Omelia 6 settembre

23^ TO/B 06/09/2015

CORAGGIO, CI SONO!

Le pagine che abbiamo letto dovrebbero e sono un inno alla gioia. La gioia di chi crede e si fida di Dio che è venuto e viene continuamente a dire CORAGGIO, NON TEMETE, ECCO IL VOSTRO DIO VIENE A SALVARVI (è Isaia che parla ai deportati in Babilonia ormai prossimi al ritorno) e attraverso GESU’ ci dice ancora: EFFATA’, CIOE’ APRITI E SUBITO GLI SI APRIRONO GLI ORECCHI E SI SCIOLSE IL NODO DELLA SUA LINGUA E PARLARVA CORRETTAMENTE per poi concludere: HA FATTO BENE OGNI COSA ispirata proprio ai versetti di Isaia che abbiamo ascoltato nella prima lettura.

Ma come possiamo leggere e credere a queste parole con negli occhi quel bambino siriano, AYLAN, morto sulla sabbia di una spiaggia turca? E con lui la mamma e il fratellino? E negli occhi quel papà che cercava la vita per la sua famiglia e ha trovato la morte?

Come possiamo chiudere le ORECCHIE per non sentire (o vedere) il dramma dei milioni di poveri che ci sono nel mondo e a tutti quelli che vogliono entrare nel nostro paese e in Europa? O chiudere la BOCCA davanti alle ingiustizie che anche da noi accadono e che la crisi ha moltiplicato e magari lasciar parlare solo coloro che hanno parole cattive, egoiste, ingiuste, populiste, ideologiche, xenofobe?

Eppure è così. Il Signore non lascia nulla di incompiuto. Alla vista dei nostri occhi “parve che morissero”, il povero sembra sconfitto, ma sappiamo che ci sarà una giustizia, ci sarà una guarigione equa.

C’è chi un tempo diceva che la fede è come una “droga” che ti stordisce per non pensare ai drammi del mondo pensando al Paradiso. Ma la Parola ci dice che DIO HA SCELTO I POVERI AGLI OCCHI DEL MONDO, COME EREDI DEL REGNO. In Paradiso ci sarà il piccolo siriano, i tanti africani, tutti i poveri del mondo, ad accoglierci e ci chiederanno: dov’eri, o dov’era almeno il tuo cuore, mentre affogavo nel Mediterraneo, venivo ucciso nelle giungle africane, o morivo di stenti nelle periferie del mondo? Ti sei tappato orecchie e bocca e hai lasciato che tutto andasse come prima o hai cercato di fare qualcosa? Se la fede è solo una “droga” la risposta a questa domanda è: non serviva che facessi nulla. Se la fede è autentica allora la risposta sarà: ho fatto qualcosa, ho cercato di cambiare il mondo, magari anche solo a partire dal mio cuore. Sarà poco, ma è già qualcosa.

Dunque cosa possiamo fare? Non è chi regala crocifissi, o belle ma vuote parole, che entrerà nel Regno dei cieli, non è chi si tura le orecchie e la bocca che entrerà nel Regno dei cieli, non è chi difenderà i propri privilegi stando comodamente seduto nei banchi della Chiesa o del Parlamento che entrerà nel Regno dei cieli.

EFFATA’, cioè APRITI dice Gesù al sordomuto. Siamo anche noi i tanto o poco sordomuti. Sordi e muti di fronte alle tragedie umane, quelle degli immigrati, ma anche quelle più vicine a noi. Quelle di genitori anziani abbandonati in casa di riposo oppure di figli contesi in tribunale. Ma anche quelle di ognuno di noi quando non apriamo gli occhi su nostra moglie che stiamo trascurando o su nostro marito che non ha più voglia di lottare, o sui nostri figli storditi prima del benessere a poco prezzo, poi dalla crisi che ci costa cara.

O si, abbiamo bisogno di Te Signore. Solo Tu puoi liberarci dai nostri peccati, dalle nostre tragedie, dalle nostre sordità e dai nostri mutismi.

Vieni e APRICI orecchi e bocca. L’hai fatto nel giorno del nostro Battesimo, ma abbiamo bisogno che Tu lo faccia continuamente, ogni giorno, perché orecchie e bocca ci si chiudono continuamente.

DIO HA SCELTO I POVERI, e noi chi scegliamo? Siamo almeno abbastanza vicini ai poveri da sperare di essere scelti da Lui?

DIO HA GUARITO UNO STRANIERO (la DECAPOLI era terra straniera) e noi siamo almeno abbastanza vicini a qualche straniero da sperare di essere un poco guariti anche noi?
IL SORDOMUTO FU PORTATO DA GESU! E noi chi abbiamo o chi stiamo portando da Gesù per essere giudicati complici del bene e non del male o non essere dei Ponzio Pilato che si lavano le mani?

Per noi, per ogni uomo e donna di buona volontà Dio possa dire e noi possiamo a nostra volta dire per qualcuno: CORAGGIO, CI SONO.