Omelia del 30 ottobre 2022

XXXI Domenica del Tempo Ordinario/C – GESU’ ENTRA – Decisamente ZACCHEO ci riguarda e ci coinvolge. Siamo tutti ZACCHEO, chi più chi meno. È solo da capire o cercare quanto lo siamo e dove lo siamo di più o quale è oggi la parte di ZACCHEO che mi appartiene di più.
• È quella che pesa, quella vecchia, quella peccatrice e anche delinquente (essere piccolo, essere un pubblicano/ladro, essere ricco sulla pelle degli altri)?
• Oppure è quella che vola, quella nuova, quella rinnovata da GESU’, quella trasformata, trasfigurata perché perdonata (il sicomoro e il salirci sopra, il desiderio di vedere Gesù, la casa dove si invita Gesù, la generosità che nasce nel suo cuore)?
GESU’ sta per concludere il suo viaggio verso GERUSALEMME iniziato tanti capitoli prima in Luca e tante domeniche fa nella liturgia. La città che uccide i profeti è vicina.
Anche per noi ci sono tanti viaggi che si concludono in attesa di quello definitivo (che peraltro non sappiamo quando si concretizzerà e spesso viviamo senza pensare che un giorno si concluderà come invece siamo portati a pensare ogni anno con la festa dei DEFUNTI).
Quale è il viaggio che oggi si sta concludendo per me?
Ma soprattutto in questo Vangelo scopriamo come GESU’ ENTRA. Cosa vuol dire? Dove entra?:
• Entra e vuole entrare nel CITTA’ DI GERICO, la più antica del mondo, come dire che entra sempre, continuamente nell’umanità, che è uguale a se stessa da sempre. Fragile, peccatrice, ladra, da sempre e GESU’ entra.
• Entra e vuole entrare in CASA DI ZACCHEO, il peccatore più peccatore di GERICO, il CAPO DEI PUBBLICANI, ladri autorizzati, senza pudore e senza rimorsi, alleati dei potenti di turno, quindi anche vigliacchi.
• Entra e vuole entrare in casa nostra, per incontrare il ZACCHEO che c’è in noi, con i nostri peccati e le nostre potenzialità, deciso a perdonare i primi e a far esplodere le seconde.
Lo lasceremo entrare? Avremo il coraggio di farlo entrare?Avremo la voglia di farlo entrare? Avremo l’umiltà di farlo entrare?
La storia di ZACCHEO è bella. La conosciamo bene. Certamente è diventata tante volte la nostra storia e può diventarlo ancora.
Quante volte ci rendiamo conto di essere ricchi solo dei nostri peccati e ci pesano e vorremo liberarcene: sappiamo come fare, da chi andare e non lo facciamo, ci vergogniamo e lasciamo perdere, e rimandiamo alla volta prossima (Una confessione da fare, una preghiera per cui fermarsi, un perdono da chiedere o da dare in casa, al lavoro, con gli amici, in famiglia, con i genitori o con i figli).
E GESU’ passa e ripassa, ATTRAVERSA e riattraversa la nostra vita aspettando che almeno saliamo sul SICOMORO.
ZACCHEO non ha coraggio di andare direttamente a vedere GESU’ però trova la soluzione, furbesca, ingegnosa, un po’ vigliacca, ma efficace. A GESU’ basta, al resto penserà Lui.
Imitiamo ZACCHEO, cerchiamo il nostro SICOMORO: Magari un confessore che non ci conosce, magari una preghiera fatta di nascosto, magari un cioccolatino messo sul comodino. Qualsiasi cosa per riannodare un dialogo, per cominciare ad allungare la mano e dire: ho bisogno di te…, ti voglio bene…, perdonami…
Il miracolo lo farà GESU’. Intanto riempiendo casa nostra, come la CASA DI ZACCHEO di Se stesso, di GIOIA e poi generando generosità, moltiplicando la generosità (QUATTRO VOLTE TANTO). Quante volte cerchiamo la felicità nei posti sbagliati e ce l’abbiamo a portata di mano, viene lei, la felicità che è GESU’, a CASA NOSTRA e vuole ENTRARE. Aspetta solo che almeno ci nascondiamo sul SICOMORO, a scoprirci ci pensa Lui.

Ce lo ricorda bene anche il libro della Sapienza: NOI SIAMO POLVERE SULLA BILANCIA, eppure HAI COMPASSIONE DI TUTTI (tutti!), TUTTO PUOI (proprio tutto). CHIUDI GLI OCCHI SUI PECCATI DEGLI UOMINI (semplicemente chiude gli occhi). Solo una cosa non fai Tu, ma la aspetti da noi: IL NOSTRO PENTIMENTO! Perché SEI AMANTE DELLA VITA e possiamo aggiungere della libertà! Così SEI INDULGENTE CON TUTTE LE COSE e CORREGGI A POCO A POCO QUELLI CHE SBAGLIANO. Quanta generosità, quanta delicatezza in Dio e noi che non ci crediamo o abbiamo paura o pensiamo di fare senza…
Basta un SICOMORO, e un SICOMORO si trova sempre, se vuoi!