Omelia del 5 gennaio 2020

2^ Domenica del Tempo di Natale – IL “FILO ROSSO” – Torniamo a contemplare il NATALE come per prendere slancio e spingerci oltre con l’EPIFANIA che sarà domani, e poi, dopo l’ultima tappa, il BATTESIMO DI GESU’, “uscire” di nuovo al largo, per riprendere la contemplazione mai conclusa del mistero della predicazione di GESU’ nel tempo ordinario che ci porterà alla PASQUA: così la nostra vita ha un “filo rosso” che la guida e non resta come una barchetta che va alla deriva in mezzo all’oceano!
E’ come il ritmo della VITA, che trova nel respiro (inspirare-espirare) o nel battito del cuore (sistole e diastole), la spinta dei due remi di una barca: quella doppia spinta, che fa avanzare la VITA.
Dunque torniamo al PROLOGO DI GIOVANNI già ascoltato la mattina di NATALE. Quello sguardo sul mistero della NASCITA DEL FIGLIO DI DIO, così lontano dalla semplicità del PRESEPIO eppure ad esso necessario e complementare:
– nel PRESEPIO vediamo la vicinanza e l’umanità vera che DIO ha voluto assumere su di sé;
– nel PROLOGO vediamo la differenza e la vera divinità che in GESU’ rimane presente con tutta la sua forza.
Anche qui c’è la spinta alla e della VITA, data da questa duplice prospettiva che ci spinge in cammino, ci spinge in avanti, ci dona un orizzonte, una direzione, un senso, un “filo rosso”, appunto.

E allora restiamo anche qui incantati. Con l’incanto non del BAMBINO, che ha bisogno del PRESEPIO, quanto dell’artista, o dello scienziato, che di fronte all’opera d’arte o al mistero della natura, ammutolisce per la bellezza e la perfezione che si trova davanti, che prima non c’era o che prima non conosceva!
Penso che tutti abbiamo provato qualcosa di simile magari davanti a un quadro, una statua, un edificio capolavori preziosi, da un lato; oppure davanti al cielo stellato o davanti a certe scoperte o realizzazioni dell’ingegno umano, dall’altro.

Oggi SAN GIOVANNI ci riporta queste sensazioni, queste prospettive davanti al mistero del NATALE e noi torniamo ad ammutolire grati e torniamo a farci preghiera per invocare perdono e aiuto. Si perché la presenza tra noi e vicino a noi di Colui che è l’ALTISSIMO genera (o dovrebbe generare) questo duplice sentimento: l’invocare PERDONO per la nostra indegnità sempre presente, e il PREGARE per chiedere l’aiuto di cui sempre sentiamo il bisogno. Non dobbiamo aver paura né dell’uno ne dell’altro. Né di chiedere perdono, né di chiedere aiuto.
DIO in GESU’ si fa vicino, il VERBO SI FA CARNE esattamente per questo. Per darci la possibilità di chiedere l’uno e l’altro: PERDONO e AIUTO. Di entrambi abbiamo estremo bisogno, sempre, in ogni stagione della vita.

Ed è tutta la nostra VITA davvero chiamata in causa: con il VERBO è l’UDITO, con la LUCE è la VISTA, con la CARNE è il TATTO.
Come dire TUTTO DI NOI, perché ogni parte di me, ogni istante della mia vita, hanno bisogno di LUI, di DIO, della sua PAROLA, della sua LUCE, della sua CARNE che possano rinnovare, sanare, salvare, la mia povera VITA muta, oscura e fragile, darle un “filo rosso”.

Diciamo che oggi torna (o dovrebbe tornare) la grande domanda: Quale è il senso della mia vita, il “filo rosso”, appunto? E con essa tutte le altre: Da dove vengo? Perché vivo? Cosa ci sarà dopo la morte? Ci sarà qualcosa? Qualcuno?
Ognuno di noi a queste domande deve rispondere: Chi lo fa con consapevolezza, che lo fa senza pensare. La vita risponde sempre: Dimmi come vivi e ti dirò che risposte hai e stai dando?
La mia risposta, il mio “filo rosso” è e vuole essere GESU’, nato, morto e risorto per tutti! NATO DA DONNA, nato da MARIA PER OPERA DELLO SPIRITO, nato a BETLEMME: Lui è il VERBO, la LUCE, che danno alla mia CARNE-VITA concreta un senso che io da solo non so darmi. Lui è l’amore ricevuto gratis e gratis da donare. Un amore che viene da Dio e a Dio vuole tornare. E io con lui.

Questo modo di vivere, di credere, di pensare, mi riempie il cuore, mi dona pace e serenità, mi dona speranza. Per me questo è ciò che vale e guardando a BETLEMME dal basso, dal PRESEPIO, con gli occhi dei bambini, o dall’alto, dal cielo con gli occhi di Giovanni, io vedo e credo in GESU’-“filo rosso” della mia vita e questo mi basta. E tu?