Omelia Presentazione del Signore

Presentazione del Signore (02-02-2018) PICCOLA GRANDE LUCE – 

Si intrecciano tanti motivi in questa festa. Il tema biblico principale è la PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO, momento carico di significati, ben sintetizzati dalla lunga lettura che il Vangelo ci propone, a cui aggiungere gli altri temi biblici:

  • il MESSAGGERO MANDATO DAL SIGNORE a salvare il suo popolo, nella prima lettura del profeta MALACHIA.
  • il FIGLIO DI DIO FATTO FRATELLO NOSTRO per prendersi cura della STIRPE DI ABRAMO ATTRAVERSO LA SUA UGUAGLIANZA CON NOI che troviamo nella seconda lettura, la lettera agli Ebrei.

Si aggiungono poi almeno altri 2 motivi che da qui nascono:

  • la VITA CONSACRATA che, è evidente, trova in questa offerta del primogenito al tempio una sua immagine grande
  • il tema della LUCE, ripresa natalizia, ma anche anticipo pasquale e battesimale, che la tradizione della CANDELORA ci ripropone ogni anno e che ha anche origini pagane.

Possiamo ben dire allora che questa festa è come uno “snodo” e un “riassunto” per la nostra fede riassumendo in sé tante sfumature.

RIASSUME su di sé la vita cristiana: la vita di coloro che credono in GESU’ e si fidano di Lui e attraverso Lui si affidano al Padre, come faceva e ci chiedeva Lui stesso e quanto ne abbiamo bisogno di fidarci di qualcuno, di affidarci a qualcuno che non sia qualsiasi, ma esprima la certezza e la forza che solo Dio può dare.

E’ SNODO per la vita cristiana perché si pone a metà tra il tempo di Natale e quello di Quaresima e Pasqua, prossima tappa della liturgia cristiana che recuperando la simbologia astronomica della luce che cresce e delle giornate che si allungano, l’inverno che sta per finire, ci orienta a quella prospettiva di vita buona, luminosa, calda, che tutti riconosciamo nella bella stagione e che ci parla di quella vita buona che ognuno vorrebbe per sé e per i suoi cari.

A questo punto non resta che chiederci: E noi? A che punto è la nostra vita cristiana?

– se c’è tanto inverno nella nostra vita, qui troviamo la primavera!

– se c’è tanto buio, qui troviamo la luce!

– se siamo soli, qui c’è la compagnia decisiva.

– se ci sentiamo orfani, qui, grazie al Battesimo, ci viene ricordato che abbiamo un Padre, siamo nelle mani di Dio!

Ed ecco allora che possiamo intuire il riferimento che oggi si fa alla VITA CONSACRATA: un dono per la Chiesa e quindi per tutti, che ricorda a tutti, appunto, che sempre, a partire dal Battesimo, siamo totalmente affidati a Lui, totalmente nelle sue mani, immersi nella sua vita, così da non temere, da non avere paura del buio, della solitudine, delle prove, delle SPADE perché Lui è con noi. I consacrati con la loro vita totalmente donata a Dio sono segno e “parola” evidente di questa certezza di fede, ci dicono, senza parlare, che si può vivere, si deve, vivere solo di Dio, per Dio e con Dio, tutti! (così come gli sposi dicono a tutti che l’amore a Dio è vero, solo se il nostro amore terreno è fedele, incondizionato e fecondo).

E allora ringraziamo Dio per i nostri consacrati. Nel territorio della nostra parrocchia ne abbiamo molti (2 comunità Dorotee, una di Clausura, una di Elisabettiane, anche se in partenza e una comunità maschile dei frati di antichissima presenza). Nella nostra storia pure sono molti i consacrati partiti da qui o che sono passati di qui per svolgere la loro missione. E come dimenticare il dono recentissimo di una giovane donna, FRANCESCA, che ha detto un si di consacrazione, anche se di tipo “nuovo”. E in fine le consacrazioni più discrete e nascoste, presenti in forme laicali, terzordini, o forme associate.

Grazie Signore per queste presenze, per questi doni. Essi sono luce per la nostra fede, ci parlano di speranza, ci parlano di paternità e maternità divine, ci parlano di comunione e di amore.

Grazie per questa festa e per quello che in essa ci dice. La piccola candela che porteremo a casa ci sia di testimonianza: abbiamo ricevuto un dono grande, ma ogni dono di Dio è anche compito. Di preghiera, di coerenza di vita, di SI vocazionale da dire, se sei giovane, da custodire, se sei adulto.

Soprattutto grazie per la Vita Consacrata.