Omelia 13 settembre 2015

24^ TO/B 13/09/2015
CHI SEI GESU’ PER ME?

La pagina del Vangelo di Marco che abbiamo letto ci racconta il punto di svolta della predicazione di Gesù. La prima fase, caratterizzata da molti miracoli è un vicolo cieco: i capi dei giudei si oppongono, le folle lo cercano solo per i miracoli, i discepoli non lo capiscono. Così non va (Non è così anche oggi? La Chiesa quando non è allineata con il potere da fastidio, le folle cercano apparizioni, veggenti, esorcisti eclatanti, i praticanti sono tiepidi… Forse ci riguarda). Gesù cosa fa? La sua missione non cambia, ma cambiano modi e gli argomenti. Lui è il Messia, colui che è venuto per riconciliare l’umanità con Dio. Come fare? Decide di non nascondersi e soprattutto di non nascondere l’inevitabile suo destino sulla croce. L’amore vero che è venuto a portare è così: Lui lo sa e lo fa.
E allora pone la prima domanda: LA GENTE CHI DICE CHE IO SIA? E vengono fuori tutte le idee limitate e sbagliate (IL BATTISTA, ELIA, UN PROFETA). E poi va diretto con la seconda domanda: VOI CHI DITE CHE IO SIA?

E qui inevitabilmente siamo chiamati ancora in causa. Noi, proprio noi che veniamo a Messa ogni domenica, siamo noi che dobbiamo rispondere, mica quelli che non ci vengono mai: Gesù chi sei per me?

Pietro risponde bene, ma risponde per quello che può e che sa: TU SEI IL CRISTO. Tu sei lo scelto da Dio, il Suo Messaggero, il Suo Messia. Certo Pietro, Gesù è così, tu lo sai, ma Gesù è molto di più e questo ancora non lo sai. E noi lo sappiamo?

Seguiamo ciò che dice Gesù stesso di sé.

IL FIGLIO DELL’UOMO DEVE MOLTO SOFFRIRE, ESSERE RIFIUTATO, ESSERE UCCISO E DOPO TRE GIORNI RISORGERE.

Pensiamoci bene, lasciamoci interrogare davvero. Sono parole a cui siamo abituati, per cui dobbiamo fare uno sforzo. Facciamolo.

1) IL FIGLIO DELL’UOMO. Gesù è uno di noi, uno come noi, ma è anche l’inviato di Dio, questa formula in Ezechiele designa il profeta, in Daniele il giudice finale, parla di Dio, ci spinge in alto. E allora il Messia atteso doveva essere un vincente, un condottiero, un leader.

2) E invece DEVE MOLTO SOFFRIRE, ESSERE RIFIUTATO E UCCISO. Gesù non nasconde più la verità dei fatti che verranno. Prima chiedeva ai discepoli di tacere, di non dire. Ora è lui che parla e dice una verità sconcertante. Il Messa, l’inviato di Dio deve soffrire, essere rifiutato, addirittura ucciso, esattamente quello che aveva anticipato ISAIA (cf prima lettura): ma che razza di liberazione, di vittoria, di salvezza? Alzi la mano chi non si è chiesto almeno una volta circa questo nostro Dio perdente: Come si fa a credere e a volere un Dio che perde?

3) Ma… c’è un ma che spesso ci sfugge, dimentichiamo: DOPO TRE GIORNI RISORGERE. Ecco il punto centrale. Non è un perdente, ma è un vincente, solo che lo è a modo suo. Vince dopo, per vincere tutto. Vince si, ma dopo la sconfitta più grande e definitiva, quella che sembra senza appello, la morte. Ma l’esito finale è la vita, la vita che scaturisce da un gesto d’amore e quando questo amore viene da Dio la vita e l’amore diventano eterni.

Se questo è vero si capisce anche il resto: il RINNEGARE SE STESSI e il PRENDERE LA CROCE e il PERDERE LA VITA PER SALVARLA. Non è masochismo, amore della sofferenza, ma amore puro e semplice.

L’amore è sempre dono, è sempre pensiero rivolto all’altro: ecco perché “rinnegare se stessi”.

L’amore è sacrificio per qualcuno, è saper pagare di persona senza badare al tornaconto: ecco il “prendere la croce”.

L’amore è vita donata, vita data agli altri, vita non trattenuta: ecco il “perdere la vita per salvarla”.

Non c’è altra strada che seguire Lui, che vivere e morire come Lui, che donare la vita per Lui e per il Suo Vangelo, secondo la sua parola, solo così ci sarà risurrezione anche nella nostra vita.

Possiamo alzare i tutti i muri che vogliamo, possiamo pensare di vivere la vita come vogliamo ogni giorno con un colore diverso come l’arcobaleno, ma se non prendiamo sul serio il Vangelo e la sua proposta non ci sarà vita, ma solo una pallida imitazione. Noi vogliamo vivere, vogliamo Risorgere Signore. Aiutaci a rispondere con Pietro e più di Pietro: Tu sei il Cristo, il Vivente, per me, per tutti.