Omelia del 1° gennaio 2018

MARIA MADRE DI DIO – 51^ Giornata della Pace –

MARIA E I PONTI DELLA PACE –

Il primo giorno dell’anno ci consegna MARIA MADRE DI DIO come custode prima del tempo che passa, del dono della vita, del dono della speranza futura, fatta di bene e di eternità intrecciati per noi.
Il primo giorno dell’anno ci consegna anche la 51^ giornata mondiale della Pace, non solo come un vuoto augurio, come a volte rischiamo di scambiarci reciprocamente gli uni gli altri in questi giorni, ma come una promessa che viene da Dio, che ha la solidità delle promesse di Dio e ha in Maria, Regina della Pace, la caparra e la garante.
E’ un messaggio di speranza non solo superficiale e buonista, ma che conosce la concretezza e la certezza della fede, o almeno dovrebbe conoscerla, o almeno desiderarla o invocarla. Chiediamoci sempre: desidero e invoco la pace di Dio? Oppure sono tra quelli che si lasciano prendere da pensieri disfattisti e negativi? Categorie questa che si divide in 2 partiti: quelli che non credono a Dio (o peggio si definiscono cristiani ma non ci credono); oppure quelli che non credono all’uomo e affermano che questo mondo è solo malato e pace e felicità sono solo nell’altro (che non è sbagliato, ma se Dio si è incarnato in questo mondo un bene ci sarà, giusto?).
Ieri sera parlavo di BENEDIZIONE invocata da Dio per il suo popolo nella prima lettura e questo mi sembra che ci invita sempre e comunque ad uno sguardo positivo per il futuro.
Anche l’appello di San Paolo nella seconda lettura, alla PIENEZZA DEI TEMPI al fatto che siamo davvero FIGLI ADOTTIVI. Altri messaggi di bene e di speranza grandi e belli.
E tutto questo ha avuto inizio in quel mistero del NATALE che oggi celebriamo dal punto di vista di MARIA, che accettando la maternità di GESU’ diventa MADRE DEL FIGLIO DI DIO e quindi MADRE DI DIO, come la festeggiamo oggi. E’ una parola e una affermazione grande, impossibile e assurda umanamente parlando, ma proprio per questo segno del grande amore e della grande benevolenza che Dio ha riservato all’umanità. Si, a tutta l’umanità perché, come ci ricordano i Padri e San Paolo, “come per il peccato di uno tutti hanno peccato, così per il si di una di noi, tutti siamo salvati”.

Questa solidarietà nel male, ma soprattutto nel bene è poi esattamente il motivo per cui il Papa, ogni Papa, ci invita a credere e pregare per la Pace, come valore, bene, condizione possibile e necessaria. Siamo tutti fratelli in Cristo, siamo tutti figli di Dio e in Maria Dio è entrato dentro l’umanità di tutti.
Il messaggio per la Pace di quest’anno ribadisce questo concetto: “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”.
Ogni uomo e ogni donna hanno diritto a cercare vita buona, vita di pace. Nessuno ha il diritto di vietarlo. Certo Ogni Stato deve fare il possibile per i propri cittadini, ma non possiamo né tollerare, ma nemmeno pensare di giustificare le differenze. Un padre e una madre devono desiderare non solo di fuggire dalle guerre, ma anche dalla fame e dalla povertà per pensare a un futuro migliore per i propri figli!
I tanti migranti (ma la gran parte sono ospitati in paesi poveri! Diciamocelo), sono anche causa dei tanti squilibri. Il Papa ci invita a uno sguardo contemplativo che è esattamente quello che seppe avere Maria davanti all’angelo e poi davanti a Gesù bambino. E noi? Solo con uno sguardo così possiamo uscire dalle nostre paure di diventare più poveri, perché di questo si tratta, e imparare a condividere. Aiutare un migrante o un rifugiato significa rispondere a questo appello contemplativo. O facciamo così o non possiamo dirci cristiani! E inoltre ci conviene. Il famoso “aiutiamoli a casa loro” (belle parole ma pochi fatti) significa accettare di essere noi più poveri per fare loro più ricchi. O facciamo questo (e saremo più felici), oppure dovremo solo difenderci (e saremo decisamente più infelici). 4 sono i mattoni per costruire una Pace vera, dice il Papa: ACCOGLIERE, PROTEGGERE, PROMUOVERE e INTEGRARE.
Vogliamo iniziare a costruire oppure continuiamo a distruggere?
Maria ha costruito dicendo “eccomi”, dicendo “si” e ha potuto contemplare un dono enorme. Capiterà anche a noi se ci fideremo di Dio e impareremo ad amare davvero il prossimo, costruendo con quelle pietre PONTI e non MURI. Quello che facciamo sulla terra ha conseguenze in cielo: i ponti della terra ci portano in cielo. I muri della terra ci rinchiuderanno nell’inferno dell’egoismo.
Maria ha scelto, ora tocca a noi.