Omelia 23 aprile 2017

2^ Domenica di Pasqua (Ottava) – Anno A                     23/04/2017

OTTO GIORNI

Il “vedere-credere-correre” di domenica scorsa, domenica di PASQUA, oggi trova un primo slancio in questa domenica, “ottava di Pasqua”. Tanti gli stimoli dall’episodio evangelico raccontato da GIOVANNI. Ma partiamo da noi.

Anche noi OTTO GIORNI DOPO torniamo qui dove abbiamo celebrato la Pasqua e “ogni otto giorni” rinnoviamo questo appuntamento domenicale che rappresenta il nostro “respiro” spirituale. Infatti il protagonista invisibile è proprio Lui, lo SPIRITO SANTO (domenica prossima avremo tra l’altro la Cresima!), che è lo Spirito del Risorto, il nuovo modo di essere e di esserci di Gesù risorto, è la finestra aperta sul Regno di Dio in questo nostro povero, ma entusiasmante mondo, destinato alla morte se non fosse che Colui che è la Vita, è venuto ad abitare in mezzo a noi: E con noi è rimasto.!

Ogni otto giorni non siamo qui per soddisfare un precetto, per rispondere ad un obbligo, perché non sappiamo cosa fare, o perché costretti invisibilmente da un obbligo sociale.

Ogni otto giorni siamo qui per rinnovare un INCONTRO, per stare con un amico, di più, con l’Amico, con il Signore, con il Salvatore, con il Risorto, che mediante il suo Spirito rimane, ci cerca, ci incontra… e ci dona la Sua Risurrezione.

Ogni otto giorni siamo qui per “risorgere”. Per continuare a risorgere con Gesù. Risorgere ad una Vita nuova, oltre questa nostra vita bella e fragile, abitata dal limite e dal peccato.

Risorgere come abbiamo iniziato a fare il giorno del nostro Battesimo, non a caso rievocato durante la Veglia pasquale, che questo cero acceso ci ricorda (e che ci accompagna fino alla morte!).

Risorgere come accade ogni volta che viviamo la Confessione perché A COLORO A CUI PERDONERETE I PECCATI, SARNNO PERDONATI ha detto Gesù. E allora non smettiamo di compiere quel gesto-sacramento, che è incontro con il Risorto che diventa MISERICORDIA (non a caso questa domenica è anche detta della “Divina Misericordia).

Risorgere incontrando quel Pane santo, l’Eucaristia, che ogni domenica nell’altare torna ad essere il Corpo risorto di Gesù donato per noi!! E che abbiamo consegnato per la prima volta ai bambini della 4^ elementare.

Risorgere ogni volta che riceviamo il santo Olio degli Infermi, consacrato il Giovedì santo e che ci aiuta a superare il peso e la fragilità dei nostri corpi che si ammalano, invecchiano e muoiono sentendo che non tutto qui finisce, ma inizia.

Risorgere ogni volta che incontriamo un prete, che ha ricevuto il sacramento dell’Ordine attraverso il quale le mani di Gesù è come se continuassero ad accarezzare la donna peccatrice e a spezzare il pane dell’Ultima cena e la bocca per predicare la Parola, per noi, per me.

Risorgere ogni volta che un uomo e una donna che si vogliono bene, invece che illudersi che il loro amore è solo loro, sanno che quanto prima lo devono consacrare a Dio, affidare a Lui nel sacramento del Matrimonio e per questo si impegnano a vivere castamente solo dopo che il Signore è entrato pienamente a casa loro, cercando non “che male c’è”, ma il “bene che non c’è”…

 

Oggi siamo qui per risorgere. Questo è il grande PRODIGIO che continua ad accadere grazie anche ai 7 PRODIGI che il Signore Gesù Risorto, attraverso il Suo Santo Spirito ha lasciato nella sua Chiesa che, come ci ricordava la prima lettura, è PERSEVERANTE NELL’INSEGNAMENTO DEGLI APOSTOLI, NELLA COMUNIONE, NELLO SPEZZARE IL PANE E NELLE PREGHIERE. Sono i 4 punti cardinali dai quali spirano i 4 venti del Risorto: la Chiesa che trasmette la Parola di Gesù, la Carità reciproca che genera fratellanza e comunione, i Sacramenti che rendono presente Cristo nella nostra vita e a preghiera che ci tiene in relazione con il Padre celeste autore di ogni vita.

Qui si risorge, si continua a risorgere, si risorgerà per sempre. RIGENERATI, continuamente NELLA SUA GRANDE MISERICORDIA, come ci ha ricordato San Pietro nella seconda lettura.

Qui il TOMMASO che c’è in noi viene continuamente chiamato e cercato da Gesù a patto che OTTO GIORNI DOPO come lui era insieme ai discepoli, così anche noi, siamo riuniti di nuovo insieme con la comunità cristiana. Non la fede “fai da te”, non la fede del “secondo me”, ma la fede consegnata alla Chiesa, la fede del Risorto che però non cerca solo l’uno con uno, ma l’Uno, Lui, con tutti. Solo così la fede è fede, non è sentimento, è risurrezione e non è illusione. Solo così anch’io potrò dire: MIO SIGNORE E MIO DIO!