Omelia 4 dicembre 2016

2^ domenica del Tempo di Avvento/A                               4/12/2016

TEMPO DI DOMANDE E DI SALTI

La figura di GIOVANNI BATTISTA e le sue provocazioni –  CONVERTITEVI, PERCHE’ IL REGNO DEI CIELI E’ VICINO – oggi ci porta a farci domande importanti: Chi è per me il Battista oggi? Quale conversione chiede a me oggi?Quali i doni, quale il REGNO in azione oggi per me?

Possiamo pensare alle persone che incontriamo ogni giorno. Quelle con cui viviamo in famiglia, mamma, papà, moglie, marito, figlio, figlia, nonno, nonna, o coloro con le quali studio, lavoro, vivo il tempo libero, incrocio in stazione, o per strada o al bar…

E’ facile, penso, nel ritmo delle cose ordinarie della vite, quelle di sempre, quelle consuete, “perdersi”, ripetersi, restare fermi, non mettersi più in gioco, non convertirsi, con coraggio e fino in fondo.

Magari c’è stato un tempo – almeno speriamo – nel quale abbiamo “buttato il cuore oltre l’ostacolo”, perché prima o poi un salto occorre farlo. Il salto della fede, il salto dell’amore, il salto della vocazione, il salto del lavoro, il salto della pensione, e così via… c’è sempre un salto da fare. Però c’è anche il rischio che non lo facciamo, o lo facciamo solo per finta oppure, dopo averlo fatto, che ci accontentiamo.

Oggi il BATTISTA ci dice: fai il salto, fidati e cammina, va oltre,  non temere: Continua a PREPARARE LA VITA DEL SIGNORE, RADRIZZA I TUOI SENTIERI.

Questo porterà FRUTTI e non saremo, come dice Giovanni, ALBERI CHE NON DANNO FRUTTI, buoni solo per essere abbattuti e trasformati in legna da ardere. Sono i frutti della CONVERSIONE. Li possiamo leggere attraverso i “doni dello Spirito” ricordati dal profeta Isaia: SAPIENZA, INTELLIGENZA, CONSIGLIO, FORTEZZA, CONOSCENZA e TIMORE DEL SIGNORE a cui la tradizione aggiunge la PIETA’. Hanno a che fare con una vita buona perché aperta a Dio e quindi al prossimo. Una vita segnata dall’amore, dalla generosità, dal dono, dalla capacità di prendersi cura, di dedicarsi con passione a qualcosa o a qualcuno. Una vita come Gesù. Sono questi e tanti altri i frutti che il Signore si aspetta da me. Chiediamoci dunque sempre: quali sono i frutti che il Signore si aspetta da me oggi?

Che questo AVVENTO possa essere una tappa ulteriore per progredire sul cammino della vita e della fede, con la certezza di un Dio che sta dalla mia parte, che è venuto e viene sempre dalla mia parte, ma che attende sempre che io mi giri, mi metta al suo passo, che è il passo lento dei fratelli più poveri, il ritmo lento del crescere delle piante, il tono delicato dell’amore vero.

Se non sarà così la fiamma dell’egoismo che è sempre sterile, spesso travestito da amore, ma finto e falso, quello che cerca velocemente (la velocità è sempre in difficoltà con il bene) la propria soddisfazione, ebbene quella fiamma mi divorerà, farà di me terra bruciata, cuore bruciato, vita sterile. O si. Posso avere figli e restare sterile se poi non li amo e non amo, non li faccio crescere, non li porto al loro trampolino di lancio. Posso non avere figli, ma essere persona estremamente generativa (come capita a noi consacrati celibi, ma anche a tante altre persone, chi non è sposato o non ha figli), se la mia vita è vita che cerca ogni giorno di CONVERTIRSI e PREPARA LA VITA, resta in cammino…

 

Dice San Paolo nella seconda lettura, ai Romani: TENIAMO VIVA LA SPERANZA. Ebbene la speranza è viva se il nostro cuore resta inquieto di Dio, se la nostra vita resta in tensione continua verso Lui, ben consapevoli, sempre parole di Paolo, che è certa la FEDELTA’ DI DIO NEL COMPIERE LE PROMESSE.

AVVENTO tempo di speranza, tempo di promesse mantenute, tempo di cammino, tempo di frutti buoni, tempo di domande scomode ma veritiere e chiarificanti. Tempo per rifare il nostro salto della fede, rinnovarlo, ribadirlo e farlo diventare anche salto dell’amore, della fedeltà, della vocazione, della vita presa sul serio, costi quel che costi, presa sempre dalla parte dell’amore, del dono, della gratuità, dello spendersi per gli altri.

Molte infatti saranno le iniziative di solidarietà in questo tempo. Approfittiamone. Soprattutto su quelle dove, più che denaro, ci propongono di dare tempo, dare noi stessi. Dare la vita. Appunto. Come Gesù. Con Gesù. Per Gesù. Allora sarà AVVENTO fruttuoso.