Omelia del 1° dicembre 2019

1^ domenica di Avvento/Anno A
NATALE PER SEMPRE!
Oggi inizia l’AVVENTO. Il tempo dell’attesa, il tempo dell’inizio, il tempo che prepara al NATALE, il tempo della speranza, il tempo della gioia, il tempo dell’incarnazione, cioè del Dio-con-noi, dell’Emmanuele! … E inizia dalla FINE!
Sembra strano, eppure la liturgia ci propone sia nella 1^ lettura, che nel Vangelo, due testi che ci parlano della FINE. E’ volutamente una provocazione che viene giustificata dall’imperativo di GESU’ che dice ai suoi uditori – e quindi anche a noi – VEGLIATE, DUNQUE, PERCHE’ NON SAPETE IN QUALE GIORNO IL SIGNORE VOSTRO VERRA’.
Ma cosa dici GESU’? Noi sappiamo che sei venuto e quando sei venuto! 2000 anni fa hai voluto nascere a BETLEMME. Noi lo sappiamo e lo crediamo! Si, sappiamo della tua venuta storica, unica e irripetibile perché sufficiente, traboccante di una infinita grazia, che si espande come i cerchi nell’acqua per tutta la storia, prima – misteriosamente – e dopo (tanto che da allora contiamo il tempo!).
Ma sappiamo anche che c’è un’altra venuta, IL NOSTRO GIORNO, quando verrai PER ME, è li che DEVO TENERMI PRONTO. Ecco dunque spiegata la nostra presenza qui, oggi – e ogni domenica – : Siamo qui per ESSERE PRONTI al grande incontro e non ci stancheremo (e preghiamo Dio perché ci aiuti a non stancarci) di essere qui ogni domenica (domenica dopo domenica), ogni anno (anno dopo anno), perché vogliamo, desideriamo, speriamo di ESSERE PRONTI quando il nostro giorno verrà.
Ma c’è una terza venuta che si realizza appunto nella Chiesa, nei Sacramenti, nella Parola, nella Carità. ANDATE, PREDICATE E BATTEZZATE hai detto ai discepoli e loro lo hanno fatto e nella Chiesa lo stanno (e lo stiamo) facendo fino a oggi! Ogni Battesimo, il nostro Battesimo (e quello dei nostri figli), sei tu che VIENI in noi e per noi. Così ogni Eucaristia, così ogni Riconciliazione (o quanto dovremo riscoprire la Tua presenza in questo sacramento e non smetteremo più di cercare di viverlo spesso!), così nella Cresima, ma anche nel Matrimonio (o come vorrei convincere i giovani, i tanti giovani che rinunciano o rimandano il matrimonio, che stanno rinunciando e rimandando l’incontro del loro amore con il Tuo!) e poi l’Ordine sacro (ogni volta che incontri un prete, bello o brutto, simpatico o antipatico, bravo o incapace, è incredibile, ma si incontra – lo dico tremando – si incontra Gesù! In modo particolare). E poi la sua Parola (ci sarà l’anno prossimo la Domenica della Parola, anche se ogni domenica lo è) e in fine la Carità: OGNI VOLTA LO AVETE FATTO A UNO DI QUESTI MEI FRATELLI LO AVETE FATTO A ME.
Ma c’è anche l’ultima venuta, quella definitiva, quella dove tutti, ma proprio tutti, saremo come abbracciati definitivamente da TE. Si perché anche il Tuo cuore, o Signore, è “inquieto fino a che non avrà accolto tutta l’umanità”. La fine del mondo è quando tutti saremo con Te. Non sappiamo come, quando, dove, ma sappiamo che il Tuo cuore lo vuole e lo farà, lo sta facendo. Come sappiamo che tutto è provvisorio fino a che non saremo tutti con Te.
E allora la Tua venuta non è più fonte di paura, ma di gioia. Davvero! Allora ci incamminiamo con fiducia, con la certezza che ci deriva dalla fede, che alimenta la speranza, che si basa sulla Tua promessa. Allora diventeranno vere le promesse che hai fatto attraverso i profeti e gli apostoli:
• SPEZZERANNO LE LORO LANCE E FARANNO FALCI, ci hai detto attraverso ISAIA. E quanto vorremo che fosse già così e non è così. Ma quanto sappiamo e crediamo che sarà così… e sarà così!
• RIVESTITEVI DEL SIGNORE, ci hai detto attraverso PAOLO. E già lo siamo col Battesimo, con l’Eucaristia, con la Carità che ogni giorno sappiamo o sapremo vivere verso i vicini e i lontani. E lo saremo, grazie a Te e alle Tue venute per noi!
• TENETEVI PRONTI, ci hai detto Tu stesso per bocca di GESU’ riportata da MATTEO. E vogliamo esserlo, crediamo che vale la pena esserlo. E siamo qui e saremo qui per esserlo e ovunque e comunque serva noi cercheremo di esserlo.
“Quanta manca alla fine della notte?” si chiedeva ISAIA (21,11). Manca sempre qualcosa, siamo sempre mancanti. Ma il ritmo della liturgia da un lato e la certezza della fede circa la venuta unica e irripetibile di GESU’ nella storia, dall’altro, ci incoraggiano e ci danno/possono dare, quella certezza di fede di cui abbiamo bisogno ora e sempre per attendere la “nuova luce” dell’alba. Così mentre aspettiamo il nostro e l’ultimo giorno, quando saremo finalmente PORTATI VIA, allora sarà NATALE: x sempre, x tutti e sarà bello.