Omelia del 12 marzo 2023

3^ Domenica del Tempo di Quaresima/A – I POZZI DELLA VITA – Tre anni fa, proprio con questi brani, iniziò il tempo delle Messe sospese. Cosa è rimasto di quell’esperienza? Pareva ci fosse tanta sete di Messa… Noi preti, forse ingenuamente, diceva qualcuno, ci siamo ingegnati per trasmettere Messe… Qualcuno ha celebrato pubblicamente contro le regole dell’isolamento… Cosa rimane?
Da questa domanda ne deriva un’altra, che pure è sempre attuale, ma che oggi, alla luce di allora, acquista un senso particolare: Quale sete abbiamo di Dio? Cosa andiamo cercando o cosa non cerchiamo più?

L’esperienza delle MORMORAZIONI nella prima lettura che ci riporta nel pieno dell’esperienza dell’Esodo, ci ricorda quanto facile sia scivolare nella pretesa, che, quando non risolta, porta spesso all’allontanamento. Molta gente si è allontanata dalla Chiesa e dalle chiese, non c’è dubbio. Non trovano più in Dio o meglio in noi uomini e donne che ci diamo cristiani, una risposta credibile.
È rimasta come sospesa la domanda finale che abbiamo ascoltato: IL SIGNORE E’ IN MEZZO A NOI SI O NO? Anzi sembra che a quella domanda la risposta sia decisamente NO! Non è tanto una dichiarazione di ateismo, ma l’impressione che Dio sia assente. Per lo meno il Dio cristiano. Si perché poi restano più o meno sotterranei tanti interrogativi, tante ricerche più o meno credibili, ma certamente più affascinanti: Altre religiosità, ma anche semplici teorie più o meno filosofiche, o strampalate, stili di vita basati sul soddisfare le tante seti del corpo: benessere, piacere, estetica, viaggiare, e (parafrasando papa Francesco) “vacanzare”, “sportivare”…
Siamo tutti come quella donna SAMARITANA del Vangelo.
I suoi TANTI MARITI sono le nostre tante ricerche e/o soddisfacimenti che cerchiamo nella vita. Noi e tutta la gente.
E GESU dov’è? E DIO dov’è?
GESU’ è al POZZO, a MEZZOGIORNO, non per un calcolo, non per un progetto pastorale, ma perché AFFATICATO.
GESU’ si lascia condurre dalla vita, quella faticosa comune alla nostra e, mentre fa ciò che deve fare, e si lascia incontrare!
Forse da qui deriviamo un interessante “progetto pastorale” per usare un concetto che finalmente non usiamo più. Progetto sa di tavolino, sa di contorni precisi e definiti dall’alto. La vita non è mai così, è sempre un fiume, un cammino, spesso, volenti o nolenti è un CAMMINARE INSIEME! (sinodo!).
Si perché nei POZZI della vita ci passiamo in tanti, ci passiamo tutti. GESU’ si lascia portare dalla vita e si lascia incontrare dalla GENTE. Nemmeno la cerca. Non la pianifica, ma coglie l’attimo, non fuggente, ma opportuno. Si lascia incontrare… E inizia un dialogo.
1) Inizia chiedendo da bere: DAMMI DA BERE. Vuole mettere in moto la carità. Quell’energia fondamentale che tutti possediamo e che esprime quella scintilla di Dio che c’è in ognuno di noi.
2) E poi ascolta… Ascolta e dialoga, ascolta ed entra in relazione profonda, ascolta e fa emergere la verità di quella vita contorta e piena di sete.
3) Ascolta e arriva a far scoprire un DONO: SE TU CONOSCESSI IL DONO DI DIO: …SONO IO CHE TI PARLO!
Abbiamo conosciuto il DONO di Dio per noi?
Dove lo abbiamo incontrato? Lo abbiamo incontrato? Dove ci aspetta oggi?
Noi siamo insieme SAMARITANA ma siamo anche POZZO.
Siamo la SAMARITANA, umanità che ha bisogno di acqua, che ha bisogno di ascolto, che ha bisogno di sentire che la vita è un dono prezioso che Dio ci ha fatto e di cui spesso non ci rendiamo conto, andando a mendicare felicità chissà dove, senza renderci conto che la felicità ci è venuta incontro in GESU’.
Siamo il POZZO perché, con il Battesimo ricevuto e un poco vissuto ognuno di noi diventa occasione perché GESU’, Lui attraverso di noi, possa incontrare fratelli e sorelle di oggi stanchi e delusi dalla vita che ha promesso tanto e ha dato poco (in affetti, sicurezze, gioie, incontri, viaggi… per quanti siano, da soli non bastano mai)… Attraverso di noi, pur con le nostre fragilità, seti e mancanze, GESU’ incontra gli uomini e le donne di oggi.
Facciamoci incontrare. Facciamolo incontrare. Diamoci reciproco appuntamento non solo (e non tanto) in chiesa (anche però), ma soprattutto nei tanti POZZI della vita… Ne vale la pena.