Omelia 29 maggio 2016

Corpus Domini – Anno C                                                  29/05/2016

IL CUORE DI DIO PER NOI

NON ABBIAMO CHE CINQUE PANI E DUE PESCI, e c’è TUTTA QUESTA GENTE … C’ERANO INFATTI CIRCA CINQUEMILA UOMINI.

Dopo la Trinità, che ci fa puntare lo sguardo in alto, verso il cuore di Dio, eccoci al CORPUS DOMINI, che ci invita a guardare in basso verso il popolo di Dio. E non possiamo girare lo sguardo da un’altra parte, se non con la preoccupazione di andare a cercare tutti i figli suoi e fratelli nostri, anche quelli più nascosti, anche quelli sui barconi, anche quelli feriti e scartata da una società che guarda più al profitto che alle persone. E chi chiude gli occhi o li gira da un’altra parte, chiude gli occhi o li gira altrove rispetto a Dio stesso. Perché li, in loro c’è l’altro “CORPUS DOMINI” che siamo tutti, la carne e il sangue di ognuno di noi, ma soprattutto la carne crocifissa e il sangue disperso a causa della violenza, dell’ingiustizia e di tutte le povertà umane.

 

Cosa sono CINQUE PANI E DUE PESCI per tutta questa umanità? Cos’è l’EUCARISTIA per tutta questa fame di pane? Senza contare poi l’altra fame che di nascosto sta penetrando nei nostri cuori occidentali, malati di colesterolo per il troppo cibo e vuoti di senso per il poco Dioche ormai lasciamo entrare nelle nostre vite?

 

Questo PANE E QUESTO VINO sono poca cosa, ma nelle mani dei DISCEPOLI, nella mani della CHIESA, nelle nostre PARROCCHIE, ben poca cosa anch’esse, diventano tanto, diventano tutto. Il Pane sacro che compie i sacrifici antichi, che li supera, che apre definitivamente il cuore di Dio per aprire il cuore degli uomini.

E così saziando il cuore, apre le mani degli uomini e li rende capaci di saziare i fratelli.

Oggi è la festa del CUORE DI DIO, cuore pieno di MISERICORDIA, di amore da una parte e dall’insopportabile passione per la miseria umana dall’altra, che rende i nostri cuori “umani”, li riporta alla loro origine, li trapianta dal giardino dell’egoismo e del bastare a se stessi, algiardino dell’amore e della solidarietà.

Lasciamoci trapiantare il cuore.

Lasciamoci mangiare da Dio mentre noi mangiamo Dio.

Lasciamoci mangiare dai poveri, mentre diamo da mangiare ai poveri.

Fino a che sulla terra ci sarà un fratello che non mangia, non possiamo accostarci all’altare con leggerezza eppure dobbiamo farlo. Non possiamo tornare al nostro posto, alla nostra casa, al nostro lavoro, con indifferenza: se restassimo indifferenti l’Eucaristia diventerebbe per noicondanna!.

Si perché l’EUCARISTIA è per la CARITA’. Sia verso i vicini che verso i lontani. Per questo l’Eucaristia è il cuore della vita di ognuno di noi, è il cuore della vita di una coppia, di una famiglia, di ogni parrocchia, di tutta l’umanità.

L’EURCARISTIA è la condizione di possibilità affinché TUTTI MANGINO A SAZIETA’, perché in essa, presa sul serio, noi acquisiamo lo stile di Dio che è lo stile della condivisione, del dono, non del “moltiplicare” come erroneamente si dipinge questa scena evangeli, ma dello “spezzare” che è miracolo a nostra portata, che permette di far bastare il poco che c’è, ma anche, aprendo i cuori, ci fa scoprire che il nostro poco è tanto ed è sufficiente.

A questo punto il CORPUS DOMINI ci impone a tutti, ma proprio a tutti un esame di coscienza: abbiamo fatto il possibile per condividere? Per accogliere? Perché la giustizia distributiva che il Cenacolo ci impone abbia fatto un passo avanti? Trovo insopportabile l’appello del “aiutiamoli a casa loro”, giustissimo, ma insopportabile in chi non si fa mai quella domanda: io cosa ho fatto? Cosa sto facendo? Cosa potrò fare?

Il CORPO DI CRISTO che sono I POVERI me la impone. A me, a noi preti, a noi parrocchie e comunità religiose, a noi famiglie cristiane… e lo impone a suo modo, non certo confessionale, ma squisitamente laico, anche alle istituzioni, ai singoli partiti, di governo o di opposizione: tu cosa hai fatto, cosa stai facendo e cosa farai?

Se credi perché sarai chiamato a giudizio dai poveri un giorno.

Se non crede perché sarai giudicato dalla storia.

Cosa stiamo facendo del CORPO DI CRISTO?

Belle adorazioni sono importanti se diventano capacità di stare anche con quella parte del CORPO che sono i poveri. E i poveri li aiuteremo veramente se sapremo sempre tornare al CORPO EUCARISTICO per trovare il pane che basta. Sempre.