Omelia del 3 marzo 2019

8^ Domenica del Tempo ordinario – Anno C – OCCHI, CUORE E BOCCA – Gesù sta concludendo il “discorso della pianura”, come viene chiamato in Luca, questa specie di programma di avvio del suo ministero e di “magna carta” per i suoi discepoli, iniziato con le “Beatitudini” (e i guai sempre in Luca), proseguito con l’invito ad “amare i nemici” e che si concluderà con la “casa sulla roccia” (brano che non leggeremo).
Oggi protagonisti sono gli OCCHI, il CUORE e la BOCCA. Il cristiano è colui che cerca con gli OCCHI continuamente il Signore, ben sapendo di possederlo già nel suo CUORE e, in fine, lo proclama, lo testimonia con la BOCCA.
Subito nascono dei perché… Perché devo cercare di vedere ciò che è invisibile? Perché devo cercare ciò che già possiedo? E perché devo raccontare io Dio e Lui non si mostra da solo?
– Dio si mostra sempre, ma vuole che io apra gli occhi.
– Dio si dona sempre, ma vuole che io apra il cuore.
– Dio si fa conoscere, ma vuole la mia bocca per essere raccontato.
Perché Dio non si impone. Dio non ci obbliga. Dio ci ama e quindi si propone gratuitamente a chi lo vuole, a chi lo cerca, a chi lo accoglie e solo così e solo tramite noi, ognuno di noi, passa di bocca in bocca.

Dio è già nel cuore di ognuno di noi. Di ogni uomo. E’ un dono sempre, si dona sempre. Non verrà mai meno.
Ma diventa mio, diventa nostro solo dopo che noi lo accogliamo davvero. E lo accogliamo davvero quando gli apriamo la nostra vita (occhi, cuore e bocca sono la nostra vita, siamo noi, siamo fatti così) e, ogni giorno, la facciamo ruotare attorno a Lui.

Ci ricorda il SIRACIDE, la prima lettura, che un ALBERO si giudica dai FRUTTI, un VASO lo si valuta dopo che è passato per la FORNACE, un UOMO si giudica dalle PAROLE che dice e dai RAGIONAMENTI che fa. Il Signore ci mette in mano tanta responsabilità. Non ci impone nulla.
Ma non ci lascia soli, ci ricorda SAN PAOLO, quando parla ai CORINZI nella seconda lettura, ci riveste di INCORRUTTI-BILITA’, di IMMORTALITA’, ci dona cioè la capacità di vincere il PECCATO, ci dona la Sua forza, che ci rende capaci di alzare gli occhi, di aprire il cuore, di avere parole buone nella bocca.
E conclude San Paolo: LA NOSTRA FATICA NON SARA’ VANA SE SARA’ NEL SIGNORE.

Siamo alla vigilia della QUARESIMA, che è proprio il tempo della conversione, della purificazione per eccellenza, e quindi il tempo della LIBERTA’: il tempo dove Dio, chiede la nostra risposta, chiede il nostro si, nuovo, rinnovato e purificato, negli occhi, il cuore e la bocca

Solo così non sarò una GUIDA CIECA. Da soli siamo ciechi e non possiamo guidare nessuno. Con Dio, la luce della fede illumina i nostri occhi e possiamo accompagnare anche altri fratelli. Solo uno è il MAESTRO, GESU’, ma chiede a noi di essere suoi collaboratori, perché tutti possano incontrarlo e camminare con lui.
Ma per camminare con GESU’ e far camminare i fratelli, occorre che i nostri OCCHI siano liberi. TOGLIERE LA TRAVE nostra prima che la PAGLIUZZA degli altri. Quali possono essere le nostre travi? Ognuno giudichi se stesso: io prete come prete, tu giovane come giovane, tu adulto come adulto, tu anziano come anziano, tu genitore e come genitore, tu figlio come figlio, tu ricco come ricco, tu povero come povero… e potremo continuare scendendo in ogni categoria di persona. Non giudicare gli altri, ma giudichiamoci da noi stessi!
Guarda te stesso ci dice GESU’ prima di guardare agli altri. Dopo di che potrai e dovrai guardare gli altri. Apri la bocca per dire cosa hai trovato nel tuo cuore. Quale è il TESORO presente nel nostro cuore? Cosa è che ci sta a cuore, che ci sta nel cuore? Sono domande importanti. A partire da esse ne va non solo e non tanto della nostra fede, ma soprattutto della nostra vita.
Solo GESU’ ci può permettere di avere OCCHI limpidi, CUORI pieni di TESORI, e infine BOCCHE capaci di PAROLE BUONE.
Io voglio essere così.
Signore, apri i miei occhi, aiutami a riconoscere e custodire il tesoro che sei tu e che abiti nel mio cuore, e donami parole buone da dire sempre e comunque. Aiutami ad essere persona così. Solo così sarò BEATO, felice come Tu mi vuoi e io desidero con tutto me stesso.