Omelia del’Ascensione – 2 giugno 2019

Domenica dell’Ascensione/Anno C – LE CHIAVI DEL CIELO – Il tempo di Pasqua che stiamo vivendo si conclude con due tappe: l’ASCENSIONE, oggi, e la PENTECOSTE, domenica prossima. E con esse si conclude quella grande cavalcata iniziata con il concepimento di Gesù nell’Annunciazione e la sua nascita a NATALE. Dio sceso sulla terra attraverso il figlio GESU’, dopo i 30 anni di nascondimento a Nazaret, dopo i 3 anni di predicazione in Israele, dopo i 3 giorni di passione, morte e risurrezione, eccolo a “chiudere il cerchio” e tornare al Padre per inviare definitivamente lo Spirito santo.
Scende dal cielo per essere il “Dio-con-noi” e risale al cielo – oggi – perché noi possiamo “essere-con-lui” per sempre. Umanizza la sua divinità per divinizzare la nostra umanità. Restringe la sua immensa divinità e allarga la nostra piccola e insignificante umanità. Dio e l’uomo, oggi lo sappiamo, – domenica prossima lo sperimenteremo davvero -, si toccano e non si staccheranno più. In GESU’ Dio “tocca” l’umano, con lo SPIRITO SANTO, Dio “tocca” tutti gli uomini.

Questa è la PROMESSA di cui ci parla san Luca sia nella prima lettura, gli Atti degli apostoli (SARETE BATTEZATI IN SPIRITO SANTO), sia nel Vangelo (IO MANDO SU DI VOI COLUI CHE IL PARDE MIO HA PROMESSO). Battezzati, cioè immersi in quello SPIRITO che già circonda e opera in ogni cosa, ma che con il Battesimo diventa nostro inquilino definitivo, per sempre.
E così si apre la strada perché il nostro DESIDERIO di vita, vita piena, vita felice, vita che non finisce, vita eterna, si possa realizzare. Anche per noi è aperta la strada del cielo dove tutto ciò che è buono vissuto in questa terra ritroveremo trasfigurato e portato a compimento.
Quale immagine bella, piena di speranza.
Quale promessa davvero affascinante per ognuno di noi.
Quale realizzazione incredibile del desiderio che ognuno ha nel cuore.

Certo non dobbiamo restare “incantati” a GUARDARE IL CIELO. Lo ricordano i due angeli che “svegliano” gli apostoli incantati a fissare il punto del cielo dove GESU’ è sparito. Questa vita che ci è donata va vissuta in pieno, fino in fondo, o fino in cima.
Occorre darsi da fare. I talenti vanno messi in circolo, la carità va vissuta, l’intelligenza e la volontà esercitate al meglio.
C’è uno SPIRITO che verrà donato per farlo.
C’è un invito esplicito negli altri Vangeli, ad ANNUNCIARE, GUARIRE e BATTEZZARE.
Sono le 3 dimensioni della vita cristiana. Una Parola da conoscere, vivere e diffondere ai fratelli. Gesti di carità concreti sempre da mettere in campo. E in fine, i segni di vita da realizzare, i sacramenti a partire dal primo e fondamentale, il Battesimo.

Oggi tutta la vita cristiana viene chiamata in gioco, con la sua duplice appartenenza, TERRA e CIELO sulla quale tutti dobbiamo giocarci.
E quanto c’è da fare, sia nella prima, sia verso il secondo.
Una TERRA espressione della vita umana ora, qui, da custodire, da non rovinare, da consegnare alle future generazioni che non sia un deserto dove è impossibile vivere. Quanti esami di coscienza dovremo fare, e quante azioni concrete da mettere ancora in atto. Una TERRA abitata da tanti fratelli, per i quali c’è una giustizia e una giusta condivisione da mettere in campo. Fin tanto che non ci sarà vita segnata dalla giustizia, dalla dignità e dalla sostenibilità (se tutto il mondo vivesse come viviamo noi, la terra durerebbe molto poco!) noi rischiamo davvero di vedere le porte del cielo chiuso.
Un CIELO, espressione della vita di Dio, da desiderare, da cercare, da proporre, da annunciare. Li non si entra con i passaporti umani, li non vale la regola del “prima gli italiani”, li la regola che vale sarà: prima i poveri e chi che davvero li aiuta a casa loro o condividendo la propria casa, ognuno come può (E Dio sa bene chi davvero è povero). Li si entra prendendo sul serio il Vangelo, tutta la vita di Gesù, non solo le pagine che ci piacciono. Li non basta il Rosario per entrare, né quello che tieni in tasca come un porta fortuna, o mostri in piazza e nemmeno quello che reciti in chiesa senza convinzione o senza carità.

O Signore, io voglio entrare in CIELO con Te: Aiutami ad amare la terra, tutta; ad amare gli uomini, tutti; ad amare Te, sempre. Sono le chiavi della porta di casa Tua. Aiutami a meritarle, ogni giorno.