come quella TOMBA. Un passaggio possibile, alla nostra portata. Questa è la grande novità della RISURREZIONE DI GESU’. Che lui risorgesse lo sapevamo, lo aveva previsto la Scrittura, anche se inascoltata, lo aveva annunciato lui stesso, anche se incompreso. Ma che NOI RISORGEREMO è quello che in quella notte, implicitamente viene detto, viene iniziato.
Un uomo, un uomo vero, come noi, GESU’, risorge! Da allora c’è una nuova opportunità per l’umanità: inaudita, inattesa, insperata, non creduta e non credibile, per le nostre forze e i nostri ragionamenti.
E’ davvero così. NON TEMETE, dicono gli angeli. Non temiamo.
La vita nuova è per noi. È alla nostra portata. È qui. È stanotte. È per sempre!
È la Buona Notizia. È la fonte di ogni speranza. È la certezza che la fede ci dona questa notte. Oltre ogni chiusura. Oltre ogni epidemia.