Omelia del 14 agosto 2022

XX Domenica del Tempo Ordinario/C – PULITI PER SEMPRE – GESÙ è venuto a GETTARE FUOCO SULLA TERRA… DIVISIONE… e sembra proprio vero: Se penso alla campagna elettorale in cui ci stiamo immergendo, ma anche allargando lo sguardo alla guerra russo-ucraina, la crisi climatica, la pandemia, solo per restare nella nostra cronaca recente… Come interpretare allora le parole di Gesù? Una prima spiegazione potrebbe essere questa:
• Il FUOCO è quello che brucia le nostre (tante) incongruenze tra vita e fede, le ambiguità tra ciò che diciamo di essere e ciò che siamo realmente, ciò che mostriamo e ciò che invece viviamo, ciò che appare in superficie e ciò che siamo in realtà.
• La DIVISIONE tra ciò che è vero e ciò che è falso, tra ciò che è bene e ciò che è male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
In questo senso allora forse possiamo riconoscere GESÙ.
Il suo BATTESIMO è immersione nella nostra vita così satura e piena di incongruenze, ambiguità, male, peccato, una immersione voluta e accettata dal DIO-FATTO-UOMO che Lui è, con tutto il suo carico di dramma, di sacrificio, di sofferenza, di passione, di morte che Lui accetta per noi, per ridarci una possibilità di purificazione, di ri-emersione dal fango, di salvezza.
La nostra vita è infatti leggibile proprio così: un lento e inesorabile andare a fondo, come GEREMIA. Nessuno è esente da questo lento scivolare in basso e far scivolare in basso che è ben raffigurato dal fango che tutto sporca e nel quale un poco alla volta la nostra vita, affonda senza scampo, come nelle sabbie mobili…
Ma GESÙ ha accettato questa sfida! Certo è DIO, “vero Dio”, e sa che vincerà per noi, solo per noi; ma il prezzo passa attraverso l’essere UOMO, “vero uomo”, così drammaticamente e “dannatamente” vero da essere insopportabile per chiunque, anche per Lui, eppure sopportato da Lui per noi.
GESÙ davvero entra a casa nostra, in tutte le case e, potremo dire, si prende piatti, schiaffi, spunti in faccia pur di evitare che ci annientiamo a vicenda. Sia i più vicini, PADRI E MADRI CONTRO FIGLI E FIGLIE, SUOCERE E SUOCERI CONTRO NUORE E GENERI (per parità di genere), figuriamoci quando allarghiamo il cerchio ai vicini di casa, ai militanti di altri partiti, agli stranieri, alle nazioni o alle super potenze. Una escalation di lotte e divisioni che appunto trova sempre – purtroppo – nelle sfide elettorali una delle situazioni tipo, ma che, come ho già detto e ribadito, si riflette dentro di noi e nelle nostre famiglie, ma anche nei nostri paesi, nelle nostre parrocchie (mettiamoci dentro anche noi senza paura di smentita) e nei grandi stati o organismi internazionali.
I PROFETI sono sempre messi a morte, spesso però senza nemmeno il coraggio di farlo o dirlo apertamente, ma magari per procura, facendo fare il lavoro sporco a qualcun altro, come per GEREMIA.
GESÙ che è il profeta sommo, la somma di tutti i profeti, il vertice della profezia, non è esente da questa logica, anzi. Proprio perché viene per spezzarla, Lui non solo la accetta, ma vi si immerge, accettando anche il rischio di “aumentarla” per certi versi, per farla “esplodere”, per farla venire alla luce, venire a galla, venire fuori e così vincerla, guarirla, superarla, trasfigurarla.
Ecco la sua identità. Ecco il suo compito. Ecco il suo lavoro continuo e instancabile. Partito a Pasqua 2000 anni fa e, tramite la Chiesa (lo si voglia o no, piaccia o non piaccia, questa è la strada scelta, inevitabile conseguenza dell’incarnazione), perpetuata nei secoli, di generazione in generazione, di luogo in luogo, credenti e non credenti o diversamente credenti. Lo si voglia o no, lo si sappia o no, il CRISTO è venuto e col suo FUOCO e la DIVISIONE che ha portato per salvare, purificare, sollevare, illuminare, pulire, risanare, unire…
Certo un piccolo contributo ci attende, dobbiamo farlo. Lui fa tutto, ma da noi occorre un “si” o ci sto, mi interessa, lo voglio, lo vorrei, lo desidero, è dura ma ci provo… mettiamola come vogliamo.
L’autore della LETTERA AGLI EBREI, usa una immagine: la CORSA. CORRIAMO CON PERSEVERANZA LA CORSA CI STA DAVANTI, TENENDO FISSO LO SGUARDO SU GESÙ.
Solo così il PECCATO CHE CI ASSEDIA, che come fango ci sommerge e ci sommergerebbe, possiamo vincerlo, possiamo uscirne. Guardare a GESÙ e CORRERE…
Alziamo lo sguardo, Lui è lì, mettiamoci a correre, ci aspetta: Non ci dirà cosa votare, non salverà i piatti a casa nostra, ma più guardiamo le cose e le persone guardando a LUI e attraverso di LUI, più ne verremo fuori vincitori e puliti, lavati dal fango di ogni peccato.