OMELIA DEL 31 DICEMBRE 2022

RINGRAZIAMENTO – PROTAGONISTI DEL RINGRAZIAMENTO – Ci sono tanti protagonisti in questo breve, ma denso racconto evangelico dopo il Natale. Proviamo a seguirli un poco per ricavare qualche indicazione per noi, soprattutto dal punto di vista del RINGRAZIAMENTO al termine di questo ANNO CIVILE che simbolicamente è sempre un momento significativo e forte della nostra vita.
Primi protagonisti: i PASTORI.
• La prima cosa che viene detta di loro è che ANDARONO SENZA INDUGIO a Betlemme. Sappiamo bene la loro storia. Poveri, esclusi, abbastanza disprezzati per il loro lavoro e di conseguenza per il loro stile di vita (ramingo, fuori delle città, lontani dal tempio e dal culto generalmente), eppure destinatari del primo annuncio, del primo invito. Ebbene proprio loro rispondono (ANDARONO) e lo fanno in modo pronto (SENZA INDUGIO). Vogliamo ringraziare il Signore per questo anno e per quando (quando?) abbiamo anche noi saputo cogliere la presenza di Dio e abbiamo risposto con prontezza: un momento di preghiera, una vicinanza a qualcuno, un fatto…
• La seconda cosa che viene detta di loro è che RIFERIRONO CIO’ CHE DEL BAMBINO ERA STATO DETTO LORO. Raccontano, cioè non tengono per sé, ma condividono, il messaggio misterioso, ma anche bello che gli Angeli avevano riferito loro. Non sono né paurosi, né gelosi, né tanto meno egoisti. Non tengono per sé quel messaggio, anzi hanno il coraggio di raccontarlo. Vogliamo ringraziare il Signore per quando, in questo anno, abbiamo avuto un coraggio e una libertà simili: raccontare di una cosa bella fatta in parrocchia al lavoro, con gli amici, fuori del solito giro…
• La terza cosa che viene detta di loro è che TORNARONO GLORIFICANDO E LODANDO DIO, in particolare per quello che avevano UDITO E VISTO. Mi chiedo quando, quest’anno, abbiamo avuto modo di glorificare e lodare Dio davvero. Ogni Messa, ogni preghiera, comunitaria o personale, è “glorificare e lodare Dio” ovviamente, lo sappiamo. Ma possiamo chiederci se c’è stato un momento “verità” dove questo è accaduto in modo più intenso e profondo del solito. E per questo oggi lodare e ringraziare anche noi Dio. Inoltre è scritto che TORNANO: non cambiano vita, ma portano dentro la loro vita quella cosa straordinaria che il Signore gli ha donato di vivere. Anche questo potrebbe essere qualcosa da cercare e per cui, questa sera, ringraziare il Signore.
Secondi protagonisti: QUELLI CHE ASCOLTANO.
Sono dei protagonisti misteriosi, senza nome, potremo dire invisibili, ma forse per questo ci riguardano: TUTTI QUELLI CHE UDIVANO SI STUPIRONO DELLE COSE DETTE LORO DAI PASTORI.
• C’è qualcuno che ASCOLTA. Forse sono altri pastori, forse sono i familiari, forse sono dei viandanti incrociati per caso… Fatto sta che i pastori trovano qualcuno che li ascolta. Mi chiedo quali possono essere i momenti dove io, noi, abbiamo ascoltato qualcuno che ci raccontava/testimoniava di Dio e dei suoi prodigi, lasciandoci STUPIRE. Lo stupore è uno dei segni grandi della presenza di Dio nei fatti e nelle persone. Ci è accaduto? A volte è chiaramente positivo, a volte è uno stupore che nasce in negativo (un dolore?), ma se ci lasciamo interrogare riesce a volgersi in positivo. È accaduto? Se si, ringraziamo. Se no, chiediamo al Signore che accada o che riusciamo ad accorgerci (ho il dubbio che accada sempre, ma noi…).
Terzi protagonisti: MARIA, GIUSEPPE E IL BAMBINO.
• Il primo motivo dove cercare motivi di ringraziamento è che SI FANNO TROVARE. I pastori vanno e li trovano. DIO vuole farsi trovare a discapito di quello che a volte (tante volte) pensiamo o pensiamo di sperimentare. Ci siamo lasciati trovare da Dio? A volte, appunto, ci lamentiamo, ma se andiamo a controllare quanto volte abbiamo davvero dato tempo a Dio, abbiamo cercato di sintonizzarci con Lui? Nemmeno in auto riusciamo più a stare in silenzio, in casa, nemmeno in chiesa (dovremo custodire di più i tempi di silenzio: es. dopo la Comunione, prima e dopo la Messa!!).
• Il secondo motivo per ringraziare lo vedo nella MANGIATOIA, un potente simbolo e messaggio. Il richiamo innanzitutto all’umiltà che Dio sceglie come stile, il suo farsi piccolo, povero, il suo mettersi a “livello zero” per essere al nostro livello e farsi incontrare. C’è poi il valore simbolico di questo oggetto: il luogo del cibo, DIO che si fa nostro cibo, un richiamo a quello che sarà 30 anni dopo il dono dell’Eucaristia (unito al significato del nome Betlemme = casa del pane). Ringraziamo perché tutto ciò che è cibo per noi, del corpo e dello spirito e viene da Lui…
• Un terzo motivo lo vedo nella FAMIGLIA che essi sono ed esprimono, tra l’altro con una serie di imperfezioni: MARIA, GIUSEPPE E GESU’, mamma, papà e bambino. Il luogo degli affetti, il luogo dell’amore, il luogo degli inizi. Certo oggi scopriamo che ci sono tanti modi di essere famiglia, e dobbiamo rispettarli tutti, ma questo, soprattutto per noi credente e non solo, non ci deve far dimenticare la sua forma primordiale di cui tutti abbiamo o avremo diritto… senza contare comunque tutte le sue imperfezioni, in realtà non esiste mai la famiglia perfetta. Un grazie a Dio per questo dono e per le sue imperfezioni che Lui è venuto ad abitare…
• In fine, un quarto motivo attraverso cui dire grazie per quel gesto: LA CIRCONCISIONE. Il rispettare la tradizione ne valorizza il valore sia comunitario-identitario, siamo parte di un popolo, ne entriamo a farne parte per iniziativa altrui (per noi il Battesimo), ma poi deve diventare una nostra scelta. C’è lo stile di Dio, c’è la Chiesa, ci sono gli strumenti che Dio mette in atto, sempre per esprimere la sua vicinanza e darci modo di riconoscerla e riconocerlo e sentirlo accanto a noi…
Tanti i motivi attraverso i quali ringraziare DIO alla fine di un anno.
Ognuno cerchi il suo o i suoi e quel GRAZIE lo dica, lo dica sempre.