Omelia 17 dicembre 2017

3^ Tempo di Avvento/Anno B 17/12/2017
AVERE E DARE GIOIA

– VENNE UN UOMO MANDATO DA DIO: IL SUO NOME ERA GIOVANNI, ci dice l’evangelista e sappiamo che sta parlando del BATTISTA e del suo compito di TESTIMONE DELLA LUCE, del Messia, del CRISTO.
Siamo prima del NATALE, ma siamo già dentro al NATALE. Il Battista prepara, sia all’inizio, con il suo concepimento miracoloso, sia ora, quando Gesù sta per iniziare il suo ministero pubblico.
L’arrivo di Gesù che è LUCE esige una preparazione, esige dei TESTIMONI. E allora mi nascono subito due domane:
A me il Signore chi ha mandato? E io a chi sono mandato?
E a queste se ne aggiungono altre domande: E oggi chi mi manda il Signore? A chi sono mandato? Chi mi ha preparato la VIA e chi me la sta preparando ora? A chi dovevo preparare la VIA e a chi la devo preparare ora?
Quello che ci viene raccontato del BATTISTA vale anche per me, vale anche per noi. E vale in un senso e nell’altro, nel senso del DARE e nel senso del RICEVERE. C’è un misterioso, ma affascinante “scambio” che ci viene chiesto, una “collaborazione” per essere profeti gli uni degli altri, testimoni gli uni per gli altri, annunciatori gli uni verso gli altri.
Se non siamo consapevoli e disponibili a questo scambio, dono reciproco che credenti siamo? Siamo come quei bambini capricciosi di cui ci parlava un Vangelo feriale qualche giorno fa: ABBIAMO CANTATO E NON AVETE BALLATO, ABBIAMO FATTO IL LUTTO E NON AVETE PIANTO. Tradotto: non vi va mai bene niente, non vi mettete mai in discussione.
Noi ci mettiamo in discussione? A noi cosa va bene? Il Battista cosa ci dice e cosa ci fa fare? Qualcosa o niente?
Ne va della nostra Salvezza, ne va della nostra speranza, ne va della nostra felicità. Se la fede non ci porta Salvezza e quindi un più di speranza e un più di felicità a cosa ci serve?
Il NATALE a questo serve.
Per questo possiamo e dobbiamo dire che l’Unico Natale ci sta alle spalle, Gesù è venuto una volta per tutto e questo è sufficiente, perché in Lui il tutto di Dio si è reso disponibile per noi, qui, sulla terra, su questo mondo, su questa storia.
Ma possiamo e dobbiamo anche dire che c’è un Natale che deve sempre venire, ecco perché ogni anno lo celebriamo. Deve venire per “entrare” nel mio vissuto, nella mia vita di oggi, “incarnarsi” dentro la mia carne ora, adesso e io ho un compito, quello di lasciarlo entrare, lasciare che la sua carne si mescoli con la mia.
Ecco il perché del Natale ogni anno, ecco il perché della Messa ad ogni domenica: non posso vivere senza Gesù, non posso sperare senza di Lui, non posso avere felicità vera senza che Lui sia costantemente lasciato entrare dentro la mia vita. Vengo a Messa e celebro il Natale perché ne ho bisogno, non riesco a vivere senza.
E’ un compito e una ripartenza, un cammino che sempre devo svolgere. I nostri Sacramenti, tutti, sono come quelli del Battista, segni belli ma vuoti, se non li lasciamo riempire da Dio. Il Battesimo resta con ACQUA, l’Eucaristia, resta semplice PANE e VINO, il Matrimonio resta AMORE bello ma fragile se non li lasciamo riempire di SPIRITO SANTO. Cosi in quell’ACQUA vengo immerso nella sorgente della vita che è Dio, in quel PANE e VINO la vita di Dio diventa la mia vita, in quell’AMORE tra l’uomo e la donna posso trovare l’eternità.
Qualunque cosa succeda, qualunque cosa accada, che io ci creda o no, in quei segni c’è il NATALE, c’è Dio presente, l’EMMANUELE. Ovvio che per me, per il mio bene non è la stessa cosa che io ci creda o meno. Se ci credo allora la forza di Salvezza, speranza e felicità promesse, si realizzeranno, si radicheranno, porteranno frutto nella mia vita e in coloro che io incontrerò.
E’ quello che predicava ISAIA al popolo appena tornato dall’esilio.
E’ quello che augurava S. PAOLO ai Tessalonicesi.
E’ quello che vanno cercando i GIUDEI che interrogano il Battista.
E’ quello che cerchiamo noi, affannosamente, ogni giorno, ma inutilmente se lo facciamo da soli.
E’ quello che troviamo se invece, con fede, quella di cui siamo capaci, teniamo aperto il nostro cuore per RICEVERE il suo Battesimo di Spirito Santo e poi DARE buona testimonianza ai fratelli di questo incontro. Sarà Salvezza, speranza, gioia per me, per te, per tutti.