Omelia del 29 agosto

22^ Domenica del Tempo Ordinario/B – 2021 – DIO, COSCIENZA, MONDO – Dopo 4 domeniche dedicate a una lunga parentesi del Vangelo di Giovanni con la cosiddetta “sezione dei pani”, che si concludeva con l’invito ad accogliere le parole impegnative di GESU’ senza paura, certi che sono le PAROLE DI VITA ETERNA, torniamo al VANGELO di MARCO, che ci sta accompagnando in quest’anno liturgico e quindi fino a novembre. Oggi il tema è la FEDE, la fede nella sua dimensione PRATICA. Tanto che la pagina di Vangelo appena letta si conclude con un elenco di PROPOSITI DI MALE che escono dal CUORE, che è raro trovare in bocca a GESU’, per descrivere le tragiche conseguenze di una fede che resta “teorica”.
La FEDE pratica è quella che si intreccia con la COSCIENZA (il CUORE, appunto, come a volte viene chiamato), ma che sfocia nel MONDO, nel concreto della vita e delle sue azioni. Questo triangolo, fede/coscienza/mondo, descrive bene una delle dinamiche della vita cristiana che ci dovrebbero appartenere profondamente.
• La fede illumina il cuore e ci porta a decisioni concrete nella vita di tutti i giorni, il mondo appunto, secondo il Vangelo.
• La fede è anche illuminata dal cuore dove “abita” Dio e questo permette al nostro agire nel mondo di essere secondo il Vangelo.
• Ma la fede è anche stimolata dal mondo concreto della vita per trovare risposte ispirate al Vangelo alle situazioni nuove che viviamo oggi, perché anche nel mondo c’è “Vangelo”.
C’è una circolarità, che assomiglia a quella situazione che a volte descriviamo con la domanda: viene prima l’uovo o prima la gallina, e che sostanzialmente non ha risposta definitiva.
SCRIBI e FARISEI sono l’esempio di chi rompe questo cerchio. Nel momento che inserisce TRADIZIONI ANTICHE/PRECETTI DI UOMINI (anche utili probabilmente) ma che vengono messi al primo posto, vengono resi prioritari, suscitando la risposta dura di GESU’: QUESTO POPOLO MI ONORA CON LE LABBRA, MA IL SUO CUORE E’ LONTANO DA ME.
Ebbe a dire un giorno GESU’: “LA DOV’E’ IL TUO CUORE E’ IL TUO TESORO”, chiediamoci sempre: Dov’è il nostro cuore? Perché alla sincera risposta di questa domanda dipende non solo la nostra FEDE, ma soprattutto la nostra VITA. O meglio, dipendendo la FEDE dipende la VITA, nella sua concretezza oggi e nel suo destino domani!
Quella LEGGE e quelle NORME che rendono GRANDE NAZIONE il popolo d’ISRAELE che è fedele a Dio, dice MOSE’ nella prima lettura, il Deuteronomio.
Quella PAROLA da accogliere con DOCILITA’ di cui ci parla la seconda lettura, San Giacomo, da METTERE IN PRATICA e che PORTA ALLA SALVEZZA e che passa però attraverso la capacità di METTERLA IN PRATICA, non restando ASCOLTATORI SOLTANTO, finendo così per ILLUDRE NOI STESSI.
Noi non vogliamo essere credenti così: quelli che si illudono, quelli che ascoltano ma non mettono in pratica. Per non essere così, conclude SAN GIACOMO, in modo molto concreto, per avere una RELIGIONE PURA E SENZA MACCHIA occorre VISITARE GLI ORFANI E LE VEDOVE NELLE SOFFERENZE, occorre mettere in pratica la CARITA’, l’AMORE, il DONO DI SE’. Solo così il male che c’è nel mondo non ci contamina, non ci avvelena.!
Il nostro CUORE non è fatto per il vuoto. Se non è abitato dal BENE, sarà abitato dal MALE. E non è la stessa cosa: il BENE ci fa stare bene, il MALE ci fa stare male! Sembra scontato, ma non è così. C’è molto MALE in giro che è travestito da bene e ci inganna (ecco quello che viene chiamato il MONDO), mentre il BENE è sempre umile e non si impone mai, ma si propone sottovoce, in punta di piedi, per questo spesso non ce ne accorgiamo.
È quello delle mamme e dei papà che ogni mattina si alzano e preparano la colazione ai figli e vanno al lavoro… Quello di chi per strada non suona il clacson contro chiunque ma porta pazienza… Quello di chi allo sportello fa il suo dovere col sorriso…
Come fare dunque? Come vivere? Come agire?
Mettere sempre al primo posto DIO, verificandolo ogni giorno! Non le nostre regole, i nostri precetti, più o meno sacri. Non le nostre sole conclusioni, più o meno intelligenti (o frutto di TV o internet).
E accanto mettere anche al primo posto la COSCIENZA! Impegnativo e delicato Consapevoli però che essa agisce bene, “vede” il bene, solo se continuamente la esponiamo al VANGELO nella CHIESA e con la CHIESA. Non è facile, ma è possibile. Proviamoci!