Omelia 29 ottobre 2017

30^ TO/A                                                                             29/10/2017

LE DUE GAMBE DELL’AMORE

“Amare Dio” e “Amare il prossimo” sappiamo essere il cuore del cuore del Vangelo, una della sintesi più belle. All’epoca erano molte le diatribe tra esperti per capire quali fossero i comandamenti più importanti, per cui è comprensibile la richiesta fatta a Gesù dai FARIESI, anche se è chiara l’intenzione non tanto di approfondire la Scrittura, quanto piuttosto di trovare pretesti per eliminare un pericoloso concorrente, volevano infatti METTERLO ALLA PROVA.

Dunque al cuore del Vangelo c’è l’AMORE ed esso ha due faccedue risvoltidue gambe: DIO e il PROSSIMO. Però da ciò che dice Gesù e da come lo dice emergono delle cose interessanti sulle quali ognuno di noi non può evitare di riflettere e fare il suo esame di coscienza.

1)          Innanzitutto dichiara chiaramente il PRIMATO DI DIO. Sopra tutto e quindi sopra tutti i comandamenti c’è l’amore a Dio. Comandamento definito da Gesù: GRANDE e PRIMO, perché Dio non può che essere considerato e visto così: come il grande e il primo. Lo crediamo così? Viviamo di conseguenza? Quando l’uomo dimentica Dio, quando vive pensandosi superbamente come unico autore di se stesso succedono disastri (anche le nazioni funzionano così: vedi Germania nazista, vedi Unione Sovietica comunista, o più recentemente, speriamo solo provvisoriamente la Catalogna…). E mettere Dio davanti non significa solo credere in senso cristiano, ma avere un approccio alla vita consapevole dei limiti dell’uomo (anche un non credente può e deve tenerne conto, come pure un credente non deve dare per scontata la sua fede).

2)          Una seconda sottolineatura che Gesù afferma è che l’amore a Dio non può non coinvolgere tutta la nostra persona: CON TUTTO IL TUO CUORE, CON TUTTA LA TUA ANIMA E CON TUTTA LA TUA MENTE. Quel “tutto” ripetuto 3 volte ribadisce la totalità di coinvolgimento di questo amore (verticale). Quel riferimento al “tuo-tua-tua” sottolinea la soggettività, io sono chiamato in causa, non un alto (o lo specialista come il prete, la suora, quello che legge la Bibbia o che ha un incarico in parrocchia…- orizzontale). I 3 riferimenti cuore-anima-mente confermano una totalità anche trasversale (di profondità): ogni ambito della nostra vita. Oggi diremo: affetti, spiritualità e intelligenza…

O amiamo Dio così o con questo desiderio, questa tensione, oppure siamo cristiani bugiardi, falsi,  ridicoli

3)          Ma subito però ecco l’altra gamba. Non sta in piedi l’AMORE A DIO se non è accompagnato o seguito dall’AMORE AL PROSSIMO. La prima lettura, l’antico libro dell’Esodo lo diceva già chiaramente. Il prossimo è il FORESTIERO, LA VEDOVA e L’ORFANO. Le persone che la vita ha reso deboli sono le prime ad essere amate, le prime ad avere questo bisogno. È più volte Gesù stesso citerà questo e simili brani che chiedono questa concretezza dell’amore. Perché l’amore o è concreto o non è amore. Amare il prossimo significa chiaramente amare tutti e già l’AT ci metteva in questa direzione totalizzante. Almeno provarci. Poi possiamo anche discutere quale sia il modo migliore di amare un prossimo. Gesù stesso ci dirà di “farci prossimi”… Ma anche qui c’è tanto per fare un esame di coscienza continuo.Stai amando il prossimo? Sì, no, tanto, poco? Come? Chi?

4)          Un’ultima sottolineatura interessante ci viene ancora da questo secondo comando. AMARE IL PROSSIMO COME SE STESSI. Un riferimento a un’altra dimensione di concretezza. Parafrasando: amare gli altri come vorremmo sere amati noi! È anche una nota di psicologia. Non possiamo amare veramente se non abbiamo fatto una qualche esperienza d’amore. È questa esperienza c’è, si vede, solo se riusciamo ad avere un buon concetto e considerazione (amore appunto) di noi stessi. Se non ci amiamo abbastanza non ameremo gli altri, ma cercheremo in lorogratificazioni, compensazioni, in altre parole li sfrutteremo, peraltro senza mai trovare pace. Gesù è anche psicologo dunque è ci mette in guardia. Come va dunque con noi stessi? Se non sappiamo risponde a questa domanda è pure un guaio.

Potremo chiederci per concludere dove sta lo specifico cristiano, visto che questi comandi li troviamo già nell’AT e in altre religioni. Lo dirà Gesù in un’altra pagina del Vangelo: AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI COME IO HO AMATO VOI. Come ci ha amato Gesù? Dando la sua vita, tutta! La sua originalità sta nella sua vita che è  diversa dalla nostra, è la vita di Dio. In Gesù Dio ci ha amato tutti, per sempre. Stiamo con Gesù, la nostra vita sarà come la sua. E’ quello che Lui vuole, è quello che accade nel Battesimo, è la perfezione dell’amore perché Lui è l’amore, per questo si dona.Tutto!