Omelia del 6 gennaio 2021

EPIFANIA 2021 – VEDERE, PARTIRE, DONARE! – I MAGI sono i protagonisti oggi, EPIFANIA. Nei nostri presepi questa mattina i bambini (e non solo loro), hanno aggiunto questi tre personaggi (quanti fossero non lo sappiamo), misteriosi e affascinanti.
Con essi il Vangelo ci parla, ma soprattutto ci muove.
C’è un doppio movimento (interiore ed esteriore) che segna questa pagina e diventa per noi un invito perenne: VEDERE e PARTIRE. È il movimento della fede, del credente, della vita. La vita e con essa la fede, non sono mai realtà ferme, immobili, statiche. Ogni volta che le pensiamo così sono sorprese amare. La pandemia è una tragica conferma: pensavamo di essere a posto, di aver raggiunto tante certezze e sicurezze, anche come Chiesa e credenti, invece ci sono state spazzate via e le ansie e le paure che in questa seconda fase ci stanno invadendo (dopo l’ingenuo entusiasmo degli inizi, quando insieme scrivavamo “andrà tutto bene”), ricordandoci drammaticamente che non ci salviamo da soli: possiamo aiutarci, ma alla fine ci serve UN SALVATORE!
Ma un SALVATORE, una STELLA, è apparsa per chi vorrà vederla e sarà disposto a fare strada, a mettersi in cammino per vederla, incontrala, lasciare che la vita ne subisca la benevola influenza.
• I MAGI vedono e partono (due volte).
• ERODE non vuole vedere e non si muove.
• E noi? Quale è la nostra scelta prevalente?
Certo tutti rispondiamo, a parole: quella dei MAGI. Ma nei fatti?
Ho l’impressione che nei fatti è più facile essere e fare come ERODE!
1. Ogni volta che penso a me prima che agli altri… sono Erode (come quelli che vanno all’estero per farsi i vaccini prima degli altri)…
2. Ogni volta che non sono disposto a cambiare… sono Erode (come chi in questo periodo non rinuncia a nulla a scapito della salute altrui)..
3. Ogni volta che non seguo la stella che è Gesù, ma altre stelle… sono Erode (la moda superficiale, il politico banale, lo sport esagerato, i soldi a tutti i costi…).
Per due volte invece i MAGI hanno il coraggio di VEDERE e PARTIRE. Innanzitutto quando dalla Persia (probabile origine), vedono questo evento e si mettono in viaggio. Sono uomini che si fanno domande, che non vivono la vita banale e superficiale, ma “scrutano i segni”. E non restano comodi sul loro “divano di casa” (come direbbe Papa Francesco), ma rinunciano alle loro comodità per seguire la STELLA, il segno, il sogno… In secondo luogo alla fine della loro vicenda: VEDONO il Bambino, lo ADORANO, offrono i loro DONI e poi PARTONO per UN’ALTRA STRADA. I segni di Dio ti invitano a partire, ad andare oltre, a cambiare i tuoi piani, a non restare mai fermo allo stesso punto. La vita ha senso se si è disposti sempre a partire. Ovviamente è un partire che non è necessariamente fisico: partire significa fidarsi, significa decidere di mettere la tua vita nelle mani di Dio, significa fare una scelta vocazionale cristiana, significa mettere al mondo un figlio, significa impegnarti con onestà nel tuo lavoro, significa, o può significare, tante, tantissime cose…

Ci sono altri due particolari che meritano però la nostra attenzione.
Il primo è questo: esiste anche la dinamica contraria, PARTIRE E VEDERE. I MAGI la vivono con ERODE. La STELLA è scomparsa, incontrano un tiranno (e non c’è motivo di pensare che non lo sapessero o non lo avessero capito), ma essi comunque continuano il loro cammino, RI-PARTONO dal palazzo di ERODE e solo dopo VEDONO la stella. Tante volte il Signore attende che noi ci fidiamo di Lui per poi mostrare il segno di conferma, la stella. Questo di solito accade alla fede che è già più matura. Chi ha già avuto esperienza di Dio. È come se Lui sparisse e attende… che noi partiamo lo stesso.
Il secondo sono i DONI. O meglio la logica del dono che è un altro modo per dire la legge dell’amore. La troviamo all’inizio del loro viaggio, dove si procurano ORO, INCENSO e MIRRA e poi alla GROTTA quando li offrono al bambino. Il segno che ti sei avvicinato a Dio, che lo hai incontrato è il desiderio del DONO e la sua concreta attuazione. Un DONO non tanto materiale, anche se a volte è utile, ma la logica del dono, la vita come dono, il dono della vita. Il cristiano dovrebbe ed è riconoscibile solo così: se la sua vita è guidata da questa logica. I sacramenti sono forse il segno più visibile e impegnativo di questa logica sia da parte di Dio, sia da parte nostra: per questo battezziamo i figli, per questo ci (o dovremo) confessarci, per questo ci si sposa in chiesa: per accogliere un dono ed esprimere la nostra fiducia in un Dio che si dona. Signore aiutaci ad essere così!