Omelia della Trinità – 16 giugno 2019

Trinità – Anno C – CONTEMPLARE E PROCLAMARE – Dopo la PENTECOSTE e il Tempo Pasquale, l’avvio del Tempo Ordinario non ha nulla di ordinario, perché ci presenta due delle Verità della fede più impegnative: la TRINITA’ (oggi) e l’EUCARISTIA (domenica prossima).
E’ come se la liturgia volesse aprirci un attimo la porta sul mistero di Dio, per farci sbirciare dentro, per incuriosirci, per attirarci, per spingerci in avanti, per non farci restare nemmeno noi “incantati” (o “impauriti”) dal fuoco dello Spirito nel Cenacolo, ma ci spingesse oltre, volesse darci benzina per quel cammino missionario che i discepoli, proprio dopo Pentecoste, iniziarono a fare e che anche a noi oggi, da Papa Francesco al Cammino sinodale della nostra diocesi ci viene chiesto: abbiamo infatti bisogno di una nuova Pentecoste e quindi di riscoprire la dirompente verità di un Dio-Trinità, un Dio in uscita, un Dio comunità e relazione, non chiuso, isolato e autoreferente, un Dio che ci obblighi a guardare oltre, perché se noi siamo (e crediamo di essere) a sua immagine, non possiamo restare prigionieri di una cultura che chiude, che pensa per se, che si accontenta, ma dobbiamo respirare l’ossigeno della strada, del cammino, del annuncio, del nuovo sempre nuovo che la TRINITA’ ci racconta, ci mostra e ci conferma.

Per questo un DIO che è TRINITA’, Padre, Figlio e Spirito Santo; amante, amato e Amore; Colui che crea, Colui che rivela, Colui che manda; suscitatore di Fede, di Speranza e di Carità… tutto questo ci spinge a fare almeno 2 cose, o dovrebbe…: a CONTEMPLARE e a PROCLAMARE.

CONTEMPLARE significa restare incantati nel senso bello del termine: avere gli occhi sazi di Dio, avere il cuore ricolmo di Dio, essere affascinati da Lui, dalla sua inesauribile bellezza. E questa bellezza ci parla, ci sazia, riempie occhi e cuore, riempie la vita, dona speranza, dona energia, spinge a credere e a darsi da fare, mostra il positivo, il bene, il bello che c’è. Ci ricorda che tutto è stato fatto bene per noi, per la nostra pienezza di vita, per una vita bella già ora, perché riflesso della sua bellezza, di una vita che non fallirà se resterà esposta a quella luce che continuamente la genera.
E la CREAZIONE di cui ci parlano la prima lettura – i Proverbi – e il Salmo – n. 8 – è forse la prima testimone e la prima pagina da leggere, contemplare e custodire. La SCIENZA oggi la indaga e se non mette i paraocchi – e se nemmeno la FEDE lo fa – l’una escludendo l’altra, ma l’una accogliendo l’altra, allora potremo scorgere, dietro ciò che non ci è dato di conoscere, ma solo un poco intuire, la grandezza e la bellezza di un Creatore senza il quale nulla esiste e nulla è fatto sulla terra. E questa pagina, proprio grazie alla SCIENZA è oggi leggibile da molti, anche dai molti che si sono allontananti per tanti motivi dalla fede.
CONTEMPLIAMO dunque, e insegniamo a contemplare ai nostri fratelli, ai nostri figli, ai nostri giovani. Scorgeremo un riflesso di Dio che ci illumina e riscalda e sarà bellissimo.

Ma a noi credenti viene subito chiesto di non accontentarci. CIO’ CHE ABBIAMO CONTEMPLATO ci dice San Giovanni nella sua lettera, NOI LO ANNUNCIAMO A VOI. Ed ecco l’altra parola indispensabile: PROCLAMARE.
Il cristiano racconta, comunica, fa conoscere, annuncia! PROCLAMARE è tutto questo e altro ancora. E’ il verbo del missionario, è il verbo del cristiano. Non puoi dirti cristiano solo tenendo in tasca il Rosario, devi dire GESU’, devi mostralo con le opere e con le parole. Devi mai accontentarti e, a proposito o a sproposito, lo devi PROCLAMARE.
Solo così il miracolo di ciò che doni e in te ricresce si compirà. La fede, la speranza e la carità che, raccontando GESU’ susciterai nei fratelli, cresceranno dentro di te, non diminuiranno. NON DELUDE, non ti delude, dice San Paolo nella seconda lettura ai Romani.
Come pure il miracolo annunciato da Gesù nel Vangelo: LO SPIRITO DELLA VERITA’ VI GUIDERA’ A TUTTA LA VERITA’. Una verità che non è una formula matematica, non è una conoscenza misteriosa, ma è una PERSONA: GESU’ MORTO E RISORTO PER NOI! Di Lui noi viviamo, di Lui noi proclamiamo, a Lui noi vogliamo andare, con Lui noi vivremo per sempre.
Questa è la nostra fede e noi la diciamo a voi. Credete, crediamo.
Ne vale la pena, oggi e sempre!