omelia del giovedì santo

GIOVEDI SANTO (Coena Domini) – IL VERO CENACOLO – Come gli ebrei, siamo “chiusi in casa”. Il nemico non è fuori, è dentro di noi, invisibile, piccolissimo, ma sufficiente per ricordarci che siamo “prigionieri”, limitati, fragili, deboli, esposti, in una parola: mortali. Eppure, quella voglia matta di uscire all’aria aperta, di correre, di abbracciare, di baciare, di stringere, di salutare con una calorosa stretta di mano – tutte cose che davamo per scontate – ci segnalano la grandezza dei nostri desideri e del loro “contenitore”, il nostro cuore, ci segnalano la nostra origine! Non siamo il frutto di un gioco d’azzardo della natura, che tra le migliardi di combinazioni atomiche, un giorno, invece che formare un sasso ha formato, casualmente, la vita. No! Non siamo solo questo! Siamo molto di più. Siamo il frutto di un Atto creativo, che dentro questo fiume incandescente, questo flusso di materia ed energia intimamente connesse, ha posto una “Scintilla” divina e questa scintilla ha reso quel “sasso”, quell’ammasso di atomi, molecole, proteine, dna, cellule, tessuti, organi, lo ha reso: UMANITA’. Siamo umanità! Ed è quella scintilla divina che chiamiamo “anima” che ci rende tali. Ed è quella l’origine di quei desideri che ci rendono diversi dal semplice essere ammasso casuale di materia ed energia.

Lo pensavano in molti prima di sbattere contro questo nemico invisibile ma terribile. E ora, se vogliamo, possiamo cambiare rotta.

Possiamo, se vogliamo, METTERCI IN CAMMINO, dopo aver celebrato la PASQUA chiusi in casa, come il POPOLO EBREO. La PASQUA è passaggio, attraversata del mare e del deserto che ognuno di noi deve fare e continuamente rifare, anno dopo anno.
Questa notte essa inizia il culmine. Inizia il “picco” spirituale, stranamente coincidente con quel famoso picco che tutti stiamo attendendo. Ma quale è questa strada da percorrere?
Ma quale è questo mare da attraversare?
Quale è quel passaggio da realizzare?
Seguiamo GESU’! Troveremo la strada, attraverseremo il mare, realizzeremo il passaggio.
E cosa fa GESU’?
AVENDO AMATO I SUOI CHE ERANO NEL MONDO, LI AMO’ SINO ALLA FINE… DURANTE LA CENA… SAPENDO CHE IL PADRE GLI AVEVA DATO TUTTO NELLE MANI E CHE ERA VENUTO DA DIO E A DIO RITORNAVA, SI ALZO’ DA TAVOLA, DEPOSE LE VESTI, PRESE UN ASCIUGAMANO E SE LO CINSE ATTORNO ALLA VITA. POI VERSO’ DELL’ACQUA NEL CATINO E COMINCIO’ A LAVARE I PIEDI DEI DISCEPOLI.
Ecco il viaggio, ecco il passaggio, ecco il guado. E’ l’AMORE AI FRATELLI che si fa SERVIZIO.
Quel “metro” che ci separa (e che i virologi ci ripetono dovremo tenerlo fino a che non avremo una cura o meglio un vaccino per il virus), assomiglia e si sovrappone ad un altro “metro” molto più pericoloso e molto più ampio e profondo.
E’ il “metro” dell’EGOISMO che ci separa dai fratelli e alla fine ci separa da DIO!
E GESU’ ci mostra la strada. Il modo. La medicina.
In GINOCCHIO, quanto ci è diventata estranea questa postura, a LAVARE I PIEDI DEI FRATELLI.
E allora capiamo tante cose. Si ci manca la MESSA, ci manca l’EUCARISTIA, ci manca quell’incontro con DIO in Chiesa, perché ci mancano i fratelli da abbracciare, a cui lavare i piedi.
Ma i fratelli ce li abbiamo sempre vicini. I POVERI LI AVRETE SEMPRE CON VOI, disse un giorno GESU’! A casa nostra abbiamo tanti piedi da lavare: figli, genitori, nonni, nipoti, vicini di casa.
Stando a casa, rinunciando a tante cose belle (il divertimento) e tante cose preziose (la vita di comunità), noi possiamo LAVARE I PIEDI DI TANTI FRATELLI (gli anziani, i fragili, i medici, gli infermieri, tutti coloro che sono costretti a lavorare comunque).
Quanta EUCARISTIA – motivo di RINGRAZIAMENTO, dono di sé come fece esattamente quella notte GESU’ – abbiamo a disposizione in questo tempo. Stanotte inizia il “picco”, quello prezioso di GESU’, quello destinato alla nostra vera salute, la Salvezza, quello dove la “scintilla” brilla dentro e fuori di noi.
Non siamo in Chiesa, ma siamo nel CENACOLO, quello di casa nostra. Torneremo in Chiesa, ma non dimentichiamo il CENACOLO: quello di GESU’, quello di casa nostra, quello del prossimo. Buon Triduo a tutti!